La cedolare secca è l’imposta sostitutiva da pagare sui redditi derivanti dall’affitto degli immobili a fini abitativi. Vediamo quali sono le modifiche introdotte con la Legge di Bilancio 2021.
La nuova Legge di Bilancio ha introdotto delle novità molto importanti riguardo gli affitti brevi con cedolare secca per l’anno 2021. Ricordiamo che per affitti brevi si intende quelli che non superano i 30 giorni di locazione.
La cedolare secca è l’imposta sostitutiva da pagare sui redditi derivanti dall’affitto degli immobili a fini abitativi. Introdotto nel 2011 al fine di combattere l’evasione fiscale, 10 anni dopo questo regime di tassazione subisce qualche cambiamento riguardo le locazioni brevi.
Vediamo quali sono le modifiche introdotte con la Legge di Bilancio 2021.
Advertisement - PubblicitàLa normativa che disciplina gli affitti con cedolare secca 2021 è il Dl. n. 23 del 14 marzo 2011, con successive modifiche. Tale provvedimento ha istituito un regime di tassazione sostitutivo dell’IRPEF sul reddito fondiario derivante dalla locazione di immobili.
La cedolare secca non consente solamente di evitare il pagamento dell’IRPEF, ma anche di non pagare le imposte di registro, quelle di bollo e le addizionali. Le due aliquote previste da questo regime di tassazione sono le seguenti:
Non è possibile applicare la cedolare secca in automatico. Sarà necessario specificare la scelta in fase di registrazione del contratto, e compilare l’apposito modulo RLI. È comunque possibile passare dall’IRPEF alla tassazione del 21% o 10% anche al momento della proroga di un contratto precedente.
Advertisement - PubblicitàCon il Decreto n. 50 del 24 aprile 2017, la possibilità di applicare la cedolare secca al 21% è stata estesa anche agli affitti di breve durata, ovvero alle locazioni che non superano i 30 giorni. Nella nuova Legge di Bilancio 2021 però, il Governo ha introdotto delle modifiche proprio sugli affitti brevi.
La prima grande novità sugli affitti con cedolare secca 2021 riguarda il numero di immobili che è possibile affittare. Seppure l’Agenzia delle Entrate abbia specificato giusto ad agosto 2020 che la quantità di immobili non sarebbe stata rilevante ai fini del corretto inquadramento fiscale, ora la realtà è tutt’altra.
A partire dal 2021 infatti, i proprietari che affittano per breve periodo applicando il regime della cedolare secca al 21%, potranno farlo per un massimo di 4 immobili. Superati questi, l’attività del locatore si intenderà come attività imprenditoriale. E sarà necessario aprire la Partita IVA.
Un’altra sostanziale novità prevista dalla Manovra 2021 è l’istituzione del Mibact. Si tratta di una banca dati dove saranno registrate tutte le strutture ricettive e gli immobili che affittano per brevi periodi. Questa sarà gestita dal Ministero per i beni, le attività culturali e il turismo.
Ad ogni immobile o struttura sarà affidato un personale codice identificativo. I proprietari, per ogni offerta o promozione riguardante la struttura che affittano per brevi periodi, dovranno inviare una comunicazione inserendo il proprio codice. In questo modo tutte le attività saranno registrate nel Mibact.
Le modalità di gestione in merito alla banca dati per gli affitti con cedolare secca 2021 non sono ancora state chiarite. È prevista però la stesura di un decreto ministeriale entro 60 giorni dalla pubblicazione della Legge di Bilancio 2021.
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