Enel X ha annunciato che non attiverà alcuna piattaforma per la gestione di tali crediti, contraddicendo le aspettative suscitate da annunci governativi.
Era settembre il mese designato per la partenza di Enel X, la piattaforma che avrebbe dovuto risolvere il problema dei crediti incagliati legati al Superbonus. Tuttavia, i continui rinvii e le incertezze hanno portato al tramonto di questo progetto.
Ora, il Gruppo Enel ha annunciato che si occuperà solo dei crediti già nel suo perimetro. Questa decisione rappresenta un duro colpo per le migliaia di famiglie e imprese che attendono una soluzione.
“Enel X sta adempiendo agli impegni assunti a suo tempo, senza attivarne di nuovi e senza ricorso a piattaforme di complessa realizzazione. Ha riattivato gradualmente il processo di acquisto dei crediti fiscali dai soggetti con cui erano già in precedenza sottoscritti contratti, per i casi in cui risultino soddisfatti i requisiti richiesti dalle condizioni contrattuali e dalla normativa di riferimento”.
Sommario
Quando si parla di crediti incagliati, non si tratta di una questione marginale, ma di un problema che ha assunto dimensioni colossali. Stiamo discutendo di un monte crediti che supera i 30 miliardi di euro, una cifra che non può essere ignorata. Ma non è solo una questione di numeri astratti; dietro queste cifre ci sono realtà concrete: più di 200.000 famiglie italiane e circa 180.000 imprese sono direttamente coinvolte e attualmente in balia di una situazione incerta e precaria.
Questo ingente volume di crediti è ulteriormente complicato dai frequenti cambi di rotta a livello normativo. Le modifiche legislative e le restrizioni introdotte dai governi hanno creato un ambiente di incertezza che ha reso ancora più difficile per le famiglie e le imprese navigare in queste acque tumultuose.
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In questo quadro, la riapertura dell’acquisizione di crediti da parte di un numero esiguo di banche, con Intesa Sanpaolo che guida la carica, rappresenta solo una goccia nel mare. E mentre ogni singola iniziativa è benvenuta, è chiaro che servono soluzioni più ampie e sistemiche per affrontare un problema di tale portata.
Advertisement - PubblicitàTra le diverse iniziative per affrontare questa crisi, spicca la petizione “Esodati del Superbonus“. Questa iniziativa chiede la trasformazione dei crediti incagliati in moneta fiscale, offrendo così una maggiore flessibilità per le banche interessate all’acquisto di crediti.
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Inoltre, si sollecita la riapertura delle cessioni da parte di Cassa Depositi e Prestiti, un’entità che potrebbe portare maggiore fiducia nel sistema dei bonus.
Advertisement - PubblicitàL’orizzonte temporale segnato da Poste Italiane per il mese di ottobre rappresenta un momento chiave, un vero e proprio crocevia per il futuro dei crediti incagliati legati al Superbonus. Se Poste Italiane dovesse decidere di riaprire le porte all’acquisizione di questi crediti, potrebbe innescare un cambiamento significativo nel panorama attuale, fornendo un canale addizionale per la liquidazione dei crediti e, di conseguenza, un sollievo per le migliaia di famiglie e imprese attualmente in attesa di una soluzione.
La decisione di Poste Italiane è particolarmente rilevante perché la società gode di una posizione di rilievo nel sistema finanziario italiano, e una sua mossa in questa direzione potrebbe servire come catalizzatore per altre iniziative nel settore. In altre parole, un impegno positivo da parte di Poste Italiane potrebbe non solo fornire un’opzione immediata per la risoluzione dei crediti, ma anche instillare una rinnovata fiducia nel mercato, incentivando altre istituzioni a seguire l’esempio.
In questo contesto, l’attesa per le decisioni di Poste Italiane è palpabile e carica di aspettative. Potrebbe rappresentare una svolta, un nuovo capitolo nella saga complicata dei crediti incagliati, e come tale, è un evento che tutti gli stakeholder del problema stanno osservando con grande attenzione.
Advertisement - PubblicitàLa fine del progetto Enel X è indubbiamente una sconfitta, ma non rappresenta la fine della strada per le famiglie e le imprese coinvolte. Iniziative come la petizione “Esodati del Superbonus” e le future mosse di Poste Italiane potrebbero offrire nuove opportunità.
Nel frattempo, è prudente esplorare tutte le alternative disponibili, inclusa la cessione diretta dei crediti alle banche, per trovare una soluzione adeguata a questo intricato problema.
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