Nel mese di Febbraio 2023, l’Istat ha rilasciato la stima dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, che prevede un aumento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua.
Nel mese di Febbraio 2023, l’Istat ha rilasciato la stima dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, che prevede un aumento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua.
È interessante notare come questa stima abbia subito una revisione al rialzo rispetto alla stima preliminare, che era stata fissata a +9,2%. Tuttavia, è importante sottolineare che questo rallentamento dell’inflazione è dovuto all’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata.
Nonostante ciò, si prevede che le spinte al rialzo dei prezzi nel comparto dei Beni alimentari, lavorati e non, dei Tabacchi e dei Servizi rimarranno in accelerazione tendenziale. In particolare, l’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.
Il rallentamento dell’inflazione a febbraio si deve, in primo luogo, all’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati. Tuttavia, i loro effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari, sia lavorati sia non lavorati, di quelli dei Tabacchi, dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti.
La divisione che registra l’aumento maggiore su base tendenziale è quella di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili con un aumento dei prezzi del 24,5%. Inoltre, i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto carrello della spesa) registrano un’accelerazione in termini tendenziali, passando da +12,0% a +12,7%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono pressoché stabili, passando da +8,9% a +9,0%.
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