Con l’approvazione del D.D.L. Bilancio 2023 e del Documento Programmatico di Bilancio (c.d. Manovra finanziaria 2023), sono in arrivo delle novità su temi scottanti come quelli delle cartelle esattoriali e della pace fiscale.
Sommario
Con l’insediamento del nuovo governo e con l’approvazione, in data 21 Novembre 2022, del D.D.L. Bilancio 2023 e del Documento Programmatico di Bilancio (c.d. Manovra finanziaria 2023), sono in arrivo delle novità su temi scottanti come quelli delle cartelle esattoriali e della pace fiscale.
Il testo della Manovra contiene, infatti, la rottamazione delle cartelle fino al 2015 (purché con importo fino al massimo di mille euro), sconti sulle cartelle di importo superiore e la rateizzazione dei debiti fiscali non pagati nel 2022, senza interessi e sanzioni, in caso si abbiano incontrato difficoltà nel pagare le tasse a causa della crisi economica e dell’aumento del costo della vita causato dall’inflazione.
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Il governo ha quindi annunciato la ‘pace fiscale’ e agevolazioni nei pagamenti, viste le difficoltà delle famiglie causate dagli aumenti e dalla crisi delle bollette, ma non il condono delle cartelle; una tregua fiscale quindi ‘light‘, senza maxi-condoni, che privilegia lo strumento della riduzione della sanzione.
Vediamo nel dettaglio quali sono le previsioni della Manovra in merito.
Advertisement - PubblicitàCome accennato, la Manovra 2023 comporta fra le sue previsioni due misure dedicate alla c.d. ‘pace fiscale’: la rottamazione delle cartelle di basso importo acquisite fino al 2015, e la possibilità di sconto sulle sanzioni delle altre cartelle.
La prima soluzione è la rottamazione automatica delle cartelle esattoriali comprese nel lasso temporale fra il 2010 e il 31 dicembre 2015, di importo fino a 1.000 euro, per quei soggetti con carichi pendenti (che abbiano quindi irregolarità fiscali a carico o procedimenti penali pendenti).
Da notare che vengono cancellate anche cartelle di importo complessivo superiore a 1000 euro, solo se riferite a più imposte, sempre nel limite di 1.000 euro per imposta (ad esempio una cartella fiscale da 1.800 euro ma riferita a due imposte da 900 euro, è inclusa nella rottamazione automatica).
Lo stralcio delle cartelle che hanno i requisiti indicati avviene in maniera automatica, quindi non bisogna effettuare alcuna istanza nei confronti del Fisco. Il condono è quindi un’opzione che la Manovra 2023 contempla solo per le cartelle esattoriali più vecchie e di piccolo importo (quelle per le quali il costo della riscossione finirebbe per superare il valore del dovuto dal contribuente).
Advertisement - PubblicitàPer le cartelle esattoriali superiori a 1.000 euro invece sono disponibili rateizzazioni e sconti sulle sanzioni. Infatti la seconda misura prevista dalla Manovra 2023 consiste nella rottamazione delle cartelle consegnate fino alla data del 30 Giugno 2022, sempre di importo superiore a mille euro.
In questo caso deve essere pagata solamente l’imposta (anche rateizzata, fino a cinque anni, e senza maggiorazione). Il contribuente ottiene di conseguenza la possibilità di non pagare interessi e sanzioni e viene anche cancellato l’aggio, ovvero gli oneri di riscossione della cartella.
Ricordiamo infine che il precedente decreto ‘Sostegni ter’ aveva già previsto la sanatoria delle cartelle esattoriali del 2020 e 2021, consentendo un’ampliamento dei termini utili perché il pagamento delle cartelle fosse considerato ‘tempestivo’ e quindi senza ipotesi sanzionatorie.
Questa Manovra interviene innestandosi nel solco della precedente misura (la c.d. ‘Rottamazione ter’) la quale prevedeva il termine ultimo al 30 Novembre 2022 (con possibilità di usufruire di ulteriori 5 giorni di tolleranza, fino al 5 dicembre) per saldare le cartelle dovute nel corso dell’anno.
Advertisement - PubblicitàFra le misure della manovra, da citare anche la pace fiscale sugli atti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione che non sono stati contestati, ma non sono ancora cartelle esattoriali (i c.d. accertamenti con adesione).
In questi casi il contribuente potrà rateizzare l’importo dovuto, fino alla durata massima di cinque anni, e la sanzione sarà ridotta del 5% (con ulteriore possibile taglio della sanzione fino al 3%, e la dilazione del pagamento in due anni, per quei soggetti che hanno già ricevuto dal Fisco l’avviso bonario a regolarizzare la propria posizione fiscale).
In sostanza, al posto di pagare le sanzioni dovute, il contribuente potrà pagare un importo percentuale ridotto e chiudere così in modo agevolato la sua posizione di irregolarità col fisco, senza innescare un contenzioso.
Advertisement - PubblicitàUn’ulteriore misura prevista dalla Manovra 2023 è quella diretta alla definizione agevolata delle liti pendenti, in ottica di deflazione del contenzioso fra i contribuenti ed il fisco e di risparmio per quest’ultimo. Per raggiungere questo obbiettivo, la Manovra apre ad una possibilità già adottata nel 2018, ovvero quella di chiudere i contenziosi aperti con l’amministrazione con il pagamento di una somma forfait (basata sul grado di giudizio).
Con il versamento del 40% della somma, si chiude il contenzioso in caso l’Amministrazione perda il primo grado, mentre con il 15% del valore si chiude il contenzioso se il contribuente vince in secondo grado. Resta sempre possibile comunque procedere al versamento del 90% della somma totale, nell’ipotesi in cui si voglia chiudere direttamente il contenzioso col Fisco.
Oltre a questa misura, viene prevista anche quella ulteriore della conciliazione giudiziale, uno strumento di deflazione del procedimento già previsto dalla nostra normativa tributaria (si veda l’art. 9, c. 1, lett. s) e t) del D.Lgs. n. 156 del 2015) che consente di trovare un accordo con l’amministrazione.
Se quindi a fronte di una cartella esattoriale di importo superiore a 1.000 euro, il contribuente non procede alla sua chiusura ma intende contestarla, sarà possibile aprire un contraddittorio ed ottenere un’imposta più bassa.
Infatti anche in questa ipotesi è sancita la possibilità di chiudere il procedimento con la c.d. ‘regola del 5’, quindi versando il 5% di sanzioni, con rateizzazione dei pagamenti fino a cinque anni.
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