L’Agenzia delle Entrate divulga i criteri per l’individuazione degli elementi di incoerenza che possono far scattare i controlli preventivi in relazione ai Modelli 730/2023 con esito a rimborso.
Con il Provvedimento Prot. n. 203543 del 9 giugno 2023, l’Agenzia delle Entrate divulga i criteri per l’individuazione degli elementi di incoerenza che possono far scattare i controlli preventivi in relazione ai Modelli 730/2023 con esito a rimborso.
Il 730 è il modello di dichiarazione dei redditi dedicato ai soli lavoratori dipendenti e ai pensionati. Una volta trasmesso, sarà messo a disposizione del contribuente l’esito del documento, dal quale possono risultare tre condizioni: credito a rimborso spettante, debito relativo ad imposte dovute, oppure saldo zero (se non spettano rimborsi e non ci sono imposte a debito).
Ebbene, per quanto riguarda i Modelli 730/2023 che danno esito favorevole al rimborso per il soggetto interessato, è necessario prestare molta attenzione ai nuovi criteri disposti per l’individuazione delle incoerenze che possono far scattare i controlli preventivi delle autorità competenti.
Approfondiamo di seguito.
Advertisement - PubblicitàI nuovi criteri stabiliti per l’individuazione degli elementi di incoerenza che possono far scattare i controlli preventivi legati alla presentazione dei Modelli 730/2023, sono stati disposti sulla base di quanto previsto dal D.lgs. n. 175 del 21 novembre 2014, che all’art. 5, comma 3-bis, sancisce quanto segue.
Nel caso in cui la dichiarazione di cui al Modello 730 (trasmessa direttamente o mediante sostituto d’imposta che presta assistenza fiscale) dovesse presentare delle modifiche rispetto ai dati risultanti dalla dichiarazione precompilata, l’Agenzia delle Entrate può procedere con la predisposizione di controlli preventivi (automatizzati o mediante verifica della documentazione giustificativa) entro un tempo di 4 mesi:
In particolare, si procede con i controlli più approfonditi nel caso in cui le modifiche dette:
Viene specificato, dunque, che i controlli preventivi possono essere avviati anche con riferimento alle dichiarazioni presentate ai CAF o ai professionisti abilitati.
Il comma 3-bis prevede anche che in seguito alle operazioni di controllo preventivo, il rimborso spettante al soggetto sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate entro un tempo massimo di 6 mesi successivi alla data di scadenza per la presentazione delle dichiarazioni, oppure entro 6 mesi dalla data di effettiva trasmissione (se successiva).
Si precisa comunque che: “Restano fermi i controlli previsti in materia di imposte sui redditi.”
Ricordiamo inoltre che il 730 può essere presentato anche dai contribuenti che nel 2022 hanno percepito redditi di lavoro dipendente, redditi di pensione oppure alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e che, nel 2023, non hanno un sostituto d’imposta che possa effettuare il conguaglio.
In questi casi, nel Modello 730/2023, nel riquadro “DATI DEL SOSTITUTO DʼIMPOSTA CHE EFFETTUERÀ IL CONGUAGLIO”, si dovrà barrare la casella presente al lato, recante “MOD. 730 DIPENDENTI SENZA SOSTITUTO”.
Advertisement - PubblicitàIl nuovo Provvedimento del 9 giugno 2023 è stato disposto proprio al fine di individuare gli elementi di incoerenza che possono far scattare i controlli preventivi legati ai Modelli 730/2023.
I criteri stabiliti riguardano appunto i casi in cui il 730 dovesse presentare delle modifiche rispetto ai dati presenti nella dichiarazione precompilata.
Nello specifico, gli elementi di incoerenza che fanno scattare i controlli sono i seguenti:
Il rimborso che risulterà regolarmente spettante a favore del lavoratore, come sempre, sarà erogato direttamente:
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