“La stagione del bonus al 110% non tornerà più”. Con questa frase, il governo ha chiuso la porta al Superbonus, uno dei provvedimenti più importanti degli ultimi anni per il settore edilizio.
“La stagione del bonus al 110% non tornerà più“. Con questa frase, il governo ha chiuso la porta al Superbonus, uno dei provvedimenti più importanti degli ultimi anni per il settore edilizio.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto no a modifiche rilevanti sul Superbonus, il quale ha pesato per “120 miliardi di debito“.
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Inoltre, il titolare del MEF non condivide la proposta avanzata da Abi e Ance di consentire alle banche di compensare con gli F24 dei loro clienti i crediti d’imposta del Superbonus che acquistano, anziché compensarli con i propri F24. “Restiamo freddi“, ha affermato.
Tuttavia, il governo consente miglioramenti da parte delle commissioni parlamentari, ma le linee guida sono chiare. Potrebbero arrivare delle deroghe per i cosiddetti “interventi in regime di edilizia libera“, come l’acquisto di serramenti, caldaie e impianti fotovoltaici, anche se non ancora effettuati, ma per i quali alla data del decreto risultino effettuati ordini di fornitura vincolanti.
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Inoltre, potrebbero esserci deroghe per tutelare il Sismabonus o i lavori effettuati da Iacp e Onlus. Ci potrebbero essere anche alcune norme di natura interpretativa per eliminare incertezze, ma non quelle richieste a gran voce da banche e costruttori.
Nonostante la decisione del governo di chiudere la porta al Superbonus nella sua forma attuale, potrebbero esserci sviluppi interessanti. Le commissioni parlamentari potrebbero proporre nuove modifiche, ma saranno necessari chiari paletti.
In rampa di lancio, per il governo, è invece la riforma fiscale. La delega è stata approvata in consiglio dei ministri, anche se ci sono state schermaglie tra governo e sindacato. La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che l’obiettivo della riforma fiscale è la riduzione del carico fiscale per tutti i contribuenti, prevedendo che “più assumi e meno paghi tasse“.
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La riforma fiscale non solo prevede la semplificazione dell’Irpef (le tre aliquote al posto di quattro), ma anche l’estensione della flat tax incrementale e l’IVA zero su alcuni beni di prima necessità. Inoltre, la riforma definisce il quadro di modifica per le sanzioni, alleggerendole.
Per le sanzioni amministrative si punta a “migliorare la proporzionalità, attenuandone il carico e riconducendolo agli standard di altri Paesi europei“, mentre per la parte penali si progetta di “rivedere i profili relativi alla effettiva sussistenza dell’elemento soggettivo, nell’ipotesi di sopraggiunta impossibilità a far fronte del pagamenti del tributo, non dipendenti da fatti imputabili al soggetto stesso“.
In conclusione, secondo le parole del Ministro Giorgetti, il Superbonus non tornerà più nella sua forma attuale, ma potrebbero arrivare alcune deroghe per determinati interventi edilizi e il Sismabonus.
La riforma fiscale rappresenta un passo importante per il governo, con l’obiettivo di ridurre il carico fiscale per tutti i contribuenti e alleggerire le sanzioni. Mentre le commissioni parlamentari potrebbero proporre nuove modifiche, sarà necessario fissare dei paletti chiari.
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