Osservatorio sulle partite IVA: i dati del 2022

Nel corso dell’anno 2022, si è registrata una leggera flessione dell’8,7% nelle aperture di attività rispetto all’anno precedente, con un totale di circa 501.500 nuove partite IVA. Questi dati sono stati resi noti dall’Osservatorio sulle partite IVA e pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 10 febbraio 2023.

I dati dell’Osservatorio

Nel 2022, il 70% delle partite IVA è stato aperto da persone fisiche, il 22,3% da società di capitali e solo il 3,3% da società di persone. È stato registrato un calo generalizzato in tutte le regioni rispetto all’anno precedente, con il Nord che ha registrato il maggior numero di nuove aperture (46,5%), seguito dal Centro (22,3%) e dal Sud e dalle Isole (circa il 31%).

In termini di settori produttivi, le attività professionali sono al primo posto per le nuove aperture (circa il 19%), seguite dal commercio e dall’edilizia (rispettivamente con il 18,3% e l’11%). Tra i settori più colpiti si trovano l’agricoltura (-31%), il commercio (-26,6%) e i servizi d’informazione (-8,5%), mentre tra quelli in aumento ci sono l’istruzione (+24,2%), i trasporti (+11,8%) e le attività artistiche e sportive (+11,7%).

Nel corso del 2022, il 60,9% delle aperture è stato effettuato da soggetti di sesso maschile, il 49,6% da giovani fino a 35 anni e il 30,5% da soggetti di età compresa tra i 36 e i 50 anni. Inoltre, circa il 20% delle nuove partite IVA è stato aperto all’estero, con un aumento rispetto all’anno precedente (18%).

Infine, per quanto riguarda il regime fiscale, è stato stabile nel 2022 il numero di soggetti che hanno optato per il regime forfetario, con circa il 47,7% del totale delle nuove aperture (ovvero circa 239.131 soggetti) che ha scelto la tassazione al 15%. Nel quarto trimestre del 2022, il numero di nuove aperture è stato pari a 91.216, registrando un calo del 14,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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