Il Progetto Italia è un nuovo programma approvato dal CDP (Consiglio di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti). Nato con l’obbiettivo di difendere quella fetta di 8% che rappresenta il settore edilizio nel PIL italiano, e di farla aumentare. Si tratta di un nuovo progetto che comprenderà soluzioni strategiche, nuove normative, sgravi fiscali e sperimentazioni tecniche, che avranno tutte lo stesso scopo: restituire all’edilizia italiana la grande fama di cui godeva tempo fa.
L’ambito delle costruzioni infatti, da sempre un punto di forza ed eccellenza nell’economia dell’Italia, ha subito delle devastanti perdite negli ultimi anni, soprattutto nel periodo della grande crisi. Oggi c’è la necessità di ritrovare e riesplorare questo settore, che dovrà essere strategicamente rivalorizzato come uno dei poli industriali che maggiormente contribuiscono alla crescita del nostro Paese. Con l’obbiettivo di recuperare la gloria del passato, è nato il Progetto Italia per le costruzioni.
Advertisement - PubblicitàNon c’è dubbio, il lavoro da fare è tanto, e non potrà essere svolto in tempi così brevi. Non basteranno dei progetti sulla carta, per quanto ben ideati e strutturati. Servirà una costante dedizione delle istituzioni e del governo, perché la situazione edilizia in Italia, anche se leggermente in ripresa, oggi non è certo delle migliori.
Si dovrebbe innanzitutto iniziare lasciando maggiori possibilità alle imprese di costruzioni, soprattutto alle più piccole, sia a livello privato che pubblico. Il principale problema infatti è l’impossibilità per le aziende di investire in nuovi progetti che consentano loro di crescere, innovarsi e rinnovarsi. I requisiti di partecipazione alle gare e ai bandi risultano essere sempre più selettivi, e richiedono necessariamente dei livelli di fatturato molto superiori alle possibilità che la maggior parte delle imprese si trova ad avere.
È vero infatti che la nostra nazione sta facendo dei progressi per quanto riguarda le proposte ed i nuovi progetti strutturali in ambito edilizio, come appunto l’istituzione del nuovo Progetto Italia. È altrettanto vero però che quando si aumenta l’offerta, è necessario che la domanda vada di pari passo, altrimenti non si otterranno risultati. Se quindi non si concederà maggiore possibilità alle piccole e medie imprese di rispondere positivamente ai nuovi sviluppi e di raggiungere un livello competitivo, tutti gli sforzi di promozione serviranno a ben poco.
Advertisement - PubblicitàTuttavia, dobbiamo ammettere che i segni di ripresa ci sono e i dati lo dimostrano. Dalle ultime statistiche dell’ISTAT, emerge un aumento riguardante le transazioni immobiliari.
Nei primi 3 mesi del 2019, le compravendite ammontano a 190.940. Rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, si registra quindi un +2% riguardante le costruzioni residenziali, e un +2,5% per le strutture commerciali. Se si basano queste statistiche ai valori del 2010 invece, si ottiene un aumento di quasi 3 punti percentuali. Le stime prevedono inoltre un miglioramento notevole nei prossimi 5 anni per quanto riguarda gli investimenti immobiliari, con una disposizione del capitale di più 6 miliardi di euro.
Perciò sì, il lavoro da fare non è poco, ma si può ancora sperare in un rialzo, ora più che mai. Secondo le opinioni dei maggiori critici dello scenario economico, sarà necessario ripartire dalle basi e procedere con calma. In ogni caso, il settore edilizio non deve essere abbandonato proprio ora, perché questo momento di leggera ripresa è oggi un’opportunità. Un segnale di miglioramento che forse, un giorno, potrà essere ricordato come l’inizio di una grande e prodigiosa risalita.
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