La Ragioneria Generale dello Stato è al lavoro per fare i conti e per trovare nuove coperture finanziarie a sostegno degli aiuti per famiglie e imprese.
Da un po’ di tempo il caro bollette è uno degli argomenti più discussi e dibattuti in Italia e in Europa. Nonostante le promesse, gli sforzi e le misure messe in campo fino ad oggi, politica e sindacati non sono ancora riusciti a trovare una soluzione definitiva per contrastare il fenomeno e frenare le continue oscillazioni dei prezzi energetici.
Famiglie e imprese sono in sofferenza, molte aziende sono al collasso e nei prossimi mesi rischiano di chiudere e di lasciare a casa migliaia di lavoratori. La situazione è molto critica, il nuovo Governo lo sa ed è già al lavoro per intervenire con altri aiuti.
Con il tesoretto lasciato dall’esecutivo Draghi, parte dei fondi europei e qualche miliardo avanzato da altre parti da aggiungere alla copertura contro i rincari dei prezzi energetici, i nuovi aiuti per le imprese potrebbe rivelarsi interessanti.
Sommario
La Ragioneria Generale dello Stato è al lavoro per fare i conti e per trovare nuove coperture finanziarie a sostegno degli aiuti per famiglie e imprese. Tra le fonti di finanziamento possibili ci sarebbero i quattro/cinque miliardi di euro dei fondi strutturali che l’Unione Europea ha stabilito potranno essere diretti per contrastare l’allarmante fenomeno del caro bollette;
Il tesoretto dei dieci miliardi di euro ereditati dal Governo precedente e alcuni miliardi che potrebbero avanzare dai quattordici miliardi previsti con il Decreto Aiuti-Ter, calcolati su dei costi del gas maggiori del prezzo di oggi.
A conti fatti, le risorse finanziarie potrebbero arrivare fino a venti miliardi di euro, ma alcuni serviranno anche per il taglio delle accise sul carburante.
Advertisement - PubblicitàUno dei primi significativi impregni del nuovo Governo italiano interesserà l’approvazione del Decreto Legge Aiuti-Ter per dare seguito alla proroga, fino a fine anno, delle misure agevolative per le imprese per contrastare il caro bollette. Trattassi prevalentemente dei crediti di imposta del 40% per le imprese energivore e del 30% per le altre aziende.
Un meccanismo che servirà alle imprese a parziale copertura dell’aumento dei costi delle bollette.
Lo stanziamento definitivo contro i rincari sarà quantificato secondo le quotazioni di mercato, in altri termini il Governo potrebbe rivisitare i numeri di fronte a differenze significative nel prossimo mese.
Prevista una proroga al prossimo 31 Dicembre anche del taglio delle accise sul carburante, una misura che permette un risparmio di 30 centesimi circa al litro sul costo alla pompa. Un taglio delle accise prorogato quindi fino alla fine del 2022, che senza scadrebbe invece il 18 novembre.
Dopo il Decreto Legge n. 115 del 9 agosto 2022, che ha introdotto nuove urgenti disposizioni per il contenimento degli effetti del caro energia sulle aziende, sono pronte nuove misure a sostegno delle imprese.
Advertisement - PubblicitàAltre novità potrebbero arrivare con il nuovo saldo e stralcio. Infatti, rispetto alle due sanatorie precedenti, quella del Governo Conte 1 del 2018 e la sanatoria del Governo Draghi del 2021, è al vaglio una nuova interessante misura.
Con la sanatoria del 2018 furono eliminate le cartelle fino a 1.000 euro del periodo di interesse 2000 – 2010, mentre con quella del 2021, sempre relativamente allo stesso lasso di tempo, furono cancellate le cartelle fino a 5.000 euro (a patto però che i redditi imponibili non superassero i 30.000 euro).
In questo caso la sanatoria allo studio dovrebbe arrivare fino al 2015 e il tetto è legato alle coperture, con l’auspicio di arrivare a 2.000 euro. Invece la rottamazione quater interesserebbe le cartelle con maggiori debiti: si corrisponderebbero le somme a rate (cinque anni) e con interessi e sanzioni minimi (5%).
Infine, per coloro che sono decaduti dalle sanatorie precedenti, dovrebbero riaprirsi i termini.
Advertisement - PubblicitàIl nuovo Governo si è appena insediato e ad oggi siamo solo nel campo delle ipotesi. Si tratta infatti di misure ancora allo studio e da definire soprattutto in base alle risorse finanziarie disponibili e ai condizionamenti di mercato.
Neppure qualche giorno per metabolizzare gli incarichi affidati ai nuovi ministri che il Governo Meloni è già impegnato su più fronti per trattare i dossier, a cominciare dalla questione energetica. In fondo è necessario muoversi con velocità per dare delle risposte concrete alle imprese e alle famiglie italiane sulle tematiche più attuali, e il caro bollette è tra le priorità del nuovo esecutivo.
Una delle misure allo studio del nuovo esecutivo è dunque propria quella di prevedere la proroga fino alla fine di Dicembre degli aiuti in scadenza per aziende e famiglie. Il nodo da sciogliere è ovviamente di natura finanziaria, al nuovo Governo potrebbe servire una copertura anche superiore a quella del precedente esecutivo Draghi.
I prossimi saranno giorni fondamentali perché al lavoro c’è anche l’Unione Europea che sta studiando un pacchetto di nuove disposizioni contro i rincari energetici. Entro un paio di settimane circa i ministri dell’Energia dovrebbero prendere importanti decisioni sul corridoio di prezzo, almeno secondo le indiscrezioni trapelate dal Consiglio Europeo.
Tuttavia parrebbe che la proposta della Commissione UE sia orientata soprattutto a stabilire un corridoio di prezzo che non pregiudichi gli scambi di gas e la sicurezza degli approvvigionamenti. Il meccanismo sarà monitorato di volta in volta e dovrebbe essere rivisto dal Consiglio Europeo secondo i cambiamenti di mercato.
In definitiva il tempo stringe e principalmente il caro bollette pesa sui bilanci delle imprese e sulle tasche delle famiglie come un macigno, quindi servono misure urgenti e un’ imminente accelerata a salvaguardia delle aziende e di moltissimi posti di lavoro. I numeri sulle imprese in crisi sono molto preoccupanti, il Governo lo sa e non può perdere tempo nelle decisioni.
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