A causa del Coronavirus, stiamo vivendo una crisi sanitaria senza precedenti. Come sappiamo però, sull’Italia pende ora anche una gravissima crisi economica.
Tutto è fermo e bloccato, le produzioni non vanno avanti e si rischia parecchio. Ora che i contagi sembrano stabilizzarsi e si pensa alla riapertura graduale di alcune realtà professionali, è necessario pensare al dopo.
Fillea CGIL e Legambiente hanno stilato un piano di proposte per il rilancio del settore dell’edilizia, struttura portante dell’economia italiana.
Vediamo quali sono le proposte.
Advertisement - PubblicitàQuello stilato dal Fillea CGIL in accordo con Legambiente è un programma studiato in maniera intelligente e ponderata. Non riguarda infatti prettamente solo il settore dell’edilizia, ma comprende criteri in grado di generare sviluppo, investimenti e occupazione per tutto il Paese, e soprattutto, nel pieno rispetto dei criteri ambientali.
Il segretario generale di Fillea CGIL, Alessandro Genovesi, spiega che:
“è vantaggioso per i cittadini, per l’occupazione, per le casse dello Stato e per l’ambiente. Per spingere sulla qualità proponiamo che tutti gli incentivi fiscali vengano subordinati alla dimostrazione di utilizzo di lavoro regolare e del corretto Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (e relativi versamenti ad Inps, Inail e Casse Edili), contro ogni forma anche di dumping contrattuale”.
Edoardo Zanchini, Presidente di Legambiente, si esprime invece così:
“bisogna rispondere a chi dice che ora si deve ripartire alla vecchia maniera, magari come vuole Giorgia Meloni bloccando il Green New Deal europeo, e a chi vuole puntare su grandi opere che arriveranno solo tra cinque anni. Se vogliamo un’uscita accelerata dalla crisi dobbiamo far ripartire tutto il Paese con tante ‘opere diffuse’ che fanno bene all’economia, al Paese, e danno un beneficio diretto e strutturale alle famiglie”.
Advertisement - PubblicitàIl programma di rilancio post-Coronavirus presentato da Fillea CGIL e Legambiente si articola in 6 punti principali. Ovvero:
Oltre a questo, si propone l’estensione dell’Ecobonus, del Sisma Bonus e del Bonus Facciate stabilmente fino al 2025, al fine di ridurre al minimo il fabbisogno energetico di abitazioni residenziali e condomini;
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