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INPS Cedolino pensione Luglio 2022: sul portale la panoramica sugli importi

Dal 4 luglio 2022 è disponibile, sul sito INPS, il cedolino pensione per il mese di luglio 2022. Il relativo importo è stato erogato, ad inizio mese, a tutti i cittadini aventi diritti al trattamento pensionistico, con la modalità di accredito prescelta.

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Ultimo Aggiornamento:

Dal 4 luglio 2022 è disponibile, sul sito INPS, il cedolino pensione per il mese di luglio 2022. Il relativo importo è stato erogato, ad inizio mese, a tutti i cittadini aventi diritti al trattamento pensionistico, con la modalità di accredito prescelta: chi preferisce la gestione tramite conto corrente bancario o postale, potrà verificare l’accredito accedendo al suo estratto conto, online o cartaceo.

Chi invece ha optato per il versamento su carta prepagata ricaricabile, avrà a disposizione sulla propria card la somma per effettuare transazioni elettroniche o per prelievi tramite sportelli bancomat.

Chi ha deciso di investire la sua pensione in un piano di risparmio, troverà l’importo sul proprio libretto bancario o postale. Chi, infine, preferisce usufruire della propria pensione in modo più tradizionale, potrà ritirarla in contanti presso gli sportelli del suo istituto bancario o di un qualsiasi ufficio postale.

Ma che fare se l’importo percepito è diverso dal solito o se si hanno dubbi sull’ammontare della pensione percepita?

In tutti questi casi, la soluzione è consultare il cedolino pensione, un documento di sintesi messo a disposizione da INPS, in cui vengono elencate tutte le voci che hanno contribuito, in positivo o in negativo, a determinare l’importo netto percepito.

In linea di massima, è possibile suddividere il cedolino in tre parti: quella iniziale, in cui sono riportati i dati anagrafici del pensionato e la data del pagamento; quella centrale, che elenca in modo analitico tutte le spettanze, le detrazioni e le trattenute che hanno concorso alla formazione dell’importo; e quella conclusiva, che contiene alcuni dati rilevanti ai fini fiscali.

In questa guida faremo luce su come leggere il corpo principale del cedolino, quello che fornisce una panoramica degli importi erogati, soffermandoci sul significato delle diverse righe presenti nel prospetto. Al termine della lettura sarai in grado di interpretare correttamente il tuo cedolino pensione e di capire se sono presenti errori nella determinazione dell’importo.

Come vedremo, inoltre, per il mese di luglio 2022 sono presenti alcune voci accessorie, che analizzeremo nel dettaglio. Ma prima di avventurarci nella lettura del cedolino, facciamo un passo indietro e vediamo come accedere al documento.

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Come accedere al cedolino pensione

I tempi in cui il cedolino pensione veniva recapitato a domicilio via posta ordinaria sono ormai finiti. Oggi, per accedere a questo documento di sintesi è necessario utilizzare la piattaforma ufficiale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, tramite questo link. Una volta atterrati sulla home page INPS, bisogna cliccare sul pulsante “Entra in MyINPS“, in alto a destra: si accederà così alla pagina di login.

Fino a qualche mese fa, l’accesso all’area riservata veniva effettuato tramite user-name, password e PIN INPS (un codice alfanumerico che poteva essere richiesto presso le sedi territoriali dell’Istituto oppure tramite una semplice procedura online). A partire dal primo ottobre 2021, per accedere all’area riservata del sito INPS (e, per inciso, di tutti i siti delle Pubbliche Amministrazioni locali e nazionali), l’accreditamento tramite nome utente e chiave di sicurezza è stato totalmente dismesso. Oggi, per eseguire il log-in su MyINPS è possibile utilizzare soltanto metodi digitali di identificazione, e in particolare:

  • lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale): rilasciato da un ristretto ventaglio di provider abilitati, consiste in un’autenticazione a due passaggi: oltre a user-name e password, è necessario inserire una one-time-password (ricevuta via SMS o generata da un’app installata sul proprio smartphone);
  • la CIE (Carta d’Identità Elettronica): inserendo il proprio documento d’identità in un apposito lettore (che, nei moderni cellulari, è integrato nella scocca del dispositivo) e digitando il PIN fornito in fase di rilascio della carta d’identità, sarà possibile accedere all’area riservata;
  • la CNS (Carta Nazionale dei Servizi): se si è in possesso di un lettore di smart-card da collegare al proprio PC, è possibile autenticarsi utilizzando la Tessera Sanitaria, inserendo i codici PIN e PUK che si possono richiedere presso gli sportelli regionali abilitati al rilascio.

