Nel 2024, l’Italia prevede una crescita del PIL dello 0,9%, supportata da misure come il Superbonus che ha spinto gli investimenti nel settore delle costruzioni.
Buone notizie dall’economia italia. Secondo le ultime previsioni del Centro studi di Confindustria, la previsione di crescita del Pil italiano è dello 0,9%.
In particolare, il Superbonus, introdotto come incentivo per il settore delle costruzioni, emerge come un motore significativo di questa crescita, con implicazioni profonde sia per l’economia che per il tessuto urbano del paese.
Analizziamo i numeri del Centro studi di Confindustria.
Advertisement - PubblicitàIl Superbonus, una misura fiscale incentrata sugli investimenti in costruzioni e ristrutturazioni, ha avuto un impatto decisivo sul Pil italiano. Nel periodo 2021-2024, gli investimenti legati al Superbonus hanno contribuito con un aumento cumulativo di 2,4 punti percentuali al Pil, rispetto alle previsioni iniziali.
Questo incremento è particolarmente significativo nel settore delle costruzioni residenziali, dove gli investimenti sono cresciuti del 13%, arrivando a un impressionante 25,4% se isoliamo solo gli investimenti in abitazioni.
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Questi dati non solo confermano l’efficacia del Superbonus come leva di crescita economica, ma sottolineano anche il suo ruolo nel rinnovare il panorama urbano e migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni italiane.
L’ultimo aggiornamento del rapporto di previsione ha però anche rivisto al rialzo le stime del deficit per il 2024, portandole al 4,4% del Pil, un incremento significativo rispetto alle previsioni precedenti. Questa revisione riflette diverse dinamiche chiave, tra cui la rimodulazione delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la riclassificazione dei crediti del Superbonus come “non pagabili” a partire dal 2024.
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Un altro fattore che ha contribuito a questa revisione è il calo previsto del Pil nominale, che ha visto una riduzione delle stime di 1,4 punti percentuali per il 2024.
Nonostante questi ostacoli, si prevede un miglioramento del deficit per il biennio 2024-2025, grazie anche a un calo dei tassi di interesse sui titoli di stato italiani, con il BTP decennale che si attesta al 3,7% rispetto al 4,5% precedente.
Advertisement - PubblicitàSecondo il Centro studi di Confindustria, il tasso di inflazione previsto per il 2024 si modera significativamente, attestandosi all’1,7%, una marcata diminuzione rispetto al 5,6% del 2023. Questo rallentamento dell’inflazione è particolarmente rilevante per le politiche monetarie e per il potere d’acquisto dei cittadini.
Per il 2025, le previsioni indicano un leggero aumento dell’inflazione all’1,8%, riflettendo una stabilizzazione dell’economia in un contesto di crescita moderata.
Questi dati suggeriscono un controllo efficace della volatilità dei prezzi nel medio termine, essenziale per la pianificazione economica e la fiducia dei consumatori.
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