Un soggetto che effettua lavori di ristrutturazione, ma per qualche tempo non percepisce redditi, può beneficiare ugualmente del Bonus Ristrutturazioni?
Questa la domanda posta alle Entrate sul portale FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia. La richiesta del contribuente ha ottenuto una risposta affermativa, ma come sempre c’è qualche accortezza da rispettare.
Vediamo come un contribuente incapiente può beneficiare del Bonus Ristrutturazioni.
Advertisement - PubblicitàNella questione posta alla valutazione dell’Agenzia delle Entrate, un contribuente spiega di aver eseguito dei lavori di ristrutturazioni per i quali avrebbe intenzione di beneficiare del Bonus Ristrutturazioni.
Egli afferma che gli interventi edilizi e il pagamento delle spese sostenute sono avvenuti nell’anno 2019. Nel 2020 però, il contribuente sostiene di non aver ricevuto redditi da dimostrare, per cui è risultato incapiente e non ha presentato la Dichiarazione dei Redditi.
Non avendo dimostrato redditi, egli non ha dunque potuto usufruire della prima rata del Bonus Ristrutturazioni. Il contribuente chiede quindi alle Entrate se sia possibile per gli anni successivi beneficiare dell’incentivo.
Advertisement - PubblicitàIn risposta alla domanda del contribuente, l’Agenzia dichiara che un soggetto incapiente che ha eseguito lavori di ristrutturazione non potendo recuperare poi la prima rata in detrazione, possa effettivamente richiedere l’incentivo per beneficiare delle rate successive.
Ovviamente, questo sottintendendo ch’egli, negli anni successivi, abbia percepito redditi e abbia presentato il 730. Il Fisco afferma però che gli interventi edilizi effettuati, ovviamente, dovranno risultare in regola con tutti i criteri richiesti per beneficiare del Bonus Ristrutturazioni.
Si precisa inoltre che il soggetto, quando presenterà la dichiarazione dei redditi (col modello 730 o con il modello Redditi-PF), sarà tenuto a specificare la rata relativa alla detrazione spettante.
Ricordiamo che il Bonus Ristrutturazioni prevede una detrazione pari al 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione straordinaria. E che il recupero avviene con 10 rate ripartite in 10 anni.
Un contribuente che per il primo anno non ha potuto usufruire dell’incentivo, e quindi non l’ha neanche richiesto, può comunque presentare la domanda per ottenerlo l’anno dopo e negli anni successivi. Questo perché appunto la possibilità di usufruirne è valida per 10 anni.
È ovvio però che il soggetto, non avendo potuto inizialmente usufruire della prima rata, non potrà recuperarla successivamente, ma avrà la possibilità di utilizzare in detrazione le altre nove.
Nella dichiarazione dei redditi sarà obbligatorio specificare da quale rata il contribuente inizierà ad usufruire dell’incentivo. In questo caso il contribuente dovrà scrivere 2 (seconda rata), nella colonna 8 del rigo E41.
Ricordiamo che a partire dal 2020 è diventato possibile anche per gli incapienti IRPEF beneficiare di molti bonus casa (vedi qui quali), tra cui il bonus ristrutturazioni, con le opzioni alternative della cessione del credito e dello sconto in fattura.
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