Novità all’orizzonte in tema di fisco e tasse, o più precisamente, di cartelle esattoriali con le quali molti cittadini italiani, ormai allo stremo, devono fare i conti.
Novità all’orizzonte in tema di fisco e tasse, o più precisamente, di cartelle esattoriali con le quali molti cittadini italiani, ormai allo stremo, devono fare i conti.
Il Governo guidato dalla neoeletta Presidente Giorgia Meloni ha dimostrato voglia di fare e fin da subito si è messo al lavoro per cercare di tirare fuori dalla morsa dei debiti con le amministrazioni fiscali quei cittadini che si ritrovano braccati dal fisco.
Ma vediamo ora quali sono i punti salienti di questa tregua fiscale, attualmente ancora al vaglio degli esperti.
Sommario
L’operazione fiscale relativa alle cartelle esattoriali notificate ai cittadini italiani, che con molta probabilità verrà inserita all’interno della prossima Legge di Bilancio, prevede:
Le condizioni appena illustrate saranno limitate esclusivamente alle cartelle esattoriali notificate fino all’anno 2015.
Advertisement - PubblicitàCon tale manovra il Governo intende alleggerire il carico fiscale pregresso e ancora insoluto dei contribuenti, ma allo stesso tempo archiviare quelle cartelle che ancora oggi sono oggetto di lavorazione, circa 1.132 miliardi.
Infatti, secondo l’analisi dei tecnici del settore, parrebbe che di questa massa di cartelle sia riscuotibile solo il 6/7%, considerato persino che numerosi avvisi sono stati emessi a carico di soggetti deceduti o dichiarati falliti.
Quindi, piuttosto che continuare a far lavorare, senza successo, gli Uffici preposti, lo Stato ha deciso di ridurre o annullare alcune cartelle esattoriali così da smaltire il pregresso ed essere funzionale per le lavorazioni relative allo stato attuale.
Advertisement - PubblicitàIl Governo oltre a prevedere una riduzione del 50% degli importi delle cartelle esattoriali dai 1.000 ai 3.000 euro, sta considerando anche un meccanismo automatico di rateizzazione, che permetta ai contribuenti di poter adempiere più agevolmente al versamento di quanto eventualmente ancora dovuto al fisco, annunciando un piano di ammortamento della durata massima di cinque anni.
Tale meccanismo di definizione agevolata potrebbe essere aperto anche a coloro che si ritrovano ad avere debiti superiori ai 3.000 euro, la cui rateizzazione dovrebbe essere ammessa fino a 10 anni.
Con questo nuovo metodo il Governo intende agevolare i contribuenti morosi e, allo stesso tempo, aumentare gli ingressi dei capitali all’interno delle casse dello Stato.
Advertisement - PubblicitàL’entrata in vigore della proposta del mini condono e della rateizzazione automatica dovrebbe avvenire nell’anno 2023, dopo l’approvazione della Legge di Bilancio all’interno della quale verranno valutati gli obiettivi e le strategie da porre in essere nel nuovo anno.
Per conoscere cosa realmente conterrà tale manovra occorre attendere ancora qualche mese.
Ad ogni modo, si sa, in questi casi, i partiti al Governo cercano di attuare tutto ciò che è stato promesso agli elettori durante la campagna elettorale, onde scongiurare crisi economiche e malesseri sociali.
La riforma così prospettata non dovrebbe risultare inattuabile, considerata la mole di cartelle precedenti al 2015 risultate ancora non incassate e catalogate come inesigibili.
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