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L’impennata delle rate dei mutui nel 2023

Le rate dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate a raddoppiare nel corso dell’anno, mentre i mutui a tasso variabile vedranno un aumento del 55-65%.

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Inizia un nuovo anno, ma con vecchie sfide. Il 2023 si prospetta essere un anno cruciale per il mercato immobiliare e creditizio italiano. Le rate dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate a raddoppiare nel corso dell’anno, mentre i mutui a tasso variabile vedranno un aumento del 55-65%.

Per un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro di 25 anni, l’onere mensile potrebbe salire a 1.304 euro, un incremento sostanziale rispetto alle cifre passate. Anche per i prestiti minori, come quelli da 100.000 euro a 25 anni, si prevede un’escalation con una rata mensile di 609 euro.

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Il nuovo rialzo della BCE e i mutui a tasso fisso

Queste nuove previsioni, calcolate dalla Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), sono conseguenza diretta del nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. Una decisione che, nonostante non influisca sui vecchi mutui a tasso fisso, ha avuto un impatto significativo sulle rate a tasso variabile, causando un aumento fino al 70%.

Leggi anche: La BCE annuncia un nuovo aumento dei tassi d’interesse

L’effetto di questo incremento si riflette inevitabilmente sull’economia domestica delle famiglie italiane. Circa 3,5 milioni di famiglie in Italia hanno un mutuo, e questo cambio di rotta potrebbe creare notevoli difficoltà finanziarie.

Oltre ai mutui, bisogna considerare anche altre forme di finanziamento come il credito al consumo e i prestiti personali che, a fine marzo 2023, erano pari a 251,2 miliardi di euro.

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Gli effetti sui mutui a tasso fisso e variabile

Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso resteranno invariate, proteggendo i mutuatari dai recenti rialzi dei tassi. Tuttavia, non si può dire lo stesso per i mutui a tasso variabile. Un mutuatario che precedentemente pagava una rata di circa 500 euro al mese, ora dovrà affrontare una rata di 875 euro, ovvero 375 euro in più. E questa situazione potrebbe peggiorare.

I nuovi mutui a tasso fisso vedranno un balzo significativo nell’interesse medio, passando da 1,8% a oltre il 5%. Di conseguenza, le rate mensili potrebbero più che raddoppiare. Anche i mutui a tasso variabile non saranno immuni da questo trend, con previsioni che indicano un tasso medio del 6%, rispetto allo 0,6% di fine 2021.

Questo significherebbe che per un prestito di 150.000 euro di durata 20 anni, la rata mensile salirebbe a 1.090 euro, ben 325 euro in più rispetto all’anno precedente.

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Conclusione

Il 2023 si preannuncia come un anno di sfide per il settore dei mutui. La decisione della BCE di aumentare i tassi d’interesse ha avuto un impatto significativo sulle rate dei mutui, soprattutto per quelli a tasso variabile.

È cruciale che i mutuatari e i potenziali mutuatari comprendano questi cambiamenti e ne considerino l’impatto sulle loro decisioni finanziarie.



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TAGS: mutui, mutuo, mutuo fisso, mutuo tasso variabile, tasso mutuo, tasso variabile

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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