In data 10 novembre 2022 si è tenuto il Consiglio dei Ministri nel quale si è disposto il via libera al nuovo Decreto Aiuti QUATER. Il decreto dovrà passare ora alla valutazione di Camera e Senato per poter entrare in vigore.
In data 10 novembre 2022 si è tenuto il Consiglio dei Ministri nel quale si è disposto il via libera al nuovo Decreto Aiuti QUATER.
Il decreto contiene diverse misure volte sempre a contrastare il rincaro dei prezzi dell’energia, così come è accaduto con i primi tre decreti sugli aiuti. In quest’ultimo, tuttavia, il nuovo esecutivo in carica ha introdotto delle nuove regole piuttosto stringenti che riguardano il Superbonus 110%.
Il decreto dovrà passare ora alla valutazione di Camera e Senato per poter entrare in vigore, per cui non è detto che quanto stabilito rimarrà tale quando avverrà la conversione in Legge.
In ogni caso, viste le dure premesse del Governo Meloni in merito allo lo sviluppo del maxi-incentivo nel tempo, quello che è certo è che il Superbonus 110% andrà senza dubbio incontro ad un’ulteriore nuova rivoluzione.
Ecco che cosa succederà.
Sommario
Sono numerose le novità che il nuovo esecutivo guidato da Meloni ha disposto per contrastare le frodi in ambito edilizio e, in particolar modo, in ambito Superbonus 110%.
Nel corso della conferenza stampa difatti, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha ribadito gli effetti negativi che la misura ha comportato, in riferimento soprattutto allo sforamento dei budget stabiliti.
Durante gli ultimi due esecutivi, quello Conte II e il Governo Draghi, si sarebbe stimato uno scostamento dalle risorse stabilite pari a circa 37,8 miliardi di euro. Sempre in base alla valutazione del Governo Meloni, inoltre, il Superbonus 110% andrebbe a favorire esclusivamente i soggetti con maggiore capacità di spesa.
Per questi motivi, quello che si vuole fare è rivoluzionare nuovamente la normativa che regolamenta il maxi-incentivo, iniziando con la diminuzione dell’aliquota al 90% già a partire dal 1° gennaio 2023.
Tale soluzione, promette Giorgetti, garantirà un risparmio alle casse dello Stato pari a 4,5 miliardi di euro in 10 anni. Tra l’altro, questa mossa consentirebbe la proroga del Superbonus 110% a favore degli edifici unifamiliari, per i quali il maxi-incentivo prevedeva la scadenza al 31 dicembre 2022 (Approfondisci qui).
Advertisement - PubblicitàCon l’entrata in vigore del decreto Aiuti Quater, dunque, il Superbonus 110% è destinato a cambiare radicalmente.
Tra le novità più criticate c’è senza dubbio la riduzione, dal 110% al 90%, della detrazione concessa con il maxi-incentivo, a partire dal 1° gennaio 2023.
Questo significa che tutte le spese ammissibili che saranno sostenute a partire dal prossimo anno, da quasi tutti i beneficiari, saranno fruibili nella misura del 90%. Fanno eccezione i cantieri nei quali i lavori siano già in corso oppure siano in procinto di essere avviati.
Per poter usufruire del Superbonus con la detrazione al 110%, infatti, sarà necessario:
Per tutti i lavori che sono già in corso, e per quelli per i quali la CILAS viene presentata entro il 25 novembre, si potrà continuare a beneficiare del maxi-incentivo al 110%.
Il Superbonus 110% rimarrà valido fino al 2025 anche per quanto riguarda:
Per le villette unifamiliari era previsto che si potesse usufruire del Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2022 se, entro il 30 settembre 2022, erano stati completati almeno il 30% degli interventi.
Il decreto aiuti Quater dispone invece che, sempre chi entro il 30 settembre ha completato almeno il 30% dei lavori, potrà continuare a sostenere spese agevolabili fino al 31 marzo 2023.
Attenzione però, il Governo Meloni ha previsto anche una nuova proroga a favore degli edifici unifamiliari.
A partire dal 1° gennaio 2023 infatti, le persone fisiche potranno nuovamente fruire del Superbonus per i lavori nelle unità immobiliari indipendenti e nelle unifamiliari, nella misura del 90%, a condizione che:
Il reddito considerato sarà quello complessivo del nucleo familiare. Per poterlo calcolare, viene chiarito, sarà necessario sommare tutti i redditi percepiti da tutti i membri del nucleo.
Il risultato della somma dovrà essere poi diviso per un coefficiente “variabile”, che viene determinato proprio in base alle caratteristiche del nucleo familiare. Ad esempio:
Lo stesso meccanismo di calcolo del reddito dovrà essere considerato, in base a quanto disposto dal decreto Aiuti Quater, anche per quanto riguarda gli interventi trainaTI (ovvero secondari) nelle singole unità degli edifici condominiali.
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