Il governo ha posto la fiducia sul dl Superbonus all’Aula della Camera, come annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il provvedimento è stato modificato in commissione Finanze in seguito alle richieste della Ragioneria dello Stato, riguardanti un emendamento approvato nei giorni precedenti. In questo articolo, analizzeremo i dettagli del provvedimento e le implicazioni per banche, intermediari finanziari e assicurazioni.

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Il contesto del dl Superbonus

Il dl Superbonus prevede che banche, intermediari finanziari e assicurazioni che hanno esaurito la capienza fiscale possano utilizzare i crediti per sottoscrivere emissioni di Btp poliennali da 10 anni per smaltire fino al 10% dei crediti scontati annualmente. La misura vale per gli interventi effettuati fino al 2022 e il primo utilizzo può essere effettuato in relazione alle emissioni effettuate dal primo gennaio 2028.

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Le modifiche richieste dalla Ragioneria dello Stato

La Ragioneria dello Stato ha sollevato alcuni rilievi riguardo all’emendamento approvato in commissione, portando a modifiche nel testo del provvedimento. In particolare, la Ragioneria ha puntualizzato che i Btp saranno esclusivamente frutto di emissione ordinaria e non straordinaria, senza emettere quindi ulteriore debito. Inoltre, le modalità applicative della norma verranno decise con provvedimenti di natura direttoriale dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Banca d’Italia.

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Implicazioni per banche, intermediari finanziari e assicurazioni

Il provvedimento del dl Superbonus ha importanti conseguenze per banche, intermediari finanziari e assicurazioni che hanno esaurito la capienza fiscale. Grazie a questa misura, queste istituzioni potranno utilizzare i crediti per sottoscrivere emissioni di Btp poliennali da 10 anni, permettendo loro di smaltire fino al 10% dei crediti scontati annualmente. Ciò potrebbe avere un impatto positivo sulla liquidità e sulla stabilità finanziaria di queste istituzioni.