L’e-fattura o fattura elettronica è il nuovo sistema digitale che sarà obbligatorio a partire dal 1 gennaio del prossimo anno e che sostituirà la vecchia fattura cartacea anche nelle operazioni tra soggetti IVA privati, che siano produttori del documento o soggetti passivi.
L’e-fattura o fattura elettronica è il nuovo sistema digitale che è obbligatorio a partire dal 1 gennaio di ques’anno e che ha sostituito la vecchia fattura cartacea anche nelle operazioni tra soggetti IVA privati, che siano produttori del documento o soggetti passivi. Interessa tutte le aziende del settore dell’Edilizia e delle Costruzioni.
Sommario
Ogni transazione economica prima di raggiungere il destinatario dovrà transitare per l’SdI (Sistema di Interscambio), l’organo dell’Agenzia delle Entrate che registra l’evento commerciale e i dati dei due attori, assegnando all’operazione un numero univoco.
In pratica per emettere una fattura elettronica bisognerà collegarsi al sito dell’AdE, accedere con le proprie credenziali alla sezione dedicata e compilare il form, assegnando un numero progressivo che poi ricorrerà in automatico.
L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti il proprio SdI (Sistema di Interscambio), appositamente studiato per l’emissione, la gestione e l’archiviazione delle fatture emesse; una volta acquisito il proprio account l’utente può scaricare i suoi documenti in formato xml e ricevere un proprio QR code, da dove si evince la propria profilazione e che è a disposizione di tutti gli utenti.
Il d.l. 119/2018 in attesa di conversione in legge, prevede grazie all’introduzione della fatturazione elettronica:
– l’abolizione dello spesometro,
– l’esonero dell’invio dei modelli Intrastat,
– l’eliminazione dei registri contabili,
– l’abolizione dell’obbligo di dichiarazione di avvenute transazioni con paesi appartenenti alla black list,
– che i rimborsi avverranno nel giro di 3 mesi,
– che le ispezioni o controlli saranno limitati a 1 anno.
Nessuna sanzione è prevista per chi non riesca a mettersi in regola entro il 1 gennaio. Saranno tollerati anche ritardi ulteriori (ma al massimo entro il 2019), puniti con sanzioni ridotte dell’80%.
La fatturazione elettronica è già da anni utilizzata per le transazioni rivolte alla e tra la Pubblica Amministrazione; tramite un adeguamento del sistema centralizzato e un adattamento del software, dall’anno prossimo sarà allargato al mercato B2B (Business to Business) e B2C (Business to Consumer).
Tutti i titolari di P. IVA saranno tenuti ad aderire al nuovo sistema di fatturazione, rimangono tuttavia esentate per il momento:
– le P. IVA svantaggiate (art. 27 comma 1 e 2 d.l. 98/2011);
– le p. IVA in regime forfettario (art. 1 comma 54 legge 190/14);
– le aziende agricole a regime speciale (art. 34 comma 6 l. 190/14;
– le aziende o associazioni fornitrici di beni o servizi ai non residenti (art. 34 D.p.r. 633/1972);
– i medici e i farmacisti già in obbligo di trasmissione dati tramite tessera sanitaria;
– le società sportive dilettantistiche con un utile non superiore a 65.000 € annui.
Ai soggetti esonerati dalla e-fattura va abbinato anche l’esenzione dall’esterometro.
I possessori di p. IVA obbligati alla fatturazione elettronica riceveranno tra gli altri il vantaggio di poter inoltrare la fattura entro 10 giorni dall’emissione e non più in tempo reale purché tale beneficio venga ben annotato in fattura, onde tutelare il soggetto fatturato da eventuali ricezioni fuori termine utile per la presentazione della dichiarazione periodica.
La nuova fattura elettronica non va dunque vista come una pura e semplice restrizione verso una platea composta da milioni di potenziali evasori, bensì come uno strumento utile alla sorveglianza degli spostamenti di capitale, ma anche come un più comodo metodo di emissione e gestione dei documenti di vendita.
Advertisement - PubblicitàPer emettere una e-fattura in automatico e velocemente esistono diversi software a pagamento come Danea o Team System, ma l’SdI gratuito e a disposizione di tutti è di per sè già molto semplice e intuitivo.
