Il recente decreto approvato dal Governo ha introdotto significative novità per quanto riguarda le cessioni di credito e gli sconti in fattura relativi agli incentivi edilizi, creando un punto di svolta nell’ambito delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione edilizia.
Tuttavia, nonostante la stretta generale, emerge un’importante area di salvaguardia per quei soggetti che avevano già avviato gli interventi.
Questo articolo mira a esplorare nel dettaglio le implicazioni di questa novità legislativa, delineando chi sarà effettivamente interessato dal blocco e chi, invece, potrà ancora beneficiare delle precedenti disposizioni.
Sommario
Nonostante la stretta imposta dal Governo sulle cessioni dei crediti fiscali e sugli sconti in fattura, una significativa misura di protezione viene garantita a coloro che avevano già intrapreso azioni concrete prima dell’entrata in vigore del nuovo decreto.
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In particolare, coloro che avevano già presentato un titolo o firmato un contratto in relazione agli incentivi edilizi sono esclusi dal blocco. Questo salvaguarda una vasta gamma di soggetti, assicurando che gli investimenti e le iniziative già avviati non vengano compromessi dalle nuove disposizioni.
Inoltre, viene messo in luce l’interesse del Governo a mantenere un equilibrio tra la necessità di regolamentare il settore e quella di proteggere gli interessi dei cittadini e delle imprese che avevano già programmato interventi in buona fede.
Advertisement - PubblicitàNonostante le restrizioni introdotte, il decreto prevede quindi una serie di eccezioni che mantengono valide le regole precedenti per specifiche situazioni.
Queste includono i lavori per i quali, prima dell’entrata in vigore del decreto, è stata presentata una Cilas (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) per interventi non condominiali legati al Superbonus, oppure è stata approvata una delibera condominiale per lavori di superbonus, o ancora è stato richiesto un titolo abilitativo per demolizioni e ricostruzioni.
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Anche i lavori già iniziati o quelli per i quali, nonostante non siano ancora iniziati, è stato stipulato un contratto vincolante con versamento di un acconto, sono esclusi dal blocco, a patto che non rientrino nell’ambito specifico del Superbonus.
Queste misure di salvaguardia rappresentano un segnale importante di continuità per tutti quei progetti edilizi avviati sulla base delle precedenti normative, garantendo una certa stabilità e prevedibilità per investitori e cittadini.
Advertisement - PubblicitàLa stretta normativa si concentra in particolare su due ambiti chiave: il Terzo settore, inclusi gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari), e il Superbonus per le aree colpite da terremoti. Le nuove regole prevedono l’eliminazione della possibilità di cessione dei crediti e dello sconto in fattura per questi settori, che fino all’ultimo momento prima dell’approvazione del decreto godevano di una maggiore flessibilità.
Questa decisione ha lo scopo di razionalizzare l’utilizzo delle risorse statali, concentrando gli sforzi economici in aree ritenute prioritarie. In aggiunta, si registra una restrizione nell’ambito di applicazione del bonus barriere architettoniche, ulteriormente limitando le possibilità di accesso a tali incentivi.
Questo segmento della normativa segna un punto di svolta importante per enti e cittadini coinvolti, modificando significativamente le prospettive di pianificazione e realizzazione degli interventi edilizi incentivati.
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