Nonostante le difficoltà che sta attraversando la Repubblica, con il governo ormai dimissionario e le nuove elezioni alle porte, l’Italia è riuscita a raggiungere i 45 obiettivi che erano stati prefissati dal PNRR Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
Nonostante le difficoltà che sta attraversando la Repubblica, con il governo ormai dimissionario e le nuove elezioni alle porte, l’Italia è riuscita a raggiungere i 45 obiettivi che erano stati prefissati dal PNRR Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. Lo ha reso noto il Ministero dell’Economia e delle Finanze in una nota, inoltrando anche la richiesta per l’erogazione di una seconda rata alla commissione Europea. Il raggiungimento dell’obiettivo è stato annunciata il 29 Giugno scorso e continuano i lavori per sfruttare la seconda parte degli aiuti una volta che questi saranno erogati.
La strada non è ancora conclusa e il percorso per lo sfruttamento dei milioni previsti dall’Unione Europa per l’Italia è in itinere.
Di seguito, l’elencazione di tutti i traguardi raggiunti divisi settore per settore, secondo i dati comunicati dalle istituzioni. Sono stati dunque smentiti i timori di chi vedeva nell’addio di Draghi e del suo esecutivo uno stop all’utilizzo di questi fondi. Gli obblighi e gli oneri per spendere il secondo pacchetto di denaro del PNRR, comunque, toccherà ad un esecutivo completamente nuovo, di cui ancora non è certa la compagine.
Sommario
Sono 45 gli obiettivi raggiunti dall’Italia in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La marcia del Paese prosegue senza sosta e i funzionari del Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno presentato la richiesta formale dell’erogazione della seconda parte dei fondi alla Commissione Europea.
In sostanza, si tratta di circa 24,1 miliardi di euro di cui la metà a fondo perduto e la restante sotto forma di prestiti, al netto di un pre finanziamento che era avvenuto già a giugno 2021. Non c’è ancora una data effettiva per l’erogazione dei fondi, perché questa dipenderà essenzialmente dal termine delle procedure di controllo previste dai regolamenti.
In linea generale, l’organo dell’Unione Europea può prendersi fino a 2 mesi di tempo per valutare integralmente la richiesta, verificando anche l’effettività di quanto dichiarato, e in seguito il comitato economico predisposto ad hoc potrà erogare quanto effettivamente richiesto.
Lo step successivo, comunque, prevede che l’Italia dovrà riuscire a raggiungere anche 55 obiettivi con scadenza 31 Dicembre 2022. In caso ci riuscisse, potrà avere accesso ad una terza rata dal valore complessivo di 21,8 miliardi di euro. La strada per la ripresa del Paese sembra segnata e gli operatori economici guardano con profonda fiducia al futuro.
Advertisement - PubblicitàPotenziare la sanità è uno dei principali obiettivi del PNRR. Con il Decreto 77/2022 è stata riformata l’assistenza territoriale da parte dei medici di base in tutte le provincie e regioni italiane.
Il Ministero della Salute ha riorganizzato queste strutture e dato vita ad un percorso che entro il 2026 permetterà di avere delle strutture connesse fra di loro e organizzate in maniera più efficiente. Gli strumenti di telemedicina messi in pratica, inoltre, dovranno permettere a circa 800.000 persone con età superiore ai 65 anni di ricevere una migliore assistenza domiciliare, una cosa impossibile oggi come oggi e che ha recato tanti danni e disagi durante la gestione della pandemia da Covid-19.
Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza ha anche raggiunto gli obiettivi del Ministero della Cultura. Grazie alle manovre legislative, sono stati assegnati circa 1,8 miliardi di euro per migliorare efficienza energetica di cinema, teatri e musei (circa 800 fra quelli storici e più importanti), oltre all’attrattività di circa 310 borghi presenti in Linea A e B.
I parchi più importanti sono stati rivalorizzati e 257 luoghi di culto, chiese e campanili facenti parte del Fondo edifici di culto del Ministero hanno ricevuto aiuti economici.
Per l’università, il Ministro Cristina Messa ha dato via all’erogazione di circa 4,3 miliardi di euro in sei mesi. La cifra è molto generosa rispetto a quella prevista solitamente dal Paese. Questa è vincolata alla nascita di 5 centri nazionali per aumentare la ricerca e rinnovare 49 strutture volte all’innovazione tecnologica. Per la scuola fino alle superiori, invece, lo scopo è quello di migliorare la ricerca e l’assunzione di personale docente e ausiliario: in questo caso, però, serve una riforma più organica volta anche a disciplinare i meccanismi di assunzione all’interno dell’apparato scolastico pubblico, oggi farraginosi.
Advertisement - PubblicitàIl PNRR ha permesso anche di riformulare gli appalti pubblici: la legge delega è stata approvata e ha lo scopo di ridurre i tempi che intercorrono dall’effettivo bando dell’appalto e la sua aggiudicazione. Inoltre, sono state approvate una serie di manovre per la digitalizzazione delle stazioni appaltanti, ad oggi 40 mila, che potranno accedere a fondi per l’acquisto di attrezzature telematiche con lo scopo di adeguarsi ai canoni di velocità e speditezza oggi richiesti per garantire un buon servizio pubblico.
Per quanto riguarda il digitale, invece, il PNRR ha permesso di dare vita alla creazione di nuovi rete in 5G nelle zone d’Italia dove non è presente internet veloce, mentre è stato raggiunto l’obiettivo di assegnare tutte le gare presenti per la strategia di trasformazione dell’Italia in un Paese a banda larga.
Colao ha commentato che in 13 mesi la strategia italiana per connettere tutto il Paese è stata una delle migliori d’Europa, con investimenti massicci e funzionali che puntano a rendere il Paese completamente interconnesso entro il 2026.
In questi giorni, è stato anche firmato il decreto contro la dispersione scolastica, il quale prevede 500 milioni in tutta Italia da destinare alle scuole che si occupano di studenti fra i 12 e i 18 anni con l’obiettivo di finanziare progetti di integrazione e avvicinamento alla cultura.
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