Con il comunicato stampa del 20 Ottobre 2022, l’Agenzia delle Entrate ha stilato e pubblicato online il classico rapporto sui Mutui ipotecari 2022.
Con il comunicato stampa del 20 Ottobre 2022, l’Agenzia delle Entrate ha stilato e pubblicato online il classico rapporto sui Mutui ipotecari 2022.
Si tratta di una serie di dati interessanti che permettono di osservare, in maniera statistica e abbastanza precisa, l’andamento dei mutui stipulati dalle famiglie italiane e anche la loro possibilità di investire nel mercato immobiliare, cosa che ha importanti ripercussioni da un punto di vista economico per tutto il settore correlato.
La fonte, a questo link, è molto analitica.
Innanzitutto, il rapporto 2022 sui mutui ipotecari dell’Agenzia delle Entrate si riferisce all’anno fiscale 2021 e si occupa, sostanzialmente, di indagare e riportare tutti i finanziamenti che sono stati concessi dalle banche in relazione all’acquisto di immobili con garanzia ipotecaria.
Naturalmente, il flusso di dati si concentra solamente sui nuovi mutui, quindi non sono ricomprese le surroghe.
Inoltre, il rapporto illustrativo dei mutui ipotecari 2022 dell’Agenzia delle Entrate si concentra anche con classificazioni per tipo di atto o area geografica, contenendo anche tutte le statistiche per area geografica per evidenziare il capitale di debito estratto dal patrimonio immobiliare.
Ad essere analizzate, in linea generale, sono state le aree geografiche italiane divise in Nord, Centro e Sud (ivi compresa la Sardegna) e le 8 città più grandi per popolazione.
Sommario
In maniera più analitica, l’ultimo numero di Fisco Oggi consultabile qui – la rivista online esemplificativa ed esplicativa dei report e dati dell’Agenzia delle Entrate – si prende il compito di riportare in maniera discorsiva tutti i dati e le statistiche evidenziate dal report.
In via del tutto preliminare, nel 2021 sono stati molto più di un milione tutti gli immobili ipotecati, con un 200 mila in più rispetto al 2020 (percentualmente il +25,8) e sono segni della ripartenza del mercato. Il capitale di debito finanziato, in questo senso, è superiore ai 101 miliardi di euro.
L’Agenzia delle Entrate stila il rapporto mutui ipotecari 2022 distinguendo 3 tipi di destinazioni:
Nel 2021, gli immobili oggetto di ipoteca sono stati 200 mila in più rispetto all’anno fiscale precedente – comunque segnato dall’esplosione della Pandemia da Coronavirus – arrivando a più di un milione. Il capitale di debito finanziato per le operazioni connesse è stato di circa 101 miliardi, con un netto 30% in più rispetto all’anno 2020.
L’Agenzia delle Entrate nel suo report annuale sui mutui 2022 ha stabilito che il capitale concesso a garanzia per gli atti di mutuo ipotecario è stato del 45,7% e pari a circa 46 miliardi di euro: questo è stato assorbito in maniera maggioritaria dal Mercato A e, quindi, utilizzato per l’acquisto diretto dell’immobile con solo il 34% destinato ad altre attività (e al cui interno rientra ca categoria succitata del mercato C per un totale di 34 miliardi di euro finanziati).
Ogni altra forma di finanziamento concessa in mutuo – che è stata utilizzata per una destinazione mista, equivale al 20,4% della spesa totale del 2021. In questi numeri, solamente il 6,4% di capitale è stato investito nel mercato AC, ovvero quello delle unità immobiliari ipotecate.
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Advertisement - PubblicitàNel mercato A, rispetto al 2020, la crescita di capitale finanziario è stata pari al 36% e solo il 16,2 per cento nel mercato C. Questo dato, in sostanza, conferma come la richiesta di prestiti sotto forma di mutuo è utilizzata in prevalenza per l’acquisto di unità immobiliari.
Dopo un periodo di profonda depressione della compravendita delle case, allora, il trend è in risalita e quindi sembra molto promettente e confortante per il futuro.
Nel 2021, l’espansione nel numero dei mutui ipotecari è del 37% per il mercato A con 165 mila unità immobiliari in più su tutto il territorio, mentre nel mercato C c’è stata una lieve contrazione a cui è difficile attribuire un significato visto il numero davvero ridotto.
Per finanziare il mercato A nella compravendita di immobili, l’88% dei 46 miliardi utilizzati è stato utilizzato per finanziare il mercato immobiliare e le relative pertinenze – chiamati, appunto Atti Res e Res Plus).
Per i mutui ipotecari non relativi agli immobili il 255% dei 34 miliardi di euro del mercato C è stato relativo a tipi di atto di garanzia con immobili residenziali e relative pertinenze. Solamente 26 miliardi di euro di questo tipo sono stati impiegati per acquisto di immobili con forma ipotecaria nel settore produttivo, commerciale e terriero.
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Advertisement - PubblicitàAll’interno del mercato A, il capitale erogato dalle banche e dagli istituti di credito nel 2021 è molto simile a quello dell’anno segnato dalla pandemia da Covid-19. In particolare, le variazioni sono comprese in 34% per le regioni del Nord e 40% nel Centro Italia, mentre rimane stabile il dato sul Sud.
Nel mercato C, invece, si è espanso il mercato del Centro Italia con un +16% e un calo netto nella concessione di mutui ipotecari non destinati alla compravendita di immobili al Nord e Sud Italia (rispettivamente -1,7% e -4,6%).
Le otto città d’Italia più grandi il dato sui mutui concessi è aumentato in percentuale al 50%, con un +3 punti percentuali rispetto all’anno scorso. Per il Mercato A, Palermo e Genova hanno avuto il 70% del totale del capitale erogato con destinazione al mercato A dei mutui, mentre a Roma, Firenze e Milano sono i mutui ipotecari destinati a finanziare attività economiche ad essere in aumento, superando circa il 30% del totale di capitale erogato.
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