Con l’entrata in vigore del Decreto Sostegni TER sono state disposte nuove misure urgenti a riguardo della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Si tratta delle opzioni alternative alla detrazione con le quali anche chi non possiede un’imposta lorda può comunque usufruire dei bonus casa che ammettono la possibilità di scelta. Vedi qui quali sono.
Vediamo di seguito quali sono le nuove regole introdotte dal decreto Sostegni TER in merito alla cessione del credito e allo sconto in fattura.
Advertisement - PubblicitàIl Decreto Sostegni TER, oltre ad aver messo in atto anche stavolta una lunga serie di misure finalizzate alla ripresa economica mediante i sostegni alle imprese, ha appunto disposto delle ulteriori regole in riferimento alle agevolazioni fiscali in vigore.
L’art. 28 del decreto va difatti a modificare alcune disposizioni contenute nel Decreto Rilancio riguardo all’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura, andando ad estendere le nuove restrizioni introdotte di recente con il Decreto Anti-Frode.
In sostanza, il Sostegni Ter stabilisce che, a partire dal 7 febbraio 2022, il credito d’imposta derivante dall’ottenimento di un incentivo fiscale potrà essere ceduto esclusivamente una volta.
Cambia dunque l’applicazione delle opzioni alternative, che prima potevano essere cedute e ri-cedute senza alcun limite da rispettare. Ad oggi invece la cessione del credito sarà ammessa esclusivamente la prima volta. Mentre non si potrà più realizzare in seguito.
La stessa cosa chiaramente si applica anche allo sconto in fattura, in quanto anche questa modalità implica l’operazione di cessione del credito d’imposta. In questo caso, il beneficiario potrà cedere il proprio credito alla ditta che esegue i lavori, ma questa non potrà a sua volta venderlo come accadeva finora, potrà solo utilizzarlo in compensazione.
Advertisement - PubblicitàQuesto cosa vuol dire?
Che chiaramente da ora in poi la scelta della cessione del credito con le agevolazioni fiscali si rivelerà una decisione sempre meno vantaggiosa, seppure rimanga sempre allettante.
Si, perché chi sarà impossibilitato a utilizzare l’intero credito maturato per compensare eventuali debiti o tasse, non potrà più pensare di venderlo nuovamente.
Il che significa anche che tantissime imprese saranno meno disposte a concedere servizi in cambio di crediti d’imposta. Tuttavia, è chiaro che in questo modo ci sarà meno possibilità di avviare pratiche fraudolente ai danni dello Stato.
Viene chiarito infine che chi, alla data del 7 febbraio 2022 dovesse aver già in corso una pratica Superbonus o bonus casa per la quale è stato già ceduto il credito una volta, allora sarà ammessa esclusivamente un’ulteriore cessione del credito a favore di tali soggetti.
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