Dopo giorni di frequenti discussioni sul blocco del Superbonus 110% è in arrivo un’altra importante novità a riguardo.
Presentato da parte del Governo un emendamento al Decreto Aiuti per ampliare la platea per la cessione del credito. Con questo emendamento il Governo prova a sbloccare la cessione dei crediti relativi al Superbonus e alle altre agevolazioni edilizie, e a liberare i molti crediti fermi al palo già da un po’ di tempo.
Quest’ultima, una pericolosa situazione di stallo che complica la vita di migliaia di imprese italiane operanti nel campo edile.
Un intervento che dovrebbe tradursi in maggiori liquidità per le aziende e in nuove opportunità per le famiglie italiane di effettuare interventi per ristrutturare gli immobili. Un altro tentativo del governo italiano per dare una nuova scossa al settore edilizio, per dare maggiore respiro alle tante imprese in sofferenza e per rilanciare l’economia.
Sommario
La normativa del Decreto Rilancio sulle disposizioni da seguire per l’accesso al Superbonus 110% riconosce ai cittadini un ottimo incentivo per gli interventi di riqualificazione energetica e per i lavori di riduzione dei rischi sismici.
In alternativa alla detrazione fiscale, i contribuenti possono cedere l’agevolazione a terzi soggetti. In parole semplici, con il Superbonus 110% lo Stato paga i costi sostenuti, più un altro 10%.
Con l’opzione della cessione del credito è possibile quindi cedere la detrazione fiscale ad altri soggetti.
In pratica, in luogo al credito ceduto, coloro che devono effettuare gli interventi ottengono subito il denaro per cominciare i lavori. Un meccanismo che, con il Decreto Rilancio, prevedeva l’opportunità della cessione del credito senza limiti.
Con il Decreto Sostegni Ter le cose invece sono cambiate, con le nuove disposizioni infatti non sono più permesse le cessioni multiple.
Il decreto ha stabilito una sorta di via di mezzo tra le cessioni di credito multiple e quella unica prevista dallo stesso Decreto Sostegni.
Advertisement - PubblicitàTuttavia la normativa che regola il Superbonus 110% è in evoluzione e al centro di continui dibattiti tra le parti coinvolte. La novità delle ultime ore interessa l’allargamento della platea dei soggetti nei confronti dei quali è permessa la cessione dei crediti.
Tra gli interventi edilizi bloccati e i lavori che tardano a concludersi, quest’ultimo sembra essere un ulteriore tentativo da parte del Governo italiano per accelerare i tempi e dare svolta concreta alla misura.
Presentato infatti dal governo un emendamento all’ormai famoso Decreto Aiuti per accelerare la cessione del credito ampliando la platea interessata.
In altre parole, se l’emendamento presentato in commissione alla Camera dovesse andare in porto, gli istituti bancari avranno la possibilità della cessione dei crediti alle partite IVA e alle imprese titolari di conti correnti presso gli stessi istituti.
Ad oggi invece la situazione è diversa, la cessione del credito è vincolata infatti ai soli correntisti identificabili quali “clienti professionali”.
Con questa ulteriore novità relativa al Superbonus 110% le banche quindi avranno l’opportunità di cedere i crediti a soggetti differenti dai consumatori, che abbiano regolarmente firmato un contratto di C/C con il medesimo istituto bancario cedente.
Un bel passo in avanti rispetto alle vecchie regole per cercare di uscire da una situazione di stallo che sta ingolfando l’intero settore edilizio.
Uno degli aspetti più dibattuto e controverso della norma sulla misura del Superbonus 110% sono proprio le cessioni dei crediti. Una pratica che purtroppo ha scatenato il triste fenomeno delle frodi, con il governo italiano impegnato su più fronti per mettere fine a queste pericolose situazioni.
A tal proposito, a causa delle tante segnalazioni arrivate da più parti, anche la commissione banche ha fatto partire delle indagini sulla cessione del credito relativo alle agevolazioni edilizie.
In un contesto di per sé già piuttosto complicato, Confartigianato ha espresso tutte le sue preoccupazioni sulla tenuta del campo dell’edilizia, segnalando le varie criticità. Secondo Confartigianato, infatti, se le imprese non incasseranno al più presto i circa 5 mld di crediti per gli interventi ammessi ai bonus edilizi, sarà un duro colpo per l’occupazione: a rischio circa 47.000 posti.
Numeri assolutamente preoccupanti sull’impatto occupazionale nel campo edilizio riconducibili alla situazione di stallo delle pratiche delle cessioni dei crediti.
Advertisement - PubblicitàA seguito del nuovo emendamento presentato dal Governo italiano al Decreto Aiuti la disputa sul Superbonus 110% è tutt’altra che chiusa.
Ad oggi l’intenzione sembrerebbe quella di mettere in atto, in tempi piuttosto brevi, opportune iniziative rivolte ad assicurare nuove possibilità alle numerose imprese edilizie coinvolte negli interventi ammessi al Superbonus 110%. Nello specifico, accelerando il meccanismo delle cessioni dei crediti e permettendo in questo modo di sbloccare i crediti fermi nei cassetti delle aziende.
Da questo punto di vista, l’ampliamento della platea per la cessione dei crediti, sarebbe un passo in avanti importante.
Se infatti dovesse andare in porto l’emendamento presentato al Decreto Aiuti, con la possibilità data alle banche e alle società facenti parte dei gruppi bancari delle cessioni dei crediti alle partite IVA e alle imprese titolari di conti correnti, potrebbe concretizzarsi una situazione più fluida e funzionale per tutto il settore edile e non solo.
Questa modifica supera il Decreto Legge del 17/5/2022, secondo cui agli istituti bancari è riservata la possibilità di cedere i crediti esclusivamente ai cosiddetti “clienti professionali”.
Le notizie delle ultime ore che arrivano dal Governo italiano quindi sembrano piuttosto buone, ora bisogna solo aspettare gli sviluppi futuri per capire concretamente la reale portata della novità prevista.
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