Con la conversione in legge del DL n. 59/2021, recante “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti” è stata confermata la proroga del Superbonus 110%.
La conferma giunta da parte del Senato, per la quale ora si attende anche la valutazione della Camera, è però una proroga “selettiva”. Non riguarda infatti tutti i beneficiari e non interessa l’incentivo in tutti i suoi aspetti.
Ciò che ha destato maggior clamore è senza dubbio l’assenza della proroga alle opzioni alternative alla detrazione, ovvero lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Approfondiamo di seguito.
Advertisement - PubblicitàLa conversione in legge del DL n. 59 del 6 maggio 2021 prevede dunque delle nuove scadenze per diverse categorie di beneficiari, ma non per tutte.
L’approvazione della proroga del Superbonus 110% da parte del Senato, attualmente confermerebbe i seguenti termini per l’applicazione dell’incentivo.
Il 31 dicembre 2021 è la data di scadenza prevista per l’usufrutto del bonus da parte delle persone fisiche su edifici unifamiliari e delle altre categorie di beneficiari che non rientrano tra quelle che elencheremo sotto. Tale data potrebbe essere prolungata al 30 giugno 2022 se la disposizione dovesse essere approvata dal Consiglio dell’UE, come previsto dalla Legge di Bilancio 2021.
Per le persone fisiche che invece intendono beneficiare del Superbonus 110% per compiere interventi edilizi su edifici plurifamiliari con massimo 4 unità, il termine è fissato al 30 giugno 2022. Solo nel caso in cui alla scadenza del termine lo stato dei lavori abbia raggiunto almeno il 60% del totale, sarà possibile prolungare ulteriormente la scadenza di 6 mesi, ovvero fino al 31 dicembre 2022.
Per quanto riguarda i condomini, si prevede una sola data di scadenza finale, fissata al 31 dicembre 2022. Gli IACP ed enti analoghi invece, potranno usufruire del maxi-incentivo fino al 30 giugno 2023, con possibilità di prolungare i tempi fino al 31 dicembre 2023 se l’avanzamento dei lavori ha raggiunto almeno il 60% del totale.
Ricordiamo comunque che le suddette proroghe in relazione al Superbonus 110% sono in attesa di conferma, e che ritenerle effettive si dovrà attendere sia l’approvazione della Camera, sia quella del Consiglio Europeo.
Advertisement - PubblicitàCome accennavamo poco fa, restano forti dubbi sul destino dello sconto in fattura e della cessione del credito. Nella legge di conversione sopra citata infatti non è presente l’estensione delle opzioni alternative alla detrazione con Dichiarazione dei Redditi.
Se tali direttive dovessero essere approvate anche dalla Camera, significherebbe che a partire dal 2023 non sarà più possibile optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito per usufruire del Superbonus 110%. Rimarrebbe infatti solamente la possibilità di detrarre le spese effettuate in 5 anni (o 4 anni se i lavori iniziano nel 2022).
Tutto ciò non poteva che destare forti polemiche, in quanto la sparizione della cessione del credito e dello sconto immediato in fattura, andrebbe ad escludere diverse categorie di beneficiari, ovvero tutti gli incapienti IRPEF.
Insomma, lo scenario che si configura al momento è piuttosto confuso, ma crediamo che a breve avremo nuove delucidazioni. Non ci resta che attendere.
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