Per potere iniziare a fatturare direttamente tramite il sistema SdI, basta collegarsi al sito AdE e registrarsi (solo la prima volta) tramite l’accesso all’area riservata.
Per questa operazione il sistema chiederà:
– il codice fiscale,
– la più recente dichiarazione dei redditi,
– il soggetto tramite utilizzato per la presentazione;
– il reddito complessivo.
Ad operazione completata il sistema rilascerà 4 delle 10 cifre che compongono il PIN personale; le restanti 6 (il PIN è composto da un numero a 10 cifre) per motivi di sicurezza, saranno spedite tramite e-mail nel giro di 15 giorni.
Per i possessori di carta nazionale dei servizi l’iscrizione è facilitata, riceveranno il PIN competo al momento della registrazione; è inoltre possibile accedere all’area riservata anche se si è possessori di identità SPID.
Una volta ricevuto il PIN per intero si può accedere alla sezione fatture e corrispettivi, da dove è possibile compilare la propria ricevuta, specificando se si tratti di fattura:
– ordinaria,
– semplificata,
– fattura a Pubblica Amministrazione.
Per emettere il documento (come di consueto) è necessario inserire:
– le coordinate fiscali dell’emittente (p. IVA, ragione sociale, c.f., sede legale);
– le coordinate del cliente, oltre alle normali informazioni bisogna inserire il codice del destinatario;
– i dati identificativi della fattura ovvero n.ro progressivo, data di emissione, importo, identificazione dei beni o servizi da saldare, aliquota IVA ed eventuali esenzioni applicate (indicare la norma di legge che consenta tale decurtazione e/o l’eventuale Split Payment);
– la causale;
– i dati di contratto, solo per prestazioni alla PA va indicato il GIP e il CUP.
Una volta compilato il documento in tutte le sue parti, cliccando sulla voce riepilogo apparirà la fattura in tutti i particolari, consentendo all’utente di rivederla in tutte le sue parti e eventualmente modificarla.
Infine con la voce conferma il documento assumerà la sua ufficialità; sarà in pochi secondi valutato dal sistema ricevente tramite un controllo crociato ogni potenziale errore di cifra e di battitura, superato il quale la e-fattura sarà pronta per essere spedita e importata sul proprio pc in formato XML (eXtensible Markup Language), dove potrà essere sottoscritta con firma digitale (tramite software Firma Certa o Dike).
Una volta firmata digitalmente, la fattura potrà essere inviata al destinatario entro 10 giorni, sarà inoltre incamerata e sarà possibile richiamarla in qualunque momento.
Tramite l’App gratis FATTURAe scaricabile dal sito AdE, è possibile gestire le operazioni da iphone o tablet sia in ambiente Android che iOS.
Advertisement - PubblicitàDalla circolare 13/E dell’AdE si evince che dal 1 luglio 2018 la fatturazione elettronica sia obbligatoria solo per i soggetti coinvolti in via diretta nell’appalto con la PA, comprese le fatture dei subappaltatori verso il soggetto appaltante (dl 217/2015).
Dal 1 gennaio 2019 l’emissione della e-fattura sarà obbligatoria per tutti i soggetti IVA residenti o stabiliti in territorio italiano compresi fornitori, prestatori d’opera e soggetti non qualificabili.
Mentre fino a quest’anno erano esentate tutte le aziende interne al consorzio, dall’anno prossimo l’obbligo dell’e-fattura ricadrà anche su queste ultime, per erogazione di servizi o cessione di beni da parte di ditte subappaltanti verso la ditta principale, come per qualunque altro cliente, a meno che non rientri nel regime dei minimi o del forfettario.
Le fatture emesse a carico della PA dovranno essere compilate specificando nel dettaglio il codice GIP (identificativo della gara relativa) e il CUP (Codice Unico di Progetto), senza i quali le pubbliche amministrazioni saranno impossibilitate al saldo.
