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Cantieri al palo: perché il Pnrr italiano è a rischio

Cantieri al palo: perché il Pnrr italiano è a rischioCantieri al palo: perché il Pnrr italiano è a rischio
Ultimo Aggiornamento:

L’Italia ha ottenuto dall’Unione Europea, grazie al Recovery Fund, 67 miliardi e altri 19 miliardi arriveranno a breve. Tuttavia, i cantieri che erano in programma nei prossimi mesi potrebbero essere bloccati nonostante i sussidi e i prestiti ottenuti finora.

Il motivo? Il Governo di Giorgia Meloni ha lanciato l’allarme. Già durante le sue elezioni aveva chiesto alla Commissione Europea di modificare il Pnrr.

Ad oggi, oltre 40 miliardi di opere sono a rischio. Raffaele Fitto, l’ex eurodeputato che aveva l’incarico di negoziare il file con Bruxelles ha annunciato che le discussioni per le modifiche del Pnrr sono in corso. Tuttavia, altre fonti europee hanno rivelato delle indiscrezioni. Il contenuto? I margini di manovra per Palazzo Chigi sono limitati!

In questo articolo approfondiremo i motivi del rischio fattibilità del Pnrr italiano portando come esempio il caso spagnolo.

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PNRR: i motivi legati al rischio fattibilità delle opere italiane

In queste dure settimane, l’argomento PNRR riemerge spesso nelle discussioni di Palazzo Chigi.

I motivi delle difficoltà italiane nell’attuazione del Pnrr, nonostante i molteplici prestiti esosi da parte dell’Unione Europea, sono tanti.

Il Governo stesso ha ammesso le varie difficoltà italiane, tra i vari motivi ci sono:

  1. Imprevisti geologici.
  2. Emersioni di reperti e siti dalla grande importanza archeologica.
  3. Interferenze che mirano al fallimento del Pnrr.
  4. Il decreto Mite-Mic che doveva attestare la compatibilità ambientale non è stato ancora pervenuto.
  5. Le prescrizioni ambientali sono contrastanti.

Questi, sono solo cinque dei motivi per cui Bruxelles non potrà essere comprensiva nei confronti di Roma per l’attuazione del Pnrr.

Per quanto riguarda i problemi legati all’aumento dei costi per l’inflazione e i problemi legati all’approvvigionamento delle materie prime a causa della guerra in Ucraina, il Premier Giorgia Meloni si sta battendo per evidenziare le circostanze oggettive, ovvero evidenziando che le problematiche sono dovute a fattori esterni, cercando così di ottenere più tempo e più risorse da parte di Bruxelles.

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PNRR: l’Italia non è l’unica beneficiaria del Recovery Fund

L’Italia non è l’unica ad aver ricevuto aiuti dall’Unione Europea grazie al Recovery Fund. La Spagna è la seconda beneficiare del piano e anch’essa ha riscontrato varie problematiche per l’attuazione del Pnrr.

Tuttavia, il Governo spagnolo di Pedro Sanchez è stato rapido nello sbloccare i finanziamenti dell’Unione Europea. I problemi spagnoli sono diversi da quelli italiani, al momento il Governo di Pedro Sanchez è sotto pressione da parte di lobby industriali e autorità locali della Catalogna che accusano il Governo dei ritardi sull’esborso degli investimenti del Recovery Fund. Ritardi che non sono stati annunciati da Madrid ma che esistono.

L’Italia e la Spagna dovranno impegnarsi a rispettare le scadenze previste dal Recovery Fund per sbloccare le rate successive dei finanziamenti.

L’Italia ha in lista una ventina di obiettivi da portare a termine entro la fine dell’anno.

La Spagna deve risolvere i problemi legati alla legge per migliorare i controlli della spesa dei fondi europei entro la fine dell’anno.

Entrambe hanno tempo fino alla fine dell’anno per sbloccare le rate successive del Recovery Fund. Di certo, i problemi amministrativi e i problemi legati alle riforme sono un campanellino d’allarme per la Commissione Europea che sarà restia a concedere una proroga sulle scadenze del Pnrr o addirittura a concedere altri finanziamenti.



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TAGS: cantieri pnrr, fondi pnrr, PNRR

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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