Il Superbonus 110%, come sappiamo, concede ai beneficiari che usufruiscono dell’incentivo tramite opzioni alternative di scegliere anche per la modalità della ripartizione in SAL.
Si tratta di una possibilità che consente di monetizzare più velocemente il credito acquisito e permette anche di suddividere gli interventi da eseguire in fasi differenti, usufruendo del beneficio più volte.
Per saperne di più leggi: “Superbonus, Bonus Casa e SAL: facciamo chiarezza”.
Quello che affrontiamo oggi però è un caso particolarmente interessante, dove un contribuente afferma di aver sostenuto, a cavallo di due anni differenti, spese Superbonus rientranti nello stesso SAL.
Come si procede in questi casi? A quale anno deve riferirsi la Comunicazione e quali spese possono essere inserite nel SAL?
Approfondiamo di seguito.
Sommario
Il tema di oggi è stato affrontato di recente con la risposta n. 56 del 31 gennaio 2022 dell’Agenzia delle Entrate.
Qui l’istante rappresenta di essere proprietario di un edificio unifamiliare classificato in categoria F/2 (quindi collabente) dotato di impianto di riscaldamento.
Fa sapere che l’edificio è attualmente oggetto di interventi edilizi ammissibili al Superbonus 110%, quali:
L’istante afferma che per le spese relative ai suddetti interventi vorrebbe usufruire del Superbonus 110% tramite l’opzione alternativa della cessione del credito d’imposta a favore di un istituto bancario, e scegliendo inoltre per la ripartizione in SAL.
A tal proposito, sostiene di aver già versato degli acconti per il pagamento degli interventi nell’anno 2021, e dichiara che nel 2022 verserà ulteriori acconti più il saldo finale.
L’istante spiega però che ci sono stati dei ritardi nelle forniture e che il primo SAL riferibile agli interventi Superbonus 110% sarà emesso nel 2022.
Avendo dunque sostenuto spese a cavallo di due anni differenti che sono riferibili allo stesso SAL, egli chiede di sapere:
Leggi anche: “Comunicazione Cessione: chi la invia? Nuove regole dal 3 febbraio”
Advertisement - PubblicitàIn risposta al contribuente, il Fisco spiega innanzitutto le regole basilari che sono necessarie per usufruire del Superbonus 110% tramite opzioni alternative e scegliendo per la ripartizione in SAL.
Si ricorda innanzitutto che ogni SAL deve corrispondere ad una percentuale di lavori eseguita pari a minimo il 30%. Inoltre, non è possibile presentare più di 3 SAL per ogni intervento complessivo (incluso quello di fine lavori).
A tal proposito, l’Agenzia chiarisce che è possibile esercitare le opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura con il metodo del SAL, solo se ogni SAL si riferisce ad almeno il 30% di lavori eseguiti. La normativa dettata dal Decreto Rilancio non prevede invece la possibilità che il SAL possa riferirsi a periodi d’imposta differenti.
Per questo motivo, avendo il contribuente affermato che il primo SAL sarà emesso nel 2022, di ritiene che questo potrà riferirsi esclusivamente alle spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2022 in poi.
Ciò in quanto in questi casi si applica il cosiddetto “principio di cassa”, in base al quale si tiene conto solo dei costi relativi ad un preciso anno di riferimento.
Advertisement - PubblicitàPer quanto riguarda le spese conseguite invece nel 2021, ovvero gli acconti che il contribuente sostiene di aver versato, egli potrà beneficiare del Superbonus 110% nella Dichiarazione dei Redditi relativa all’anno d’imposta di riferimento.
Qualora il contribuente non volesse o non potesse accedervi mediante detrazione diretta, potrà comunque farlo sempre tramite la cessione o lo sconto immediato.
Il modello di Comunicazione per le opzioni alternative prevede infatti anche la possibilità di richiedere la fruizione delle rate di detrazione residue non ancora fruite, riferibili agli anni 2020 e 2021.
L’istante dovrà dunque trasmettere delle Comunicazioni distinte per le spese riferibili all’anno 2021 e per quelle riferibili all’anno 2022. Il primo SAL in ogni caso potrà riferirsi esclusivamente alle spese sostenute nel 2022, per cui l’annualità da indicare nel modello sarà il 2022.
Per sapere come trasmettere il modello in caso di fruizione delle rate non ancora fruite per gli anni 2020 e 2021, leggi la nostra guida completa alla compilazione della Comunicazione.
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