La Banca Centrale Europea ha recentemente rilasciato il suo Bollettino Economico, nel quale viene descritta la situazione attuale dell’economia dell’area euro. La BCE ha evidenziato come l’economia dell’area euro abbia subito un “marcato rallentamento” dalla metà del 2022 e che, anche se la crescita è stata migliore del previsto nel quarto trimestre, “nel breve periodo dovrebbe restare debole”.
Tuttavia, l’attività economica nei 20 Paesi dell’euro “ha dimostrato maggiore capacità di tenuta rispetto alle attese e dovrebbe registrare una ripresa nei prossimi trimestri”.
Il documento della BCE identifica alcune cause di questo rallentamento, tra cui la guerra in Ucraina e l’incertezza geopolitica, ma anche alcuni fattori positivi, come la graduale attenuazione delle strozzature d’offerta, la maggiore stabilità delle forniture di gas e il miglioramento del clima di fiducia.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, il Consiglio della BCE ha dichiarato che “continuerà ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante e a mantenerli su livelli sufficientemente restrittivi” per riportare l’inflazione al 2%. Dopo l’aumento dei tassi di 50 punti base del 2 febbraio, la BCE prevede ulteriori incrementi e “intende innalzare i tassi di interesse di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria, a marzo, per poi valutare la successiva evoluzione”.
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L’inflazione è un tema centrale per la BCE, che ha evidenziato come “le pressioni sui prezzi restino intense, in parte perché gli elevati costi dell’energia si stanno propagando all’intera economia”. L’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari si è mantenuta al 5,2% a gennaio, mentre per i beni industriali non energetici è salita al 6,9% e per i servizi si è ridotta al 4,2%.
La BCE ha sottolineato che le misure dei governi intese a compensare le famiglie per gli alti prezzi dell’energia freneranno l’inflazione nel 2023, ma una volta giunte a scadenza dovrebbero farla aumentare. Inoltre, la BCE ha evidenziato che “le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere l’economia più produttiva e a ridurre gradualmente l’elevato livello del debito publico”.
Fabio Panetta, membro del Comitato Esecutivo della BCE, ha parlato del rischio di una stretta monetaria eccessiva e ha sottolineato che la BCE non dovrebbe impegnarsi incondizionatamente sulle proprie mosse future, ma dovrebbe invece calibrare la politica monetaria in modo che guardi in avanti e possa essere modulata in base ai dati economici. Panetta ha anche messo in guardia contro il rischio di una restrizione eccessiva alle condizioni monetarie e ha sottolineato che “con i tassi ora in territorio restrittivo, a contare sono la misura e la durata delle condizioni restrittive”.
In conclusione, il Bollettino Economico della BCE evidenzia una situazione economica complessa, con un rallentamento delle attività economiche, ma anche segnali di ripresa nei prossimi trimestri. La BCE ha anche messo in guardia contro il rischio di una stretta monetaria eccessiva e ha sottolineato l’importanza di politiche di bilancio orientate a rendere l’economia più produttiva e a ridurre gradualmente il debito pubblico.
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