La pace fiscale, ribadita dal premier nel discorso programmatico alla Camera, servirà ad alleviare il carico di multe e tasse arretrate dovute allo Stato e agli enti della Pubblica Amministrazione, nel tentativo di agevolare rapporti di fiducia tra i cittadini e il fisco.
In un contesto segnato dalla crescente inflazione e dal caro bollette, in cui le tariffe di gas, luce, benzina, conoscono una vertiginosa impennata e acuiscono le difficoltà economiche della stragrande maggioranza della popolazione italiana, il governo trainato dalla coalizione di centrodestra, guidato da Giorgia Meloni, sta vagliando una mini pace fiscale (da sempre un cavallo di battaglia degli attuali partiti della maggioranza), già presente nell’agenda del precedente governo Draghi.
La pace fiscale, ribadita dal premier nel discorso programmatico alla Camera, servirà ad alleviare il carico di multe e tasse arretrate dovute allo Stato e agli enti della Pubblica Amministrazione, nel tentativo di agevolare rapporti di fiducia tra i cittadini e il fisco.
Nel passaggio cruciale del suo discorso, la Meloni ha dichiarato:
“Siamo nel pieno di una tempesta economica, e questo renderà più difficile la vita al governo. Sarà necessario mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette che del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di Bilancio“.
Andiamo a vedere cos’ha in mente il nuovo esecutivo.
L’operazione di rottamazione, prevista nella prossima legge di bilancio, ma presumibilmente in arrivo con l’imminente decreto Aiuti Quater contro i rincari dell’energia elettrica, coinvolgerà una platea di circa 500.000 contribuenti. I primi destinatari potrebbero essere i No Vax over 50, colpiti da oltre due milioni di multe che rispondono al valore di 100 euro l’una.
Il meccanismo consiste nella procedura “saldo e stralcio“, finalizzata a cancellare le cartelle esattoriali, sospese nel corso della pandemia da coronavirus, d’importo medio-basso, nello specifico fino ai mille euro.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel ha spiegato che: “Sarebbe un segnale importante partire subito con una pace fiscale, prevedendo l’estensione della rottamazione alle cartelle 2018/2021“, mentre per i debiti di entità maggiore (2.000/2.500 euro), risalenti a non oltre il 2015, verrà applicato il pagamento del 20% della cifra totale con l’azzeramento del restante 80%. In quest’ultimo caso la Lega intende innalzare l’asticella.
Si tratta, dunque, di una riforma che elargirà un maxi condono per famiglie e imprese di cui beneficeranno anche i soggetti che hanno contratto debiti superiori ai 3.000 euro, con la decurtazione degli interessi e delle sanzioni dal 40 al 5% e con la possibilità di saldare i conti a rate decennali.
Per coloro a cui non è stata ancora inviata una cartella esattoriale, verrà introdotta una tregua fiscale con la formula “5+5”, grazie alla quale si attiverà un intervento di rateizzazione automatica per un periodo di 5 anni e il contribuente pagherà l’imposta con una sanzione forfettaria del 5%.
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