L’economia italiana sembra essere in risalita secondo alcuni dati diffusi dall’istituto ISTAT. Si tratta di segnali di timida ripresa ma molto interessanti e sicuramente rincuoranti.
In un quadro economico difficile con all’orizzonte una legge di bilancio 2023 tutta da valutare e su cui sono state avanzate critiche ed elogi, specialmente sul trattamento e il mantenimento transitorio delle disposizioni sul Reddito di Cittadinanza che cambia sostanzialmente volto – l’economia italiana sembra essere in risalita secondo alcuni dati diffusi dall’istituto ISTAT.
Si tratta di segnali di timida ripresa ma molto interessanti e sicuramente rincuoranti per diverse famiglie, diffondendo un po’ di ottimismo fra gli operatori del mercato economico.
I dati presi sotto la lente d’ingrandimento dei dipendenti ISTAT si focalizzano sul terzo trimestre del 2022, segnando di fatto un aumento dello 0,5% nella crescita dell’economia italiana rispetto, naturalmente, ai tre mesi precedenti. Rispetto al 2021, nello stesso periodo, la crescita è pari al 2,6%.
In totale, nel 2022 l’aggregato dei mercati di tutto il Bel Paese è aumentato del 3,9%.
Questo dato è definitivo e arriva dai Conti economici Trimestrali che l’istituto di statistica nazionale ha rilasciato in maniera definitiva, confermando le stime provvisorie adoperate e diffuse un anno fa.
Advertisement - PubblicitàA trainare la crescita dell’economia italiana osservando il terzo trimestre risulta evidente come, il perno centrale della manovra, sia stato incarnato dalla domanda interna dei consumi familiari, probabilmente per la ripresa della scuola. Nello stesso modo, aumenta anche il settore del turismo con tutto l’indotto relativo come quello commerciale, ristorativo e i servizi di logistica, trasporto e commercio.
Questi dati sono particolarmente confortanti in un settore provato dalle restrizioni da Covid-19 che vanno finalmente ad allentarsi. Il dato di miglioramento è di circa lo 0,9%, che cozza tragicamente con la regressione del settore industriale e delle costruzioni, rispettivamente a segnare un -2%.
Sono cresciuti dell’1,8% i consumi generali, raddoppiando la percentuale di tutti gli investimenti fissi lordi. Cala, invece, il contributo netto della domanda estera netta: il contributo negativo è di un valore di 1,3 punti percentuali.
Questo indicatore economico è dato dall’analisi e confronto delle esportazioni meno le importazioni, purtroppo gonfiate gravemente dalla crisi del caro energia che tutta la zona euro e specialmente l’Italia stanno vivendo.
Advertisement - PubblicitàAltri dati confortanti, in maniera relativa, arrivano dallo stato dell’inflazione. Questa rallenta la sua crescita, stabilizzandosi su base annua e mensile, probabilmente a causa dell’aumento di prezzo relativo al caro energetico dei prodotti che non sono oggetto di regolamentazione. L’ISTAT aveva effettuato delle stime preliminari su questi indicatori, stipulando un indice nazionale per i prezzi al consumo di tutta la collettività (acronimo NIC), in aumento di circa lo 0,5% su base mensile ad esclusione dei tabacchi – questi ultimi solitamente sempre stabili – con un picco di 11,8% sulla base annuale.
Numero molto simili alle rilevazioni effettuate sull’osservazione effettuata sul mese precedente.
Diffondendo questi dati, l’istituto di statistica italiano ha commentato dicendo che l’inflazione continua a rimanere su prezzi record, mai visti da marzo 1984, ma si è stabilizzata rispetto alle pazze impennate registrate a ottobre novembre, dove il valore del denaro sembrava in picchiata libera.
Tutto questo comporta il dato per cui l’inflazione nel 2022 è pari a un +8,1%, con un indice generale del +3.7% analizzando soltanto tutte le componenti di fondo presenti nel paniere.
Il carrello della spesa è un argomento particolarmente caro alle famiglie italiane e, purtroppo, le notizie non sono buone. I beni alimentari e tutti quelli correlati, come ad esempio la cura della casa e della persona, sono in aumento al +12,8%. Secondo l’ISTAT, l’unico modo affinché possa ritirarsi l’inflazione è derivante dalla discesa dei prezzi del gas e delle materie prime, che però rimane a oggi una vera e propria incognita.
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