Il Governo Draghi ha deciso di ritardare la valutazione delle camere e modificare nuovamente la bozza del DDL, con delle sostanziali modifiche che nessuno a questo punto si aspettava.
Il disegno di legge per la Legge di Bilancio 2022, dopo esser stato approvato dal Consiglio dei Ministri in data 28 ottobre 2021, doveva passare ora alla valutazione delle camere.
Per sapere cosa prevede leggi: “Legge di Bilancio 2022: cosa prevede il DDL approvato dal Consiglio”
Il Governo Draghi ha però deciso di ritardare il passaggio e modificare nuovamente la bozza del DDL, con delle sostanziali modifiche che nessuno a questo punto si aspettava.
Ad oggi la nuova bozza presenta ben 219 articoli, ovvero 34 in più rispetto ai 185 articoli che erano presenti nel primo testo approvato dal CDM.
Il Governo fa sapere che la nuova bozza del DDL per la Legge di Bilancio 2022 non necessiterà di un nuovo voto da parte del Consiglio, e che il testo dovrebbe essere trasmesso al Parlamento entro domani 12 novembre 2021.
Ecco quali sono le novità della nuova bozza e cosa cambia rispetto al testo iniziale.
Sommario
Solo pochi giorni fa abbiamo parlato delle tante proteste riguardanti la bozza del DDL della Legge di Bilancio 2022 approvato dal CDM a fine ottobre. In seguito all’approvazione ci sono state tante richieste mosse dagli esponenti di vari partiti che volevano che il testo fosse modificato.
Per approfondire, leggi: “Superbonus 110%: arrivano già le prime modifiche al DDL 2022”
Quella del Governo Draghi in realtà, non è stata una mossa atta prettamente a modificare il testo già approvato. Le modifiche sostanziali infatti sono state ben poche, per lo più il testo ha previsto l’integrazione di nuovi articoli e di nuove disposizioni in diversi ambiti, ma non si è tenuto conto delle richieste mosse dai partiti.
A questo punto, vediamo cosa prevede la nuova bozza che approderà alle camere entro domani.
Advertisement - PubblicitàIniziamo col parlare del Superbonus 110% e degli altri bonus casa, per i quali la nuova bozza prevede importanti risvolti.
Nessuna modifica al tanto criticato tetto ISEE di 25 mila euro stabilito per le persone fisiche che intendono svolgere lavori ammissibili al Superbonus 110% su edifici unifamiliari.
In merito al maxi-incentivo e ai bonus casa in realtà, le novità riguardano soprattutto il DL anti-frodi approvato dal Consiglio dei Ministri ieri 10 novembre 2021.
Il Decreto è mirato a combattere le tante frodi scoperte dall’Agenzia delle Entrate negli ultimi mesi in correlazione all’utilizzo del Superbonus 110% e dei bonus edilizi.
Leggi anche: “Superbonus 110%, Manovra 2022: Sì fino al 2023, dal 2024 cambia tutto”
Intanto, nella nuova bozza del DDL 2022 è stata inserita una nuova clausola, mancante nel vecchio testo, che conferma la proroga delle opzioni alternative alla detrazione.
Ovviamente, stiamo parlando della cessione del credito e dello sconto in fattura che, a quanto pare, dovrebbero restare in vigore fino al 31 dicembre 2025 per il Superbonus 110% e fino al 2024 per gli altri bonus casa.
Leggi anche: “Superbonus 110%: tutta la documentazione necessaria (aggiornato Ottobre 2021)”
Advertisement - PubblicitàConfermato con modifiche il nuovo fondo dedicato ai giovani dai 20 ai 31 anni che si trasferiscono dalla casa genitoriale e possiedono un reddito proprio.
