Tre mesi in più alle villette per finire di pagare i lavori con l’agevolazione piena; sconto e cessione garantiti per Iacp, Onlus, barriere architettoniche e sisma; una soluzione per risolvere il nodo dei lavori relativi a caldaie e infissi.
Tre mesi in più alle villette per finire di pagare i lavori con l’agevolazione piena; sconto e cessione garantiti per Iacp, Onlus, barriere architettoniche e sisma; una soluzione per risolvere il nodo dei lavori relativi a caldaie e infissi.
Questi sono alcuni dei principali cambiamenti che si preannunciano con il decreto sulla cessione dei crediti del Superbonus. Il testo è attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, in commissione Finanze, dove si voteranno gli emendamenti proposti. Sull’argomento si è già trovata una convergenza di intenti e si stanno definendo le soluzioni per i problemi che ancora rimangono irrisolti.
Il decreto superbonus è un’iniziativa che ha l’obiettivo di incentivare la ristrutturazione e la riqualificazione degli edifici. Il decreto prevede un’agevolazione fiscale del 110% per le spese sostenute nel 2022 e la cessione del credito d’imposta a terzi, in modo da consentire ai contribuenti di recuperare subito i soldi spesi.
Il superbonus è quindi un’opportunità importante per gli italiani, ma la complessità delle norme ha generato molte difficoltà e incertezze.
Sommario
Uno dei problemi principali è stato la scadenza del 31 marzo 2022 per la conclusione dei lavori. Per evitare che molte famiglie si trovassero in difficoltà, il decreto superbonus prevede una proroga di tre mesi per le villette che entro il 30 settembre scorso avevano effettuato almeno il 30% dei lavori.
Grazie a questa estensione, si potrà concludere la spesa entro il 30 giugno 2022 e beneficiare dell’agevolazione del 110%.
Advertisement - PubblicitàIl decreto superbonus prevedeva inizialmente uno stop alle cessioni e allo sconto in fattura dal 16 febbraio 2022. Questa disposizione avrebbe penalizzato le Onlus, le case popolari (Iacp), gli interventi con il sismabonus e i lavori per le barriere architettoniche.
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Tuttavia, grazie a un emendamento al decreto, queste categorie di interventi sono state salvate e potranno usufruire dell’agevolazione del 110% anche in futuro. In questo modo, si rafforza l’impegno del Governo per sostenere le attività di utilità sociale e per migliorare l’accessibilità degli edifici pubblici.
Advertisement - PubblicitàUn altro problema era rappresentato dal fatto che i lavori relativi a caldaie, infissi o fotovoltaico non richiedono alcun titolo abilitativo. Per risolvere questa difficoltà, il decreto superbonus prevede che per attestare la data di inizio dei lavori basterà il versamento di un acconto con bonifico parlante o due autocertificazioni (una del venditore e una dell’acquirente) relativamente all’esistenza di un contratto.
In questo modo, si semplifica la procedura e si evitano ulteriori complicazioni per i cittadini che vogliono effettuare questi tipi di lavori.
Advertisement - PubblicitàTuttavia, resta ancora irrisolto il problema dei crediti incagliati. Secondo alcune ipotesi, si potrebbero utilizzare gli F24 in compensazione per risolvere questa difficoltà. Tuttavia, la Ragioneria dello Stato si oppone fortemente a questa soluzione, mentre il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha manifestato la propria cautela, evidenziando che molte banche e assicurazioni sono ben lontane dall’aver già esaurito i propri spazi.
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Il decreto superbonus rappresenta un’opportunità importante per il nostro Paese, ma è necessario fare in modo che le norme siano chiare e comprensibili per tutti. In questo senso, le modifiche che si stanno introducendo nel decreto sono un passo avanti importante. Tuttavia, è necessario continuare a lavorare per semplificare le procedure e per garantire la massima efficienza del sistema.
In questo senso, si sta lavorando anche per sbloccare il nodo del termine del 31 marzo per comunicare all’Agenzia delle Entrate le opzioni di cessione o sconto in fattura relative alle spese edilizie del 2022. Si sta infatti studiando la possibilità di riformulare un emendamento del relatore per consentire di comunicare l’opzione anche prima della conclusione dell’accordo di cessione.
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In questo modo, si potrebbe rendere la modifica operativa da subito, senza dover attendere ulteriori disposizioni.
Infine, si interverrebbe anche sulle regole della remissione in bonis, consentendo il completamento della procedura oltre il termine con il versamento di 250 euro all’Agenzia delle Entrate. Questa modifica consentirebbe di semplificare ulteriormente le procedure e di evitare che i cittadini si trovino in difficoltà a causa di scadenze troppo strette.
In sintesi, il decreto superbonus rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese, ma è necessario fare in modo che le norme siano chiare e comprensibili per tutti. Le modifiche che si stanno introducendo nel decreto sono un passo importante verso questo obiettivo, ma è necessario continuare a lavorare per semplificare le procedure e per garantire la massima efficienza del sistema. Solo in questo modo si potrà garantire che il superbonus diventi un’opportunità concreta per tutti i cittadini italiani.
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