Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha dato importanti comunicazioni in tema di Flat tax, argomento che è stato a lungo al centro della campagna elettorale del centro destra.
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Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha dato importanti comunicazioni in tema di Flat tax, argomento che è stato a lungo al centro della campagna elettorale del centro destra.
Il primo intervento riguarderà gli autonomi e le partite IVA, innalzando la soglia da 65 a un massimo di 100 mila euro di fatturato, anche se attualmente si propende per una cifra media di 85 mila euro.
Stando alle parole di Freni, dunque, la nuova legge di bilancio dimostrerà che la flat tax non è stata solo uno slogan del loro partito in corsa alle elezioni, ma sarà il risultato di un programma ben strutturato e che si concretizzerà nei prossimi 5 anni.
L’introduzione della flat tax fino a una determinata soglia ha posto l’accento sul rischio di generare comportamenti anomali.
Secondo la Relazione sull’evasione fiscale allegata alla Nadef, infatti, si precisa che, nel 2019, si è registrata un’autoselezione dei contribuenti con ricavi che vanno sotto la soglia dei 65 mila euro. Ciò è dovuto al fatto che si è innescata una tendenza a sotto dichiarare i ricavi pur di non sforare questa soglia, generando un potenziale rischio di evasione.
La flat tax incrementale, accennata dalla stessa Premier Meloni durante il suo discorso al Senato, riguarda quella tassa piatta del 15% su quanto dichiarato in più rispetto all’anno precedente, determinando un aiuto significativo per chi è in difficoltà e fa di tutto per rimboccarsi le maniche e ed essere più produttivo.
La normativa attualmente in vigore circa le detrazioni di imposta prevede una loro progressiva riduzione a partire da redditi lordi annui pari a 120 mila euro, fino ad azzerarsi totalmente oltre i 240 mila euro di reddito.
L’intenzione del nuovo governo è quella di ridurre ulteriormente i limiti di reddito; tale misura potrebbe interessare le spese inerenti all’istruzione e alla formazione universitaria, ai premi assicurativi, spese veterinarie e funebri e detrazioni per le liberalità a favore di Onlus e partiti politici.
Advertisement - PubblicitàLa prossima Legge di Bilancio riguarderà anche il Superbonus; su questo tema il sottosegretario all’Economia tende a essere cauto, pur sbilanciandosi circa l’ipotesi di farlo arrivare al 90%, estendendolo anche per le realtà unifamiliari.
Il contributo statale sull’agevolazione edilizia, quindi, scenderà dal 110% al 90%.
Su questo tema, inoltre, si unisce anche la questione dei crediti; Federico Freni sostiene, infatti, che non è più accettabile che le imprese si ritrovino con cassetti fiscali stracolmi di crediti che non riescono a scontare.
Per tale ragione, si propenderà a sbloccarli in via definitiva, cercando di mantenere salda una normativa che, attualmente, subisce una modifica ogni mese e mezzo.
Lo scopo del governo, dunque, è quello di trovare una soluzione concreta che vada a vantaggio delle imprese, purché non si traduca in un onere troppo gravoso per le casse dello Stato.
Allo stesso tempo, si cerca di dare anche un segnale positivo per tutte quelle famiglie che avevano confidato sugli aiuti statali per ristrutturare i propri immobili, con la speranza che i lavori durassero non più di sei mesi; molti di questi sono stati, invece, interrotti proprio perché le banche hanno smesso di comprare i crediti.
Advertisement - PubblicitàIl sottosegretario all’Economia ha fornito alcune informazioni anche sul taglio del cuneo, sostenendo che una sua attuazione non è solo concretamente possibile, ma può essere anche intrapresa seguendo diverse modalità.
La premessa, però, è che l’obiettivo principale dell’intera manovra si basi sul fabbisogno energetico; una volta colmata questa priorità, si potranno valutare tutte le soluzioni per attuare efficientemente il taglio del cuneo.
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