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Decreto Superbonus: cosa cambia per detrazioni, cessioni e controlli

Il Decreto Superbonus è legge dal 23 maggio 2024. Modifica i tempi di detrazione per i bonus edilizi, estendendoli a 10 anni. Introduce detrazioni retroattive e nuove regolamentazioni per crediti e compensazioni.

Decreto Superbonus: cosa cambia per detrazioni, cessioni e controlliDecreto Superbonus: cosa cambia per detrazioni, cessioni e controlli
Ultimo Aggiornamento:

Il 23 maggio 2024 con l’approvazione definitiva della Camera dei Deputati il Decreto Superbonus è diventato legge. Il testo integrale del Decreto legge è consultabile nella Gazzetta Ufficiale al seguente link.

Rispetto al precedente, sono state apportate modifiche e introdotte novità in termini di detrazioni, cessioni e controlli.

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Detrazioni e ristrutturazioni

È diventata parte del dibattito politico legato al decreto l’espressione “spalma detrazioni” con cui il ministro Giorgetti ha sintetizzato l’allungarsi a 10 anni, contro i 4 del precedente provvedimento, del lasso temporale in cui è possibile suddividere le detrazioni collegate alle spese sostenute per i bonus edilizi (sono inclusi superbonus, bonus barriere architettoniche, sismabonus e sismabonus acquisti).

Per i cittadini si dilatano, quindi, i tempi per avere il rimborso completo di ciò che spetta (che resta spalmato in 4 anni solo per le spese avvenute entro il 31 dicembre 2023).

La ripartizione in 10 anni non interessa i crediti di imposta derivanti da sconto in fattura o cessione, che potranno essere utilizzati dalle imprese in 4 rate se inerenti al Superbonus, in 5 rate se derivanti da Sismabonus e Bonus Barriere Architettoniche.

Essa, è, invece, obbligatoria laddove si decida di optare per l’uso diretto dei bonus in dichiarazione.

L’altra novità legata alle detrazioni è il loro carattere retroattivo, in quanto si potranno detrarre anche le spese sostenute prima dell’entrata in vigore della legge, e precisamente quelle a partire da gennaio 2024.

Dal 2028 e per i successivi 5 anni, tuttavia, scenderà dal 36% al 30% l’agevolazione concessa per la ristrutturazione delle abitazioni. Per il 2024 il massimo di spesa detraibile è stato fissato a 96.000 euro con un’aliquota del 50%, per poi passare al 36% nel 2025 con dimezzamento della spesa detraibile che non può superare i 48000 euro.

Leggi anche: Bonus Ristrutturazione 2024: la guida completa, i lavori ammessi, la documentazione

Tali restrizioni non valgono per gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione.

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Fondo per danni da terremoti e Cilas dormienti

Per l’anno 2025 verranno stanziati 35 milioni di euro a favore di chi effettuerà interventi di riqualificazione energetica e antisismici, su immobili che abbiano subito danni o lesioni da fenomeni sismici avvenuti dopo il 1° aprile 2009 in regioni diverse da Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria.

Per le zone dell’Italia centrale devastate dal terremoto del 2016 e per i paesi dell’Abruzzo danneggiati dalle scosse del 2009 resta invariato il fondo di 400 milioni di euro da destinare a cessione del credito e sconto in fattura.

Viene, però, abolito il superbonus rafforzato che, previa rinuncia al contributo destinato alla ricostruzione consente di avere un’agevolazione del 150%, e specificato che i 400 milioni di euro sono destinati a nuove pratiche la cui data di presentazione rientri nel periodo aprile-dicembre 2024.

Leggi anche: Ricostruzione post-sisma: lo sconto in fattura e la cessione del credito non si fermano

La legge affronta anche il tema delle Cilas dormienti, con cui si indicano gli interventi per lavori già svolti alla data del 30 marzo 2024 senza il sostenimento di alcuna spesa documenta da idonea fattura. Sull’argomento, trascurato nella precedente versione del decreto, il governo ha di fatto stabilito che non sarà più possibile godere dei benefici del superbonus (sconto in fattura o cessione del credito) per lavori la cui data di comunicazione di inizio attività sia avvenuta entro il 16 febbraio 2023.

Con il fine del monitoraggio della spesa pubblica, l’articolo 3 del D.L. n. 39/2024, impone l’obbligo a chi ha già avviato i lavori o è intenzionato a farli usufruendo del super bonus, di dare comunicazione dei seguenti dati correlati alle spese da super ecobonus e super sismabonus: dati catastali relativi all’immobile oggetto degli interventi, totale delle spese sostenute e in previsione alla data del 30 marzo 2024, la percentuale di detrazione cui si ha diritto.

Destinatari della comunicazione sono ENEA, per interventi di efficientamento energetico, mentre per interventi antisismici, il Portale nazionale delle classificazioni sismiche (Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri).

In caso di mancato rispetto del suddetto obbligo, la legge prevede sanzioni per gli inadempienti.

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Banche, assicurazioni e compensazione crediti

A partire dal 2025 le banche e gli altri istituti di credito (sono escluse le persone fisiche) non potranno ricorrere ai debiti previdenziali per compensare i crediti derivanti dal superbonus. In caso di violazione, sono previste sanzioni e il recupero delle somme compensate gravato dai relativi interessi.

L’ Associazione Bancaria Italiana ha fatto presente che una tale stretta sulla compensazione dei crediti potrebbe ridurre la capacità di banche e assicurazioni di acquistare crediti ulteriori, con conseguente limitazione nell’acquisizione dei crediti dalle imprese che li detengono.

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Norma antiusura e terzo settore

Per intervenire contro chi ha lucrato e prevenire comportamenti analoghi a discapito delle imprese in difficoltà, è stata definita una norma antiusura secondo la quale la rateizzazione dei crediti passa a sei anni, se i crediti in fase di acquisto sono stati scontati di una percentuale superiore al 75% (resta di 4 anni per percentuali di sconto inferiori).

Per evitare di permettere di fruire delle agevolazioni del superbonus anche a coloro che abbiano debiti con lo stato, viene sospeso fino a concorrenza di quanto dovuto, l’utilizzo dei crediti di imposta ai contribuenti che hanno iscrizioni a ruolo (o carichi in gestione ad agenti di riscossione) per imposte non versate di ammontare superiore a 10.000 euro (laddove siano scaduti i termini di pagamento e non siano presenti piani di rateizzazione in corso di validità).

Per spronare i Comuni a vigilare sulla corretta applicazione del decreto, in caso di segnalazione di irregolarità, essi si gioveranno della possibilità di trattenere fino al 50% delle somme individuate come difformi.

La legge non ha dimenticato il terzo settore: per Onlus, Organizzazioni di Volontariato (OdV) e Associazioni di Promozione Sociale (APS) verrà messo a disposizione dal 2025 un fondo di 100 milioni di euro, da destinare alla riqualificazione energetica e strutturale degli immobili da essi utilizzati per lo svolgimento delle proprie attività e presenti nello stato patrimoniale.

Slittano, invece, al 2025 e al 2026 rispettivamente, l’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate (detta sugar tax) e quella sui manufatti in plastica monouso (plastic tax) che sarebbero dovute entrare in vigore a luglio 2024.



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TAGS: cessione credito, decreto superbonus, sconto in fattura, Superbonus

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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