Una volta effettuato l’accesso con il metodo preferito, digita nell’apposita barra di ricerca posta nella parte alta dello schermo, la voce “Cedolino pensione”; il portale fornirà un elenco dei risultati più coerenti con le parole chiave inserite. Cliccando sul servizio denominato “Cedolino pensione – servizi” o visitando il tuo Fascicolo previdenziale, accederai all’elenco dei cedolini disponibili, tra cui quello di luglio 2022, che – a seconda delle tue preferenze – potrai visualizzare a schermo o scaricare e stampare.

Ti segnaliamo che, tramite la tua area personale, puoi anche richiedere l’invio del cedolino direttamente alla tua casella di posta elettronica: in questo modo, non sarai più obbligato ad accedere al sito INPS per visualizzare il documento, dal momento che esso ti verrà recapitato ogni mese, comodamente, sulla tua email personale.

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Cedolino pensione: spettanze e ritenute

Sul cedolino pensione di luglio 2022 troverai una serie di voci che ricorrono tutti i mesi. Tra queste, le voci più ricorrenti che incidono in positivo sono:

  • Pensione lorda: di solito rappresenta il grosso delle voci d’entrata; viene calcolata sulla base delle normative vigenti, prima tra tutte la Legge 335/1995 (nota anche come Legge Dini). Per chi è andato in pensione prima del 31 dicembre 2011, il calcolo dell’importo si basa esclusivamente sul metodo retributivo; per chi invece ha smesso di lavorare a partire dal 1° gennaio 2012, l’importo dell’assegno previdenziale è dato da un calcolo misto: con sistema retributivo fino a fine 1995 e con sistema contributivo a partire dal 1996. L’importo della pensione lorda è relativamente stabile nel tempo; tuttavia, ogni anno, al 1° gennaio, viene alzato di circa 1,5 punti percentuali, per adeguarsi all’andamento dell’inflazione. La percentuale di rivalutazione, tuttavia, dipende dall’importo lordo della pensione, come da indicazioni disponibili a questo link.
  • Trattamenti di famiglia: questa è una voce eventuale, riconosciuta solo alle famiglie che, sulla base di specifici requisiti reddituali, beneficiano di particolari prestazioni di sostegno al reddito.
  • Detrazioni IRPEF: ai sensi dell’art. 13 co. 3 del T.U.I.R., ai pensionati spetta una detrazione sull’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF); con la Legge di Bilancio 2022 sono stati modificati gli importi delle detrazioni spettanti in base agli scaglioni di reddito. Per approfondire questo argomento, ti rimandiamo al relativo paragrafo, che troverai nella parte conclusiva di questo articolo.

La somma delle voci con incidenza positiva costituisce l’importo lordo complessivo, dal quale vengono poi sottratte varie somme che costituiscono le imposte e le ritenute applicate direttamente in sede di erogazione del trattamento previdenziale. Le voci con incidenza negativa che più comunemente puoi trovare sul tuo cedolino pensione sono le seguenti:

  • Trattenuta IRPEF: si tratta dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche e viene applicata sulla base delle aliquote previste per legge, recentemente modificata dalla Legge di Bilancio, che ha ridotto gli scaglioni e le relative aliquote da 5 a 4; anche questo aspetto verrà approfondito nel paragrafo relativo alle nuove regole per la determinazione dell’IRPEF.
  • Contributo ex ONPI (Opera Nazionale Pensionati Italiani), in misura pari 0.01€
  • Addizionale comunale IRPEF relativa all’anno 2021: si tratta del conguaglio dell’addizionale comunale IRPEF relativa all’anno scorso; viene trattenuta dalla pensione per 11 mensilità (da gennaio a novembre). La somma delle trattenute per addizionale comunale rappresenta il 70% dell’imposta dovuta (il restante 30% era già stato versato nel corso del 2021) Il suo valore dipende dal Comune di residenza; per scaricare la tabella con l’aliquota applicata al tuo luogo di residenza, clicca qui
  • Addizionale regionale IRPEF relativa all’anno 2021: si tratta del conguaglio dell’addizionale regionale IRPEF relativa all’anno scorso; come l’addizionale comunale, viene trattenuta dalla pensione per 11 mensilità (da gennaio a novembre). Anche in questo caso, l’aliquota applicata dipende dalla Regione di residenza.
  • Acconto addizionale comunale IRPEF relativa all’anno 2022: viene trattenuta da marzo a novembre di ogni anno; la somma delle trattenute annuali è pari al 30% dell’importo dovuto globalmente.
  • Contributo sindacale: si tratta di una voce eventuale, applicata ai soli iscritti ad associazioni sindacali, nelle misure previste dalle Organizzazioni stesse.
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Quattordicesima e bonus 200 €

Ogni anno, a luglio, i pensionati che ne hanno diritto ricevono la quattordicesima. Essa spetta esclusivamente ai pensionati che abbiano compiuto i 64 anni d’età e con un reddito che non ecceda il doppio della pensione minima. L’entità della quattordicesima, inoltre, dipende dagli anni di contributi versati prima di andare in pensione. Per il 2022, tutti i dettagli relativi a questa somma aggiuntiva sono contenuti nel messaggio INPS numero 2592 del 2022.

