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Certificazione Unica 2024: detrazioni, assegno unico e familiari a carico

L’Italia, nel suo costante impegno verso il sostegno delle famiglie, ha introdotto l’Assegno Unico per i figli a carico, una misura destinata a rivoluzionare il panorama fiscale e sociale del Paese.

Certificazione Unica 2024: detrazioni, assegno unico e familiari a caricoCertificazione Unica 2024: detrazioni, assegno unico e familiari a carico
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L’Italia, nel suo costante impegno verso il sostegno delle famiglie, ha introdotto l’Assegno Unico per i figli a carico, una misura destinata a rivoluzionare il panorama fiscale e sociale del Paese. Questo strumento, seppur accolto con entusiasmo da molte famiglie, porta con sé una complessità normativa che richiede attenzione e comprensione.

L’obiettivo è duplice: da un lato, fornire un concreto aiuto economico alle famiglie, e dall’altro, garantire che le nuove disposizioni siano integrate in modo armonioso nel tessuto delle normative fiscali esistenti. In questo contesto, emerge la necessità di esplorare e comprendere in profondità le implicazioni e i benefici associati, affinché i contribuenti possano navigare con consapevolezza nel nuovo scenario proposto.

Con questa premessa, ci addentreremo nel cuore delle nuove disposizioni, focalizzandoci in particolare sull’Assegno unico e universale (Auu) e sulla corretta compilazione della Certificazione Unica (CU) 2024.

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Assegno Unico: nuove disposizioni in campo fiscale

L’Assegno Unico per i figli a carico, spesso citato semplicemente come Assegno Unico, ha introdotto un significativo cambiamento nel panorama fiscale italiano. È diventato un punto di riferimento per molte famiglie, con l’obiettivo di fornire un sostegno economico tangibile.

Innanzitutto, è essenziale comprendere che l’Assegno Unico e universale (Auu), attivo dal 1° marzo 2022, non elimina la necessità per i sostituti d’imposta di compilare la sezione dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” all’interno della Certificazione Unica 2024. Questo passaggio è cruciale anche se il dipendente percepisce l’Assegno Unico come alternativa alla tradizionale detrazione.

La ragione di ciò risiede nel fatto che, attraverso questa certificazione, vengono riconosciuti gli oneri sostenuti per i figli a carico (fino a 21 anni), permettendo così all’Agenzia delle Entrate di predisporre in modo accurato la dichiarazione precompilata.

Questo chiarimento è stato ufficialmente reso dall’Agenzia delle Entrate attraverso la risoluzione n. 55/E del 3 ottobre 2023, una risposta diretta alle novità introdotte dal Dlgs n. 230/2021. Questo documento di prassi è nato dall’esigenza di fare chiarezza su un argomento che ha suscitato dubbi e incertezze tra i contribuenti e i professionisti del settore.

Un altro punto fondamentale riguarda l’articolo 19, comma 6, del Dl Sostegni-ter (decreto legge n. 4/2022). Questo articolo ha portato importanti innovazioni, tra cui la possibilità per il contribuente con figli di età inferiore ai 21 anni, fiscalmente a carico, di beneficiare delle detrazioni e delle deduzioni previste per oneri e spese sostenute nell’interesse dei figli stessi. Ciò avviene anche se il contribuente non può usufruire delle detrazioni per carichi di famiglia, come previsto dal Dlgs n. 230/2021.

È quindi evidente che, mentre l’Assegno Unico rappresenta un notevole beneficio economico per le famiglie, ci sono ancora delle formalità fiscali da rispettare. Queste procedure garantiscono che i diritti del contribuente siano salvaguardati e che l’Agenzia delle Entrate possa avere una visione chiara e trasparente della situazione fiscale di ogni individuo.

Il chiarimento offerto dalla Risoluzione n. 55/E del 3 ottobre 2023 sottolinea che, nonostante la presenza dell’Auu, le detrazioni e deduzioni per spese sostenute nell’interesse dei figli sotto i 21 anni rimangono valide.

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Implicazioni fiscali e benefici

L’Agenzia delle Entrate sottolinea l’importanza di una corretta indicazione dei dati nel CU, non solo per riconoscere le spese sostenute ma anche per calcolare le addizionali regionali all’Irpef. Queste informazioni risultano cruciali per le Regioni che offrono agevolazioni legate al carico fiscale e per applicare regolamentazioni specifiche in ambito di welfare aziendale.

Per il 2023, l’articolo 40 del Dl n. 48/2023 stabilisce che certi benefici, come la cessione di beni o servizi ai lavoratori con figli, non vengano conteggiati nel reddito, fino a un limite di 3.000€. Questo include anche le somme erogate per il pagamento di utenze domestiche.

Art. 40
Misure fiscali per il welfare aziendale

1. Limitatamente al periodo d’imposta 2023, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, prima parte del terzo periodo, del Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro 3.000, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del citato testo unico delle imposte sui redditi, nonche’ le somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. I datori di lavoro provvedono all’attuazione del presente comma previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti.
2. Resta ferma l’applicazione dell’articolo 51, comma 3, del citato testo unico delle imposte sui redditi, in relazione ai beni ceduti e ai servizi prestati a favore dei lavoratori dipendenti per i quali non ricorrono le condizioni indicate nel comma 1.
3. Il limite di cui al comma 1 si applica se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto indicando il codice fiscale dei figli.
4. Agli oneri derivanti dal presente articolo, valutati in 142,2 milioni di euro per l’anno 2023 e 12,4 milioni di euro per l’anno2024, si provvede ai sensi dell’articolo 44.

La corretta comunicazione dei codici fiscali dei figli ai sostituti d’imposta risulta quindi fondamentale per usufruire di tali agevolazioni.

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Conclusione: un occhio al futuro

Alla luce di queste recenti novità, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato un imminente aggiornamento delle istruzioni relative alla compilazione della CU 2024. Rimane quindi essenziale per i sostituti d’imposta e per le famiglie italiane rimanere informati e aggiornati sulle nuove direttive, garantendo la corretta gestione fiscale e l’accesso a tutte le agevolazioni previste dalla normativa vigente.



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TAGS: assegno unico, Assegno Unico e universale, Assegno Unico per i figli a carico, Auu, Certificazione Unica 2024, figli a carico

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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