Ciò sarà obbligatorio per le ditte vincitrici di appalto e le subappaltanti, considerata l’esatta definizione di subappalto, prevista dall’art. 105 comma 2 del dl 50/2016, cioè le ditte che effettuano una parte dei lavori o un servizio per conto dell’appaltatore o che agisca in capo a coloro che detengono rapporti ufficiali con la stazione appaltante pubblica.
Advertisement - PubblicitàLa legge prevede l’obbligo di e-fattura per tutti, sia nel mercato del B2B che nel B2C, salvo per le eccezioni contemplate.
Ditte e installatori privati sono tenuti alla pari di chiunque altro all’emissione della fattura elettronica, sia che il cliente rientri tra la sfera pubblica che tra quelli privati.
Rimangono esclusi coloro che cedono beni ad una ditta appaltante senza essere coinvolti nell’appalto, ad esempio se un fornitore consegna una partita di mattoni alla ditta appaltante senza essere coinvolta nel progetto, che potrebbe essere in parte un lavoro pubblico e parte potrebbe servire per operazioni totalmente estranee ai lavori pubblici.
Anche i comuni cittadini che paghino un servizio o un bene, hanno diritto a ricevere la fattura relativa alla spesa che effettuano. All’interno del sistema di interscambio sono incamerati i dati di tutti i cittadini italiani residenti o trasferiti dall’estero, che siano essi soggetti IVA oppure no.
Non è necessario essere un soggetto IVA per ricevere una fattura passiva, questa se relativa ad una spesa prevista dall’AdE come detraibile, sarà comunque da allegare alla dichiarazione dei redditi.
È facoltà del consumatore rinunciare alla fattura.
Nel caso di rimborso dell’IVA, con la nuova fatturazione questa avverrà entro 3 mesi.
Come tutti i professionisti, anche architetti e ingegneri devono dal 1 gennaio p.v. emettere fatture elettroniche, servendosi dell’SdI o di software a pagamento.
I giovani professionisti, coloro che si affacciano all’attività senza possedere un parco clienti sufficiente ad un reddito consolidato, possono essere esentati rientrando nel regime agevolato dei minimi, del quale potranno usufruire fino all’età di 35 anni.
Stesso discorso per chi opti per il regime forfettario, dove l’età anagrafica non è determinante, mentre il tetto comune di 60.000 € di fatturato è la soglia che interrompa l’agevolazione.
Ovviamente chi sceglie di avvantaggiarsi dell’esonero avvalendosi del regime dei minimi o forfettario, non potrà lavorare con la PA, nè per ditte appaltatrici o subappaltatrici, dal momento che per questi rapporti è necessaria la fatturazione elettronica.
Professionisti come ingegneri o architetti ma anche avvocati o medici (come tutti) che lavorino con molti clienti, possono avvalersi di un indirizzo telematico sul quale ricevere le fatture passive. Questa è un’opzione simile ad una casella postale, è presente all’interno dell’SdI, può essere attivata, modificata o cancellata in qualunque momento.
Advertisement - PubblicitàColoro che forniscono materiale edile alle aziende, oppure vendano o noleggino macchinari per l’edilizia (gru, escavatori, bulldozer) sono tenute come le altre alla fatturazione elettronica.
Qualora rientrassero nel regime dei minimi o forfettario (cosa molto difficile vista la mole di fatturato relativo), potrebbero venire esentate in caso di fornitura verso una ditta appaltatrice della PA, qualora non coinvolte specificamente nel progetto e dunque non responsabili della destinazione della fornitura, anche se inserite nella filiera.
Advertisement - PubblicitàPer tutti gli operatori di settore che non nutrano malsani propositi di evasione fiscale, l’e-fattura potrebbe costituire un vantaggio notevole nella gestione della propria attività.
Pur essendo comprensibile lo spauracchio costituito dalla novità, il nuovo metodo di fatturazione consentirà un notevole risparmio di tempo, si pensi anche alle certificazioni ottenibili online e ai periodici censimenti che avverrebbero in automatico.
La maggior parte degli operatori edili, quelli che lavorano con la PA hanno già avuto modo di sperimentarne vantaggi e criticità, essendone obbligati già da un pò; il tempo ci dirà se questa sarà una conquista o l’ulteriore bastone tra le ruote per l’imprenditoria italiana.
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