Eseguendo opere con specifiche caratteristiche sarà possibile per imprese e privati recuperare parte del costo tramite la cessione del credito o lo sconto in fattura.
In questo periodo di difficoltà economica per il nostro Paese e per il mondo intero, dovuta alla pandemia prima e alla crisi politica ora, certamente il mondo dell’edilizia ha potuto godere di uno sviluppo particolare, incentivato dalle misure governative relative all’Ecobonus.
Per questo 2022, infatti, è stata elaborata una nuova Legge di Bilancio, che prevede il prolungamento degli incentivi per la realizzazione di alcuni interventi edilizi fino al 31 Dicembre 2024.
Eseguendo opere con specifiche caratteristiche, infatti, sarà possibile per imprese e privati recuperare parte del costo tramite la cessione del credito o l’accredito sulle successive dichiarazioni dei redditi, anche se il metodo più efficace e conveniente rimane comunque quello dello sconto in fattura.
Sono infatti molte le imprese che hanno deciso di adottare questo metodo per incentivare i clienti a scegliere il proprio servizio, tagliando la spesa direttamente sul conto, per poi recuperare il denaro successivamente.
In questo articolo vedremo nel dettaglio in cosa consiste questa procedura e come utilizzarla a proprio vantaggio secondo la condizione del momento.
Sommario
Avrai certamente sentito parlare di Ecobonus, una serie di interventi edilizi trainanti che riguardano l’efficienza termica degli immobili.
Sono infatti numerosi gli edifici che, nel nostro Paese, presentano impianti datati e dispendiosi dal punto di vista energetico, che incidono in maniera negativa sul bilancio delle famiglie ma anche sull’inquinamento mondiale.
Per promuovere un ammodernamento in tal senso e migliorare la sostenibilità del territorio, oltre che per rilanciare un settore in difficoltà, il Governo Italiano ha deciso di promuovere degli incentivi per coloro che realizzano un cappotto termico, sostituiscono la caldaia o comprano degli infissi attuali ex novo.
In linea generale, il guadagno economico si realizza tramite una diminuzione dell’IRPEF, che viene però diluita in 10 anni all’interno della dichiarazione dei redditi.
Una strada secondaria è quella che prevede la cessione del credito d’imposta a un istituto preposto, ma si tratta in entrambi i casi di strade che comportano dei tempi piuttosto lunghi.
Per questo motivo, una terza via è quella dello sconto in fattura, apprezzato dai contribuenti che non devono fare alcuna procedura successiva ma ottengono subito un prezzo ridotto sui lavori richiesti.
Si tratta quindi di un servizio ulteriore che viene fatto dalla ditta dei lavori, che in questo caso si accolla l’onere del recupero del denaro scontato, scaricandolo di fatto dalle proprie tasse.
Advertisement - PubblicitàIn base al tipo di lavoro che viene eseguito, è possibile per il contribuente vedersi scontata la metà della somma o, addirittura, avere un costo zero su un lavoro per lui gratuito.
Solitamente la percentuale è del 50% a carico del contribuente e del 50% a carico della ditta, che richiede un rimborso allo Stato tramite una riduzione sulle tasse degli anni successivi, spalmando il beneficio in 10 anni.
Advertisement - PubblicitàL’aspetto davvero interessante di questa agevolazione fiscale promossa dal Governo Italiano, è che tutti hanno la possibilità di richiederla.
Il beneficio è infatti aperto ai residenti e non residenti presso un immobile, quindi ai proprietari indipendentemente dal reddito posseduto.
Anche coloro che vivono quindi all’estero e possiedono un immobile in Italia, senza di fatto abitare all’interno, potranno eseguire lavori di ristrutturazione o ammodernamento energetico spendendo la metà del prezzo previsto.
Inoltre, è possibile ottenere lo sconto in fattura anche per coloro che detengono un diritto reale, come ad esempio l’usufrutto, oppure per tutti i soci di una proprietà, indipendentemente se sia divisa o indivisa.
Oltre al proprietario dell’immobile, il beneficio è esteso anche al suo convivente, a patto che questo rapporto sia specificato nello stato di famiglia.