In estrema sintesi, gli importi della quattordicesima per i pensionati di almeno 64 anni d’età e con un reddito inferiore 10.224,83 € (pari ad 1,5 volte la pensione minima ) sono i seguenti:

  • 437,00 € per chi ha versato fino 15 anni di contributi (18 anni per i lavoratori autonomi);
  • 546,00 € per chi ha versato da 15 a 25 anni di contributi (18-28 per i lavoratori autonomi);
  • 655,00 € per chi ha versato oltre 25 anni di contributi (28 per i lavoratori autonomi).

Ai pensionati con reddito superiore a 10.224,83€ ma inferiore a 13.663,10 € (compreso cioè tra 1,5 e 2 volte la pensione minima) spettano invece:

  • 336,00 € per chi ha versato fino 15 anni di contributi (18 per i lavoratori autonomi);
  • 420,00 € per chi ha versato da 15 a 25 anni di contributi (18-28 per i lavoratori autonomi);
  • 504,00 € per chi ha versato oltre 25 anni di contributi (28 per i lavoratori autonomi).

Per i pensionati con reddito annuo superiore a 13.663,10 € o con età inferiore a 64 anni, la quattordicesima non è dovuta.

Decisamente più ampia è invece la platea di chi beneficerà del bonus da 200€, erogato una tantum, introdotta dal Decreto n. 50/2022 (cosiddetto Decreto Aiuti) per far fronte al caro prezzi che stiamo tutti vivendo sulla nostra pelle. Anche in questo caso occorre rispettare alcuni requisiti, decisamente meno stringenti di quelli previsti per accedere alla quattordicesima.

Per beneficiare della somma, infatti, è sufficiente:

  • avere la residenza in Italia (alla data del primo luglio 2022);
  • avere diritto, almeno a partire dal 30 giugno dell’anno in corso, ad un trattamento previdenziale;
  • nel 2021 aver avuto un imponibile IRPEF inferiore o uguale a 35.000€ (escludendo i contributi assistenziali e/o previdenziali, l’eventuale TFR, il reddito derivante dall’abitazione principale sotto forma di detrazione IMU e eventuali arretrati soggetti a tassazione separata).

Per accedere al bonus di 200€ non occorre presentare domanda: la somma viene erogata direttamente dall’INPS a tutti i pensionati in possesso dei requisiti.

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Il nuovo sistema di calcolo dell’IRPEF e delle relative detrazioni

Come già accennato il Testo Unico delle Imposte sui Redditi prevedeva, al comma 3 dell’articolo 13, una serie di detrazioni sull’IRPEF, il cui ammontare dipendeva dal reddito annuo del percettore. Allo scopo di alleggerire la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione è intervenuta la Legge 234/2021 (cosiddetta legge di Bilancio 2022).

Essa ha in primo luogo ridisegnato gli scaglioni di reddito e le relative aliquote, riducendoli da 5 a 4. Attualmente, le aliquote da applicare per calcolare l’IRPEF sono le seguenti:

  • 23% per redditi inferiori a 15.000 € annui;
  • 25% per redditi compresi tra 15.000 e 28.000 € annui;
  • 35% per redditi compresi tra 28.000 e 50.000 € annui;
  • 43% per redditi superiori a 50.000 € annui.

Inoltre, la Legge di Bilancio 2022 ha esteso la no-tax area ai redditi da pensione inferiori a 8.500 € annui e, per le altre fasce di reddito, ha incrementato gli importi delle detrazioni.

Oltre a modificare, a vantaggio dei percettori del trattamento previdenziale, le formule utilizzate per il calcolo delle detrazioni spettanti, la normativa ha inoltre introdotto una maggiorazione delle detrazioni pari a 50€ annui, per i pensionati con reddito superiore a 25.000 € ma inferiore a 29.000€.

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Alcune considerazioni conclusive

In questa guida abbiamo introdotto alcuni concetti legali e fiscali indispensabili per interpretare correttamente il contenuto del cedolino pensione. Prima di concludere il discorso, riteniamo opportuno ricordare che chi percepisce una cosiddetta mini-pensione (con importo compreso tra 10,01 e 75 euro) ha ricevuto, a luglio, l’intero importo spettante per il secondo semestre 2022, comprensivo di tredicesima.

Infine, ti ricordiamo che l’INPS, con nota n° 2499 del 21 giugno 2022, ha comunicato che i conguagli, in positivo o in negativo, derivanti dalla dichiarazione dei redditi saranno applicati a partire dal mese di Agosto 2022 e che il pagamento rateale di eventuali debiti fiscali dovrà concludersi entro il mese di Novembre 2022.



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TAGS: cedolino pensione, inps, MyINPS

Autore: Redazione Online

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