Gli ultimi tre anni hanno visto una notevole oscillazione in merito agli investimenti nel settore edile. Ma quali sono le previsioni per il prossimo 2023, anche alla luce dell’attuale situazione sociopolitiche in corso?
Gli ultimi tre anni hanno visto una notevole oscillazione in merito agli investimenti nel settore edile. Se in un primo momento il 2020 ha registrato una contrazione dovuta all’incertezza generata dalla pandemia da COVID-19, i successivi due anni, 2021 e 2022 hanno segnato una crescita record del settore con aumenti del 20% nel 2021 e del 12% nel 2022.
Questi dati sono stati registrati e diffusi da un ente istituzionale del settore, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili ANCE.
Ma quali sono le previsioni per il prossimo 2023, anche alla luce dell’attuale situazione sociopolitiche in corso?
Sommario
Sempre Ance ha stimato un calo degli investimenti nel settore delle costruzioni che può toccare il 5,7%, dato allarmante se confrontato con la crescita esponenziale degli ultimi periodi.
Questo si può ricondurre al fatto che il 31 Dicembre 2022 scadranno gli incentivi economici previsti per il Superbonus 110% per quanto riguarda le villette unifamiliari singole ma, allo stesso tempo, è previsto l’avvio di numerosi cantieri di opere pubbliche come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR.
Leggi anche “Superbonus 110: la guida completa del 2022“;
Se da una parte abbiamo visto un forte incremento del settore negli ultimi due anni, dall’altra rischiamo di subire una brusca frenata, riacutizzando la crisi economica e occupazionale del settore.
Viste le stime negative per il 2023 è auspicabile che il governo adotti misure mirate per la politica industriale del settore edilizia che possa garantire alle imprese di costruzioni di affrontare con serenità le sfide future.
La carenza dei materiali edili che ha visto un aumento considerevole dei prezzi rischia di bloccare ulteriormente sia il futuro dell’edilizia che anche lo sviluppo dei cantieri previsti dal PNRR, già in ritardo sulla tabella di marcia di almeno sei mesi.
Per quanto riguarda invece i bonus edilizi di cui molti cittadini imprese hanno goduto negli ultimi anni, l’ANCE si è prefissata di proporre al governo delle soluzioni da recepire in un provvedimento strutturale che consenta la pianificazione degli interventi edilizi futuri in maniera seria e strutturata.
Advertisement - PubblicitàSicuramente negli ultimi anni i bonus edilizi hanno visto la loro massima espansione e hanno avuto un ruolo in primo piano nel settore dell’edilizia, determinandone una crescita anche a livello occupazionale, incrementando la crescita di quasi il 20% grazie agli interventi effettuati sugli immobili residenziali che corrispondono a circa 40% del patrimonio edilizio italiano sulla quale si sono operati interventi negli ultimi anni.
L’incertezza per il futuro e l’incremento dei prezzi dei materiali dovuto alle materie prime sta però determinando un rallentamento che rischia di tradursi in una retrocessione del settore nel 2023.
In controtendenza rispetto a quello che è stato il mercato delle costruzioni negli ultimi 10 anni, si è visto un notevole incremento delle ristrutturazioni, rispetto a quello delle nuove costruzioni, proprio negli anni segnati dalla presenza delle agevolazioni fiscali in campo edile.
Approfondimento sulle agevolazioni: “Bonus Ristrutturazione 2022: La guida completa“;
I bonus edilizi sono nati dalla necessità del governo di garantire il raggiungimento di determinati obiettivi energetici ed emissivi fissati dalla commissione europea. In soli due anni di super bonus 110% si stima che sono stati qualificati circa 35.000 condomini rispetto ai soli 1.500 realizzati nei precedenti 7 anni con i bonus precedenti.
Questo bonus scadrà il prossimo 31 Dicembre 2022 per le unità unifamiliari mentre cesserà il 31 Dicembre 2023 per i condomini ed è quindi previsto un calo considerevole delle richieste già a partire dai prossimi mesi.
Advertisement - PubblicitàSe da una parte il ridimensionamento dei bonus edilizi vedrà una contrazione nel mercato delle costruzioni a livello di privati cittadini, dall’altra l’avvio dei cantieri previsti dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza potrà essere il fattore di crescita più importante per il settore.
Il Piano prevede di investire circa 250 miliardi di euro per sviluppare tre fattori indispensabili per il nostro futuro: transizione ecologica, digitalizzazione e innovazione.
Questo si è reso necessario sia per riparare ai danni creati dall’epidemia da COVID-19 ma anche per contribuire a risolvere le problematiche strutturali dell’economia italiana e guidare il paese in un processo di transizione ecologica e ambientale. Le maggiori opere previste dal PNRR riguardano infrastrutture strategiche del comparto ferroviario, stradale, portuale, edilizia statale, trasporto rapido collettivo e infrastrutture idriche.
Si stima che i costi legati alla realizzazione delle opere previste dal PNRR sono aumentati di circa il 50% a seguito dell’aumento delle materie prime e dei costi dell’energia, come è naturale immaginare questo si sia ripercosso in maniera negativa sia sulla realizzazione di nuovi cantieri che sui tempi di realizzazione di quelli già in corso.
È importante quindi rivedere l’organizzazione delle future realizzazioni per evitare il blocco dei finanziamenti e, di conseguenza, lo stop delle imprese che non potrebbero far fronte all’acquisto di materiali e al pagamento dei dipendenti.
La fase di continua evoluzione sotto l’aspetto socio-politico rischia di ripercuotersi negativamente anche sui prezzi previsti nel 2023 per la materia prima in campo edile
Advertisement - PubblicitàSono molte le tematiche da affrontare e i nodi da sciogliere per contenere il calo previsto nel comparto edile e costruzioni nel 202, tra questi sicuramente si rendono necessarie delle misure efficaci per attuare correttamente il PNRR, misure per agevolare l’assunzione di mano d’opera e contenere l’aumento di prezzi dei materiali, la revisione del codice degli appalti inerenti le opere pubbliche e la regolamentazione dei futuri bonus edilizi.
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