Questa posizione deriva da una specifica situazione presentata da uno studio di commercialisti, che intende acquisire crediti d’imposta per bonus edilizi a un prezzo inferiore al loro valore nominale.
Questi crediti, originati dal Superbonus previsto dall’articolo 119 del decreto Rilancio per spese sostenute nel 2022, non sono collegati alle prestazioni professionali dello studio. Inoltre, questi crediti sarebbero utilizzati in compensazione in quattro rate annuali.
Leggi anche: Gestione dei crediti edilizi inutilizzabili: dettagli e modalità di comunicazione
L’Agenzia delle Entrate, nel fornire la sua interpretazione, ha preso in considerazione diverse disposizioni normative relative ai bonus edilizi, incluse le norme sulla cessione del credito e lo sconto in fattura. Ha evidenziato che, sebbene il Superbonus rappresenti un’agevolazione fiscale significativa, non prevede un’imposizione fiscale sul differenziale positivo, che corrisponde al 10% delle spese sostenute.
Analizzando la questione da un punto di vista fiscale più ampio, l’Agenzia ha esaminato diverse categorie reddituali, come i redditi di capitale, di lavoro autonomo e i cosiddetti “redditi diversi”.
La conclusione è stata che il differenziale in questione non rientra in nessuna di queste categorie secondo il Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Advertisement - PubblicitàRiflessioni finali
La decisione dell’Agenzia offre una chiarezza importante per i professionisti e le associazioni che operano nel settore dell’edilizia e del risparmio energetico. Indica che l’acquisto di crediti d’imposta per bonus edilizi, quando non direttamente collegati all’attività professionale, non comporta un onere fiscale aggiuntivo sotto forma di reddito imponibile.
Questa interpretazione, quindi, apre la strada a un approccio più flessibile e vantaggioso nell’utilizzo dei bonus edilizi, facilitando l’accesso a questi incentivi e contribuendo a promuovere investimenti nel settore dell’efficientamento energetico e della ristrutturazione edilizia.
Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un professionista fiscale per assicurarsi di comprendere appieno le implicazioni di tali operazioni nel contesto specifico di ciascun soggetto.