In questi casi, era stato previsto un nuovo Bonus Affitti che concede a questi beneficiari uno sconto pari al 20% sul canone di locazione, fino ad un massimo di 2.400 euro di sconto all’anno. Si stabiliva inoltre che i beneficiari ammessi sarebbero stati i giovani tra i 20 e i 31 anni che pagano un affitto al di fuori della casa dei genitori, e con un reddito non superiore a 15.493,71 euro.
Beh con la nuova bozza del DDL 2022, alcune cose sono cambiate. Il Bonus Affitti per i giovani rimane tra gli obiettivi del Governo, ma:
La misura che più di tutte è stata interessata dalle modifiche introdotte con la nuova bozza del DDL della Legge di Bilancio 2022 è il Reddito di Cittadinanza.
Il Reddito di Cittadinanza, come previsto, sarà riconfermato per tutto il 2022, ma con numerose novità. Si dispone innanzitutto che il beneficio decadrà dopo 2 sole proposte di lavoro “congrue” che il cittadino deciderà di rifiutare.
Per “congrue” si intendono proposte per le quali il lavoro si trovi nel raggio di 80 km dal luogo di residenza del soggetto, o che sono raggiungibili in massimo 100 minuti con l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Rimane, come previsto nella prima bozza, l’obbligo della firma del Patto di Lavoro al momento della presentazione della richiesta di RDC, mentre si introduce l’obbligo per i beneficiari di presentarsi ogni mese presso un Centro per l’Impiego.
Nel caso in cui il cittadino non si presentasse regolarmente presso il Centro, il beneficio decadrebbe, a meno che egli non riesca a giustificare che l’assenza è stata dovuta a “comprovati motivi”.
Modifiche anche al taglio degli importi. La prima bozza del DDL aveva previsto che l’importo degli assegni sarebbe diminuito di 5 euro a partire dal sesto mese di beneficio per tutti quei beneficiari che “sono idonei a lavorare”. Il taglio rimane valido con le stesse disposizioni, ma si applicherà già dalla prima offerta congrua che il cittadino rifiuterà.
A ricercare il lavoro per i beneficiari del RDC non saranno più i famosi “navigator”, il cui contratto scadrà a fine 2021. L’impiego sarà svolto invece dalle Agenzie per il lavoro iscritte all’Albo e autorizzate dall’ANPAL, che per ogni nuova assunzione avranno sgravi contributivi.
Advertisement - PubblicitàRiguardo alla riduzione del cuneo fiscale, in realtà in atto ci sono diverse proposte, ma nessuna di queste è ancora effettiva. Per abbassare gli importi IRPEF, si prevede un taglio delle tasse pari a 8 miliardi a partire dal 2022.
Si pensa inoltre di disporre un taglio ai contributi anticipati dal datore di lavoro per conto dell’INPS riguardo gli assegni familiari. Altra proposta riguarda le imprese, per le quali è previsto un intervento per la riduzione dell’IRAP.
In tema pensioni, la nuova bozza del DDL conferma quanto stabilito dalla prima in merito all’estensione di Quota 100 con Quota 102, ma esclusivamente per il 2022.
Viene inoltre prorogata l’APE Sociale fino al 31 dicembre 2022, con l’estensione della platea dei beneficiari, che potranno andare in pensione con 63 anni di età e 36 di contributi.
Novità anche per la misura Opzione Donna, per la quale la prima bozza del DDL aveva previsto un innalzamento dell’età pensionabile a 60 anni per le lavoratrici dipendenti e a 61 anni per quelle autonome, con 35 anni di contributi in entrambi i casi.
Con la nuova bozza le modifiche vengono annullate e Opzione Donna viene rinnovata per tutto il 2022 alle stesse condizioni attuali. Ovvero per andare in pensione le lavoratrici dovranno aver maturato:
Ulteriori novità contenute nella nuova bozza del DDL della Legge di Bilancio 2022, che approderà entro domani in Parlamento, sono:
Compila il form sottostante: la tua richiesta verrà moderata e successivamente inoltrata alle migliori Aziende del settore, GRATUITAMENTE!