Che cosa accade nel momento in cui un contribuente che sta usufruendo del Bonus Ristrutturazioni decede prima di concludere il beneficio delle annualità di detrazione spettanti? Che fine fanno le restanti rate delle quali il deceduto non ha beneficiato?
La domanda è stata posta alle Entrate sul sito ufficiale, FiscoOggi, da parte di una lettrice. Vediamo che cosa succede in caso di decesso di un contribuente che non ha potuto beneficiare in pieno del Bonus Ristrutturazioni.
Advertisement - PubblicitàLa domanda posta da una contribuente su FiscoOggi in merito all’usufrutto del Bonus Ristrutturazioni è la seguente:
“Gradirei sapere se le spese per la ristrutturazione dell’abitazione principale di una persona deceduta possono essere portate in detrazione dagli eredi (moglie/figli). Se sì, a quali condizioni?”
L’Agenzia delle Entrate ha spiegato come, in caso di decesso di un contribuente che sta usufruendo dell’incentivo, le rate residue spettanti passano automaticamente al beneficio dell’erede o degli eredi (con una divisione in parti uguali). Questo perché gli eredi, in seguito alla morte del beneficiario, acquisiscono anche la detenzione materiale e diretta dell’immobile che è stato oggetto di ristrutturazione.
Il Fisco continua spiegando che la detenzione del bene in favore degli eredi ha diritto di sussistere non solo per il primo anno di accettazione dell’eredità, ma anche per tutti gli anni seguenti per i quali il contribuente deceduto avrebbe usufruito del bonus ristrutturazioni.
Viene precisato inoltre che gli eredi hanno diritto ad usufruire dell’incentivo e a disporre del bene anche nel caso in cui non intendano utilizzarlo come abitazione principale.
Advertisement - PubblicitàCome sempre però, esistono anche delle condizioni da rispettare.
Nel caso in cui l’erede (o gli eredi) scegliesse di concedere la detenzione dell’immobile in comodato d’uso oppure in locazione, il diritto ad usufruire del Bonus Ristrutturazioni decadrebbe. Infatti, in un caso del genere, gli eredi non risulterebbero più come detentori del bene.
C’è da precisare però che il diritto alle rate residue verrebbe sospeso solo per gli anni nei quali il bene viene concesso in locazione o in detenzione a terze persone. Il che significa che, nel momento in cui il contratto di comodato o locazione giunge a scadenza, gli eredi potranno rincominciare ad usufruire delle rate residue per gli anni rimanenti.
Il Fisco spiega infine che nel caso in cui esistano più eredi, ma solo uno di loro abita nel bene ottenuto in eredità, le rate residue di detrazione spetteranno unicamente all’erede che vive nell’immobile. Questo per il semplice motivo che gli altri eredi non avrebbero più la disponibilità del bene in questione, ma unicamente lui godrebbe della detenzione materiale e diretta dell’immobile.
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