In caso di separazione, il coniuge assegnatario di un appartamento, seppure intestato all’altro partner, ha la possibilità di usufruire dello sconto esattamente come le altre figure citate fino a questo momento.
Infine, nonostante non sia stato ancora stipulato il rogito, anche un promissario acquirente di un immobile ha la possibilità di iniziare la pratica prima della finalizzazione dell’atto, in modo da poter eseguire i lavori e godere di una casa moderna dal punto di vista energetico, senza attendere i tempi burocratici.
Advertisement - PubblicitàAffinché sia dimostrato che gli interventi eseguiti rientrino realmente nella casistica dell’Ecobonus e quindi del miglioramento termico dell’edificio, è opportuno ottenere la certificazione di un tecnico abilitato, che firmi l’asseverazione e rilasci la documentazione idonea.
Spesso è proprio questa figura ad eseguire poi la pratica successiva per il rimborso, mentre per quelle opere che non richiedono documentazione attestante è lo stesso contribuente a doversene occupare.
Il suggerimento è comunque quello di rivolgersi a un esperto del settore, che sappia guidarvi nell’iter burocratico per evitare che la pratica si blocchi a causa di banali errori.
Nel caso in cui i lavori siano eseguiti su uno stabile intero, è onere dell’amministratore del condominio verificare che la pratica sia completa e presentare i certificati richiesti.
Advertisement - PubblicitàL’unico modo per ottenere uno sconto il fattura è richiedere una prestazione a una ditta specializzata.
Questa realizzerà un preventivo per i lavori, eseguirà le opere e poi fornirà la prestazione di un professionista che possa asseverare che le opere siano state eseguite a norma di legge e che realmente ci sia stato un miglioramento termico.
A questo punto, dopo aver scontato il 50% del prezzo al contribuente, si farà una richiesta all’Agenzia delle Entrate, per ottenere il proprio rimborso tramite la riduzione dell’IRPEF, spalmata nei 10 anni successivi.
Advertisement - PubblicitàSono diverse le agevolazioni promosse dal Governo Italiano per questo 2022 e durevoli fino al 2024, per permettere ai cittadini di compiere quei lavori necessari di ammodernamento che si rimandano da tempo per i costi troppo elevati.
Parliamo in primo luogo dell’Ecobonus, che riguarda il rifacimento degli impianti, degli infissi, del sistema termico e l’acquisto di una caldaia moderna, a patto che la classe energetica degli edifici salga di una classe.
Interessante è anche la possibilità di richiedere il Sismabonus, che riguarda tutte quelle lavorazioni che servono a mettere in sicurezza gli edifici costruiti su territori considerati potenzialmente a rischio.
Lo sconto in fattura 2022 è previsto anche per il Bonus facciate, utile soprattutto per quei condomini che desiderano migliorare la propria veste senza gravare eccessivamente sulle spese dei singoli condomini nella ripartizione del preventivo.
Utilizzato nei centri storici e nei borghi più antichi è anche il Superbonus relativo al recupero del patrimonio edilizio, che consente la ristrutturazione di location ormai datate ma dal valore storico riconosciuto.
Infine, proprio per promuovere un’Italia più attenta all’impatto ambientale e al consumo energetico, si è inserito in questo pacchetto anche il Superbonus sul fotovoltaico, che prevede la realizzazione di colonnine elettriche ad uso privato, così da incentivare anche la vendita di auto di questo genere.
Pertanto, sintetizzando gli interventi che consentono di usufruire dei bonus, troviamo:
Per poter ottenere lo sconto in fattura da parte di una ditta, è necessario esibire della documentazione e possedere dei requisiti di base, pena l’esclusione dal beneficio:
Il controllo sulla procedura da parte del Governo è pertanto piuttosto stringente e proprio per questo motivo è preferibile affidare l’intero iter alla ditta, così che si compia a norma di legge e non si verifichino problematiche di vario genere nell’immediato oppure in futuro, con l’obbligo di restituire le somme non versate.
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