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Bonus Acqua Potabile: guida al credito, modello, scadenza 28 febbraio

Con il Comunicato Stampa del 1° febbraio 2022, l’Agenzia delle Entrate fa sapere che a partire dal 1° febbraio e fino al 28 febbraio sarà possibile presentare la richiesta di ottenimento per il Bonus Acqua Potabile.

Bonus Acqua Potabile: guida al credito, modello, scadenza 28 febbraioBonus Acqua Potabile: guida al credito, modello, scadenza 28 febbraio
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Con il Comunicato Stampa del 1° febbraio 2022, l’Agenzia delle Entrate fa sapere che a partire dal 1° febbraio e fino al 28 febbraio sarà possibile presentare la richiesta di ottenimento per il Bonus Acqua Potabile.

L’incentivo è stato introdotto nel nostro ordinamento giuridico dalla Legge di Bilancio 2021. Il decreto attuativo che ne regola le funzioni e l’utilizzo è stato pubblicato invece in data 16 giugno 2021, e già qui si annunciava che la richiesta del credito d’imposta sarebbe stata disponibile a partire dal 1° febbraio successivo.

Andiamo dunque a vedere come funziona, a chi spetta, come si richiede e quali sono le tempistiche per ottenere il Bonus Acqua Potabile.

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Bonus Acqua Potabile: cos’è, come funziona, spese

Il Bonus Acqua Potabile consiste nella possibilità di ottenere un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:

  • Filtraggio;
  • Mineralizzazione;
  • Raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare E290.

L’incentivo è stato introdotto al fine di migliorare la qualità dell’acqua potabile che scorre nel condotti d’acqua e che poi viene consumata dai cittadini, ma è mirato anche a ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica e a razionalizzare il troppo consumo di acqua.

Possono farne richiesta le seguenti tipologie di beneficiari:

  1. Persone fisiche;
  2. Esercenti di attività d’impresa, arti o professioni;
  3. Enti non commerciali, compresi quelli del Terzo settore;
  4. Enti religiosi civilmente riconosciuti.

Il credito d’imposta pari al 50% si applica su una spesa massima pari a:

  • 1.000 euro ad immobile, per le persone fisiche;
  • 5.000 euro ad immobile, per gli altri beneficiari.
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Credito 50%: utilizzo, date, validità incentivo

Seppure il Bonus Acqua Potabile faccia parte dell’ordinamento già da oltre un anno, fino ad oggi non era ancora possibile farne richiesta.

Questo in quanto appunto era stato annunciato che la procedura per ottenere il credito d’imposta per le spese conseguite nel 2021 sarebbe stata disponibile solo a partire dal 1° febbraio dell’anno successivo.

Ebbene, ad oggi, dal 1° febbraio al 28 febbraio 2022, sarà possibile presentare la richiesta di ottenimento dell’incentivo.

La procedura per l’invio dell’istanza è resa disponibile all’interno dell’Area Riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate oppure potete trovarla negli appositi camali telematici del Fisco.

In ogni caso, l’istanza si può trasmettere esclusivamente online. Il modello aggiornato da compilare e trasmettere lo trovate qui.

Se la richiesta sarà approvata, i beneficiari potranno utilizzare il credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute esclusivamente in compensazione tramite Modello F24. Solo alle persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, sarà concesso utilizzare il credito anche in detrazione con la Dichiarazione dei Redditi relativa alle spese sostenute nel 2021.

L’incentivo è stato reso disponibile per le spese che vengono sostenute a partire dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2022, pertanto è possibile anche per quest’anno sostenere spese agevolabili.

Tuttavia, le istanze che saranno trasmesse dal 1° febbraio 2022 al 28 febbraio 2022 devono riferirsi esclusivamente ai pagamenti datati dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021.

Le spese che invece saranno sostenute nel corso di quest’anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, saranno comunicate il prossimo anno con una nuova istanza, dal 1° febbraio al 28 febbraio 2023.

È bene sapere comunque che in realtà il Bonus Acqua Potabile rimarrà disponibile anche per le spese sostenute nel corso del 2023. La proroga dell’incentivo infatti è stata stabilita con la nuova Legge di Bilancio 2022. Chiaramente però, le istanze riferibili alle spese del 2023 saranno trasmissibili nel 2024.

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Bonus Acqua Potabile: metodi pagamento, tempi per l’esito

Perché le spese siano valide, devono obbligatoriamente essere registrate con fattura elettronica oppure con un documento commerciale contenente il codice fiscale del soggetto che fa richiesta di ottenimento del credito d’imposta.

Per i professionisti che ancora sono esenti dall’obbligo di emissione della fattura elettronica, andrà bene una fattura normale o sempre un documento commerciale con specificato il codice fiscale.

In ogni caso, tutti i soggetti diversi dalle imprese in regime di contabilità ordinaria, saranno tenuti a sostenere le spese mediante pagamenti tracciabili, quali bonifico o versamento bancario o postale, oppure anche tramite assegni bancari e circolari. Non saranno accettati i pagamenti eseguiti in contanti.

Tuttavia, visto che il Bonus Acqua Potabile ammette spese agevolabili a partire dal 1° gennaio 2021, mentre il decreto attuativo è stato pubblicato solo il 16 giugno 2021, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio al 16 giugno 2021, saranno accettati tutti i metodi di pagamento, anche i contanti.

In ogni caso, anche qui sarà necessario integrare le relative fatture o il documento commerciale di riferimento (con specificato il codice fiscale del richiedente) all’istanza per la richiesta del credito.

In seguito all’invio della Comunicazione delle spese sostenute per l’ottenimento del Bonus Acqua Potabile, il richiedente potrà visualizzare l’esito della domanda sempre all’interno dell’Area Riservata sul sito delle Entrate.

Ogni richiesta sarà elaborata in un tempo massimo di 10 giorni dalla data di trasmissione. In caso di esito positivo, si visualizzerà una ricevuta di presa in carico. Se invece la domanda venisse scartata, il richiedente potrà consultare le ragioni del rifiuto.



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TAGS: acqua, acqua potabile, agenzia delle entrate, bonus acqua potabile, filtraggio, incentivo, mineralizzazione

Autore: Redazione Online

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