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Superbonus 110: “Non ci sarà proroga, lo sgravio ha interessato solo il 3% degli immobili”

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Ultimo Aggiornamento:

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha recentemente annunciato che il governo non intende prorogare le misure relative al Superbonus 110% nelle forme fino ad ora conosciute.

Non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative” al Superbonus “nelle forme fino ad ora conosciute

Questa decisione solleva domande e preoccupazioni riguardanti il mercato immobiliare, gli incentivi edilizi e la cessione dei crediti.

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Il raggio di impatto del Superbonus

Sebbene sia stato fortemente pubblicizzato come uno strumento di incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici, il Superbonus 110% ha mostrato una portata relativamente limitata.

Il Superbonus, come sottolineato dal Ministro, ha interessato unicamente il 3% degli immobili italiani. Mentre diverse istituzioni hanno rilevato il carattere espansivo di tale incentivo, la Banca d’Italia mette in guardia sul fatto che l’effetto economico non è stato tale da giustificare un impatto nullo sui conti pubblici.

Se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del Superbonus 110 è incerta, dall’altra parte, la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def. Valga un dato per tutti: misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente.Prime, seconde, terze case, al mare, ai monti, di ricchi e di poveri e anche 6 castelli

La questione centrale sollevata da Giorgetti riguarda anche l’analisi costi-benefici. La stima dell’impatto economico del Superbonus è incerta, mentre la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è molto chiara.

Pertanto, la proroga del Superbonus deve essere attentamente valutata nell’ambito della prossima nota di aggiornamento al Def.

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Il mercato dei crediti e gli strumenti di verifica

Uno degli aspetti meno discussi, ma altrettanto rilevante, è il mercato di acquisto dei crediti. Il Ministro ha evidenziato che grazie all’impegno del governo e alle certificazioni sulla natura dei crediti, sono allo studio dell’esecutivo strumenti che consentano la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini.

Questo potrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli alla loro cessione.

Leggi anche: Cessione del Credito e Enel X: nessuna piattaforma in arrivo

Se da un lato l’annuncio di non prorogare il Superbonus potrebbe sembrare una cattiva notizia per il settore immobiliare e per i cittadini, dall’altro apre la strada a possibili alternative. L’esecutivo è chiamato a studiare nuovi strumenti e incentivi che possano essere più efficaci e meno onerosi per il bilancio statale.

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Conclusione

L’annuncio del Ministro Giorgetti segna un punto di svolta nella politica degli incentivi alla riqualificazione edilizia e nell’ambito finanziario correlato. Mentre il dibattito pubblico è aperto, è essenziale che il governo consideri una strategia complessiva che tenga conto tanto degli impatti economici quanto dei costi per le finanze pubbliche.

Solo una visione olistica permetterà di bilanciare efficacemente le necessità immediate con la sostenibilità a lungo termine.



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TAGS: Giancarlo Giorgetti, Superbonus

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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