A fronte del caro prezzi e i costi insostenibili delle bollette, sono stati stanziati fondi per aiutare le imprese e i cittadini in difficoltà.
Se per le utenze domestiche basta compilare la DSU (dichiarazione sostitutiva unica) che attesti automaticamente la situazione ISEE, e presentarla a qualsiasi CAF o nel comune di residenza, per le imprese sono previsti sconti diversificati a seconda del settore in cui operano.
Si tratta di una manovra che interessa moltissimi cittadini e numerose imprese. Parliamo di circa 30 milioni di utenze domestiche e 6 milioni di utenze non domestiche.
Dopo l’iniziale stanziamento di 300 milioni per il bonus energia elettrica e 100 milioni per il bonus gas, ne sono stati aggiunti altri 102.8, in modo da alzare la soglia ISEE e aumentare la quantità di beneficiari.
Vediamo nel dettaglio in cosa consistono i bonus e cosa fare ottenerli.
Sommario
L’Arera, ovvero l’autorità per l’energia, le reti e l’ambiente, al fine di semplificare la procedura per ottenere gli aiuti, ha reso automatico lo sconto in bolletta per i cittadini. Sarà quindi l’Agenzia stessa ad azzerare gli oneri di sistema e ridurre l’iva al 5%, per tutte le tipologie di utenze, sia domestiche che non. Il decreto legge del 21 marzo , ha alzato la soglia ISEE a 12.000 euro, aumentando quindi la platea dei destinatari.
Nel caso di nuclei familiari numerosi, con almeno 4 figli, la soglia è stata fissata a 20.000 euro.
É bene ricordare che sono esclusi dal bonus coloro che utilizzano gas metano in bombola, mentre sono inclusi automaticamente i percettori della pensione o del reddito di cittadinanza.
Per le utenze domestiche non è necessario presentare alcuna domanda al fine di ottenere il bonus, nè fare richiesta attraverso la compilazione di una modulistica speciale, ma basterà la DSU per il calcolo dell’ISEE. Una volta accertata la presenza dei requisiti richiesti, il bonus verrà accreditato automaticamente in bolletta.
L’unica eccezione riguarda il bonus bolletta per disagio fisico, destinato a chi ha in carico invalidi o ha malattie gravi, per il quale è necessario presentare una domanda apposita.
Anche chi vive in condominio e usufruisce di forniture centralizzate ha diritto al bonus sul gas, a patto che quest’ultimo venga utilizzato solo dalle utenze domestiche del condominio, per le attività essenziali, ed esclusivamente in locali adibiti ad abitazione.
Chi vive in affitto, ha diritto al bonus bollette se queste sono intestate a suo nome, perché il beneficiario è sempre e soltanto l’intestatario.
Advertisement - PubblicitàIl pacchetto di aiuti per le imprese, prevede una serie di bonus per aziende, sia quelle gasivore ( con forte consumo di gas) ed energivore (con forte consumo di energia elettrica), sia quelle a normale consumo.
Inizialmente, attraverso il Decreto Sostegni Ter , il governo aveva introdotto un bonus del 20% di credito d’imposta per le imprese energivore, e del 15% per le imprese gasivore, riconfermando gli aiuti anche per il secondo trimestre dell’anno. Successivamente, col Decreto Ucraina Bis , il bonus è stato aumentato rispettivamente fino al 25% per l’energia elettrica e 20% per il gas.
Per le imprese non energivore, il bonus era fissato al 12%, poi aumentato al 15% con il Decreto Aiuti.
Adesso, grazie al Decreto Aiuti Ter, nel quarto trimestre del 2022, il bonus è stato esteso anche alle microimprese, mentre per quelle energivore e gasivore è stato aumentato fino al 40%.
Advertisement - PubblicitàLe imprese, per aver accesso al credito d’imposta del 40%, devono far parte dell’elenco di aziende a forte consumo di energia, redatto dalla Cassa per i servizi energetici ed ambientali, e rispettare le caratteristiche indicate all’articolo 3 del Decreto Aiuti Ter.
Il credito di imposta dovrà poi essere speso entro la fine di marzo 2023 tramite il modello F24, oppure potrà essere ceduto a terzi. Per la cessione del credito le imprese dovranno presentare un modello apposito.
Per quanto riguarda le imprese non energivore, il bonus spetta soltanto a quelle che hanno contatori con potenza pari o superiore a 4,5 kW. Questo è il nodo cruciale che ha permesso di allargare la platea e inserirvi anche le piccole imprese. Allo stesso modo, anche le imprese non a forte consumo di gas naturale possono usufruire del bonus per l’acquisto del gas, che grazie al Decreto Aiuti Ter, passa dal 25% al 40% di rimborso sulla spesa.
Il tax credit per il gas sarà disponibile per tutte quelle imprese a non forte consumo di gas, che hanno subito in bolletta un incremento di almeno il 30% del prezzo medio del gas rispetto al 2019.
Una buona notizia è che gli importi dei bonus non concorrono a formare il reddito, nè sono tassabili, ma sono anzi cumulabili con altri tipi di agevolazioni. L’altra buona notizia è che sono tutti retroattivi, e in caso di chiusura della fornitura, le agevolazioni verranno erogate mediante un assegno circolare non trasferibile, intestato all’utente. Tuttavia, nel caso delle imprese a consumo normale, possono solo essere ceduti a terzi per intero (banche, intermediari finanziari, imprese assicurative).
Advertisement - PubblicitàPer usufruire degli aiuti, le imprese devono presentare una comunicazione apposita all’Agenzia delle Entrate attraverso apposito modello, che contenga tutti i dati agevolabili, entro e non oltre il 22 marzo 2023. Alla fine del mese scade infatti la possibilità di fruire dei suddetti bonus.
Advertisement - PubblicitàIl Decreto Aiuti bis introduce un’altra novità, ovvero la possibilità per i datori di lavoro, di erogare un bonus di massimo 600 euro ai propri dipendenti, al fine di contenere i costi di energia elettrica, gas e acqua.
La somma sarà esente da imposte, e non sarà quindi un onere per il datore. I rimborsi potranno essere richiesti anche nel 2023, a patto che riguardino consumi effettuati quest’anno.
Il bonus bollette si potrà così sommare al bonus benzina, e molti lavoratori potranno avere fino a 800 euro in più, non tassate, in busta paga.
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