Il Decreto Sostegno 2021 è finalmente stato approvato. Entrerà in vigore il giorno dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il nuovo decreto è stato messo in campo dal Governo Draghi per contrastare la grave crisi economica che imprese e famiglie stanno vivendo ormai da tempo a causa del Covid-19. È stato finanziato grazie ad uno scostamento di bilancio pari a 32 miliardi di euro.
Le novità sono tante, ma non mancano inoltre le numerose polemiche da parte del comparto delle Partite IVA e delle piccole imprese. Per le quali, le risorse stanziate sarebbero ancora del tutto insufficienti.
Vediamo quali sono le principali misure previste dal Decreto Sostegno 2021.
Sommario
Il Decreto Sostegno 2021, dopo lunghe attese, ha visto finalmente la luce il 19 marzo 2021. La pubblicazione in Gazzetta ne sancirà l’avvio della validità. Intanto però, approfondiamo le novità introdotte e vediamo in che modo il Governo Draghi ha deciso di distribuire i 32 miliardi di euro a disposizione.
Una delle misure più importanti riguarda i contributi a fondo perduto. Per riceverli, fortunatamente, non si terrà più conto dei vari Codici ATECO, ma solo del calo di fatturato subito. In questo modo, anche i professionisti iscritti ai vari Ordini potranno beneficiare di sostegni a fondo perduto, perché ricordiamo che fino ad ora erano stati totalmente esclusi.
Con le nuove disposizioni, l’unico requisito fondamentale per ottenere i fondi sarà dimostrare un calo mensile di fatturato di almeno il 30% nel 2020, rispetto al guadagno relativo agli stessi mesi del 2019.
Aumenta inoltre il budget massimo che è possibile richiedere. Se con il Decreto Liquidità dello scorso anno il limite era di 5 milioni di euro, ad oggi sarà possibile richiedere fino a 10 milioni. Per distribuire al meglio le risorse, si è organizzato un piano di rilascio a percentuale, che si basa appunto sul calo di fatturato subito.
Si dispone dunque ciò che segue. Le Partite IVA e i professionisti autonomi che hanno subito un calo del:
Secondo quanto dichiarato, l’erogazione dei pagamenti dovrebbe iniziare già da giovedì 8 aprile. La domanda per richiederli però resterà valida per 60 giorni a partire dall’entrata in vigore del Decreto.
Advertisement - PubblicitàCome si prevedeva, nel Decreto Sostegno 2021 troviamo anche la nuova cosiddetta “pace fiscale”. Le novità in tal senso sono due:
Il calendario delle scadenze fiscali è stato sostanzialmente riscritto, come era stato annunciato tempo fa. Vediamo i settori interessati con i nuovi termini di scadenza per pagare le rate:
In tema di lavoro, troviamo la proroga della Cassa integrazione per Coronavirus, che finora era usufruibile fino al 31 marzo 2021 (30 giugno per CIG in deroga e assegni ordinari).
La CIG vede il prolungamento della validità fino al 30 giugno 2021. Mentre per la CIG in deroga e per gli assegni ordinari, il termine è stato esteso fino al 31 dicembre 2021.
Esteso inoltre il blocco dei licenziamenti, che attualmente è fissato per il 31 marzo 2021. La nuova scadenza è fissata per il 30 giugno 2021. Dal 1° luglio al 31 ottobre 2021 poi, si procederà con il divieto dei licenziamenti a seconda della fruizione della CIG per Coronavirus.
Per quanto riguarda i lavoratori stagionali, sono stati stabiliti i contributi a fondo perduto previsti in principio, ma gli importi sono cambiati. A questa categoria non spetteranno più 3 mensilità da 1.000 euro l’una, ma un bonus unico di 2.400 euro.
I lavoratori in ambito sportivo invece potranno ricevere un contributo a seconda del guadagno che percepivano nel 2019. Con compensi che andranno da un minimo di 1.200 euro ad un massimo di 3.600 euro. Non sarà l’INPS ad occuparsi dell’erogazione, ma la società Sport e Salute.
Si prevede inoltre il prolungamento della validità del Reddito di Emergenza. Gli importi saranno gli stessi erogati nel 2020. Il contributo rimarrà attivo per le mensilità di marzo, aprile e maggio 2021. Con il nuovo Decreto Sostegno 2021, potranno fare domanda per il beneficio anche i soggetti disoccupati ai quali è scaduta la Naspi o la DisColl tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021.
Advertisement - PubblicitàIl nuovo Decreto Sostegno 2021 è dunque arrivato, lasciando però l’amaro in bocca a molti speranzosi che, stavolta, si aspettavano qualcosa di più.
In tutta Italia hanno iniziato a prendere piede le polemiche e le proteste per le decisioni del Governo Draghi. In prima linea, c’è la decisione di non prendere in considerazione le perdite di fatturato relative al 2021.
I contributi a fondo perduto infatti, per ora, saranno calcolati unicamente in base alle differenze di fatturato tra i mesi del 2019 e quelli del 2020.
C’è poi chi non crede che imprenditori e professionisti riceveranno le somme in maniera immediata, come promesso. Secondo Rosario De Luca (Fondazione Studi Consulenti del Lavoro), ci vorranno ulteriori 4 mesi di attesa minimo.
Numerose proteste riguardano anche la soglia minima del 30% di calo del fatturato per poter ricevere gli aiuti a fondo perduto. Nonostante sia diminuita rispetto alle disposizioni precedenti, che richiedevano minimo il 33% di calo, per molti non è abbastanza.
Infatti, ancora una volta, questa clausola esclude tantissime attività che hanno comunque subito perdite ingenti. Chi più, chi meno.
A parte questo comunque, anche le Partite IVA e i professionisti che rientreranno nei requisiti richiesti per ricevere le risorse, protestano a gran voce. Impossibile negare infatti che i contributi che riceveranno non sono assolutamente sufficienti per coprire le perdite subite.
Si stima che in media, le imprese riceveranno risorse per coprire dall’1,7% al 5% delle perdite del 2020 rispetto ai guadagni del 2019.
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