A partire dal 2025, gli Stati europei non potranno più erogare incentivi per l’installazione di caldaie alimentate unicamente a combustibili fossili. Questo cambiamento è previsto dalla Direttiva Case Green, entrata in vigore il 28 maggio 2024, con l’obiettivo di decarbonizzare completamente il parco immobiliare europeo entro il 2050.
La direttiva richiede ai governi di adottare misure volte a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, in particolare attraverso la ristrutturazione di quelli con le prestazioni peggiori.
Come si articolerà questa nuova normativa e quali sono le eccezioni previste? Quali incentivi rimarranno disponibili per sistemi di riscaldamento più sostenibili?
Sommario
Il divieto di concessione degli incentivi finanziari per le caldaie alimentate solo a combustibili fossili entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, come specificato nell’articolo 17, paragrafo 15, della Direttiva Case Green.
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Da tale data, gli Stati membri non potranno più erogare sovvenzioni, prestiti agevolati, detrazioni fiscali o altri supporti economici per l’installazione, assemblaggio o messa in funzione di caldaie che funzionano esclusivamente con combustibili non rinnovabili.
Tuttavia, il divieto non sarà applicato senza alcuna flessibilità: sono previste alcune eccezioni, che includono progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dai Fondi europei per la coesione, purché i piani di sostituzione delle caldaie siano stati selezionati e approvati prima del 2025.
Queste deroghe permettono la continuità dei progetti già avviati, assicurando che le iniziative di ammodernamento energetico in corso possano essere completate senza interruzioni. Ciò offre ai beneficiari e agli Stati membri la possibilità di adeguarsi gradualmente alle nuove disposizioni, minimizzando l’impatto economico e garantendo una transizione pianificata.
Advertisement - PubblicitàPer promuovere l’utilizzo di fonti energetiche sostenibili, la Direttiva Case Green prevede incentivi esclusivamente per impianti di riscaldamento ibridi e sistemi che sfruttano energie rinnovabili al 100%.
Gli impianti ibridi combinano almeno due tecnologie di generazione di calore: un esempio comune è la combinazione di una pompa di calore con una caldaia a combustibili fossili, oppure con pannelli solari termici. Affinché tali sistemi possano beneficiare degli incentivi, è necessario che la quota di energia prodotta dalla fonte rinnovabile sia significativa, contribuendo in modo sostanziale al fabbisogno energetico dell’edificio.
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In particolare, i governi nazionali dovranno definire criteri chiari per determinare il livello di energia rinnovabile prodotto da questi impianti, monitorando e verificando periodicamente le prestazioni effettive. Gli incentivi, inoltre, saranno proporzionali alla quantità di energia rinnovabile generata, così da favorire concretamente la transizione verso un sistema di riscaldamento a basse emissioni di carbonio.
Advertisement - PubblicitàPer garantire che il supporto economico venga effettivamente destinato a impianti che riducano le emissioni, la Direttiva impone agli Stati membri di attivare meccanismi di monitoraggio e verifiche periodiche sui sistemi incentivati. Questi controlli, effettuati tramite ispezioni in loco, avranno il compito di assicurarsi che gli impianti incentivati rispettino le normative europee e producano effettivamente una quota significativa di energia da fonti rinnovabili.
Questa struttura di controllo rappresenta un passo importante per evitare che risorse pubbliche vengano destinate a sistemi che non rispondono agli obiettivi di riduzione delle emissioni. Attraverso verifiche regolari, gli Stati membri potranno garantire che i contributi alla transizione energetica siano efficienti e realmente destinati a tecnologie sostenibili.
Advertisement - PubblicitàPer facilitare l’adozione e l’implementazione della Direttiva Case Green, la Commissione Europea ha recentemente emanato la Comunicazione 6206/2024, che fornisce indicazioni dettagliate agli Stati membri sull’eliminazione graduale degli incentivi finanziari per le caldaie alimentate unicamente a combustibili fossili.
Questo documento punta a uniformare l’applicazione delle normative nei vari paesi dell’UE, offrendo linee guida per la corretta definizione di “caldaia a combustibili fossili” e per la gestione dei nuovi incentivi.
Un’attenzione particolare è rivolta alla chiarezza normativa: definizioni precise e chiare evitano interpretazioni divergenti da parte degli Stati membri, garantendo che gli incentivi siano erogati solo in contesti che rispettino le direttive comuni per la decarbonizzazione. Inoltre, la Commissione sta lavorando per elaborare ulteriori orientamenti volti a incentivare l’utilizzo di impianti energetici rinnovabili negli edifici, assicurando che la transizione verso un’edilizia più sostenibile sia sostenuta in modo coerente e funzionale.
Advertisement - PubblicitàCon il divieto degli incentivi per le caldaie alimentate a combustibili fossili e l’attenzione agli impianti ibridi e rinnovabili, la Direttiva Case Green si conferma come una misura chiave per la transizione energetica dell’Europa.
Dal 1° gennaio 2025, l’eliminazione graduale del supporto finanziario per tecnologie ad alte emissioni segnerà una svolta significativa, incoraggiando famiglie e aziende ad adottare soluzioni più sostenibili. Grazie agli orientamenti della Commissione Europea e ai controlli imposti, la normativa mira a garantire che le risorse pubbliche siano investite in modo efficace, contribuendo all’obiettivo di un parco immobiliare decarbonizzato entro il 2050.
Questa strategia ambiziosa punta a ridurre l’impatto ambientale degli edifici, sostenendo un futuro energetico sostenibile per le generazioni future e consolidando il ruolo dell’Europa nella lotta al cambiamento climatico. Quali saranno i prossimi passi per i cittadini e le imprese in questa transizione verso un’edilizia più verde?
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