BCE e Fed si apprestano a fare annunci significativi questa settimana riguardanti l’incremento dei tassi di interesse.
BCE e Fed si apprestano a fare annunci significativi questa settimana riguardanti l’incremento dei tassi di interesse. Questo è un tentativo di arginare l’inflazione in rapida crescita, mentre la Bank of Japan sembra mantenere un approccio più conservativo, riluttante a revocare la sua politica accomodante e la politica di controllo della curva dei rendimenti (YCC).
Queste decisioni porteranno un impatto significativo sull’economia e sulla sostenibilità finanziaria delle imprese e delle famiglie, prese alla sprovvista da questi aumenti progressivi dei tassi dopo anni di tassi a zero.
Sommario
Si comincia con il convegno di due giorni della FED, che dovrebbe annunciare domani sera un incremento dei tassi di interesse di 25 punti base, anticipato in precedenza, portando il tasso di riferimento al 5,5%. Questo aumento potrebbe essere preceduto da un altro incremento di 25 punti, prima della svolta attesa nel 2024. Successivamente, la Banca Centrale Europea dovrebbe aumentare i tassi di riferimento di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 4,25% e quello sui depositi al 3,75%.
Queste decisioni avranno ripercussioni sui mutui e sui finanziamenti erogati alle imprese, il cui stock è aumentato negli ultimi anni sia a causa del costo zero del denaro preso in prestito sia a causa delle politiche improntate dal governo (agevolazioni Industria 4.0 e finanziamenti Covid).
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha registrato “preoccupanti tendenze al rialzo, che hanno messo in ginocchio molte famiglie“.
Advertisement - PubblicitàL’incidenza dei mutui sul bilancio familiare sta diventando sempre più pesante. Prendendo come riferimento un mutuo a tasso variabile di 115.000 euro della durata di 25 anni, nell’arco dell’ultimo anno, si è evidenziata un’escalation del costo mensile di +212,43 euro (+2.549,16 euro su base annua). Questo incremento rappresenta una variazione media del 44% rispetto al 2022 e del 64% se confrontato con l’anno 2021.
Inoltre, coloro che optano per mutui a tasso fisso contratti nel presente anno avrebbero da affrontare una rata più gravosa, con un aumento medio del 6% rispetto ai contratti stipulati nel 2022, e una differenza notevole del 31% rispetto a quelli contratti nel 2021. Queste dinamiche si traducono in un mutuo più costoso di quasi 10mila euro rispetto al 2022 e di oltre 42mila euro se comparato con il 2021.
Un trend preoccupante che non può essere ignorato.
Advertisement - PubblicitàPer le imprese, le prospettive delineate dall’aumento dei tassi di interesse non sono meno gravose. Secondo un’analisi di Studio Temporary Manager, società di servizi di temporary manager, le recenti dichiarazioni poco rassicuranti da parte della Presidente Lagarde si potrebbero tradurre in un onere considerevole per le imprese italiane.
Queste, infatti, potrebbero trovarsi a dover affrontare quasi 50 miliardi di euro di interessi entro il 2024. Questo significa quasi 30 miliardi di euro in più rispetto a quanto preventivato nel 2022.
Un onere considerevole che potrebbe incidere significativamente sul bilancio e sulla capacità di investimento e sviluppo delle imprese.
Advertisement - PubblicitàLe regioni più colpite da questo aumento dei tassi saranno quelle dove sono maggiormente concentrate le attività produttive che si avvalgono dell’aiuto degli istituti di credito, come la Lombardia, il Lazio, l’Emilia-Romagna, il Veneto, il Piemonte.
In conclusione, gli imminenti aumenti dei tassi di interesse avranno un impatto significativo sulla sostenibilità finanziaria di imprese e famiglie. È essenziale comprendere le implicazioni di queste decisioni e prepararsi per un panorama economico in rapida evoluzione.
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