I primi 6 mesi del 2019 sembrano aver portato un grosso incremento nell’Interscambio tra Russia e Italia. Il maggiori prodotti che la Russia acquista sono inerenti al settore edilizio, ma in realtà la crescita di vendite italiana riguarda anche molti altri settori.
Ad occuparsi della rilevazione dei dati sono state le autorità doganali della Federazione Russa, mentre l’Ufficio di Mosca dell’ICE ha compiuto il processo di elaborazione. Dalle statistiche è risultato che nel primo semestre del 2019, l’Italia si trova al 5° posto nel ruolo di fornitore della Russia, mentre occupa il 7° posto per quanto riguarda invece i prodotti importati dalla stessa nazione.
Advertisement - PubblicitàI maggiori dati rilevati sull’export del prodotto italiano in Russia, sono stati riscoperti nell’ambito edilizio e meccanico. Le vendite di prodotti dei materiali da costruzione infatti hanno raggiunto il 49,9% nei primi sei mesi di quest’anno. Per quanto riguarda invece elementi meccanici e rubinetteria, si è registrato un incremento del 38,6%. In crisi invece il settore dell’illuminazione, che vede un calo di -59,4% sulle compravendite con la Russia.
Di seguito elenchiamo in ordine i settori maggiormente redditizi che portano sempre più tedeschi ad acquistare il prodotto italiano. La percentuale si riferisce alla differenza tra i primi 6 mesi del 2018 e quelli del 2019:
Sebbene l’Italia abbia avuto un sostanziale incremento dell’export nella maggior parte dei settori, si trova al 5° posto per quanto riguarda l’acquisto di prodotti esteri da parte della Russia.
Da anni infatti, il primo posto lo occupa la Cina, che nei primi mesi di quest’anno ha raggiunto inoltre un incremento del 10% rispetto al 2018.
La Germania si trova invece al secondo posto, però ha visto in questo primo semestre una diminuzione di -3,2% sulle vendite al mercato russo.
Il podio si chiude con gli Stati Uniti, che rispetto all’anno passato hanno ottenuto una crescita delle vendite pari al 21,6%.
Al quarto posto troviamo la Bielorussia, anche se con una riduzione dei guadagni di -8,1% rispetto ai primi 6 mesi dell’anno scorso.
Subito a seguire, ecco la nostra Italia in quinta posizione.
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