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Accensione riscaldamento 2022: il decreto con il nuovo calendario

Accensione riscaldamento 2022: il decreto con il nuovo calendarioAccensione riscaldamento 2022: il decreto con il nuovo calendario
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Il ministro Cingolani ha appena firmato il decreto che riduce l’accensione del riscaldamento di un’ora al giorno rispetto al 2021 e per quindici giorni in meno.

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Riscaldamento 2022: le novità in arrivo

La resa sei conti è finalmente giunta. Da tempo si vociferava di una nuova limitazione ai consumi di energia per far fronte alla crisi che affligge l’intera Europa.

Il decreto, firmato dal Ministero della transizione ecologica, ha stabilito nuovi limiti di tempo all’azionamento degli impianti termici alimentati a gas e ridotto di un grado i valori massimi consentiti per le temperature degli ambienti riscaldati.

Il Decreto Riscaldamento 2022 andrà in vigore già da questo inverno, con l’obiettivo di risparmiare quasi tre miliardi di metri cubi del costosissimo gas russo.

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Riscaldamento 2022: cosa prevede il decreto

A partire dalla stagione invernale 2022, attraverso la formulazione del nuovo decreto che riguarda l’accensione degli impianti verrà ridotta di quindici giorni, posticipando di otto la data di inizio e di sette la fine.

L’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) ha previsto un vademecum su come comportarsi nel rispetto delle norme: il territorio verrà diviso in sei zone a cui verranno applicate durate e temperature diverse.

Accensione riscaldamento 2022: il calendario con gli orari

A seconda della fascia climatica, il decreto prevede leggere modifiche per sopperire alle diverse esigenze:

  • Zona A: dall’otto dicembre al sette marzo per cinque ore;
  • Zona B: dall’otto dicembre al ventitré marzo per sette ore;
  • Zona C: dal ventidue novembre al ventitré marzo per nove ore;
  • Zona D: dall’otto novembre al sette aprile, per undici ore;
  • Zona E: dal ventidue ottobre al sette aprile per tredici ore;
  • Zona F: nessuna limitazione.

La zona F include l’arco alpino e le località di montagna che necessitano di riscaldamento continuativo onde evitare gelate e disservizi.

  • Nella zona A il clima è tipicamente più caldo, come nelle isole e le città più esterne della Sicilia come Lampedusa.
  • Nella zona B troviamo, tra le altre, Reggio Calabria, Messina o Trapani.
  • Nella zona C si trovano città come Napoli, Cagliari e Imperia.
  • Nella zona D troviamo Roma, Firenze, Foggia.
  • Nella zona E sono inserite anche Bologna, Torino, Milano e Aosta.

Secondo le indicazioni, per fare un esempio, a Napoli si accenderà il riscaldamento a partire dal ventidue novembre, e non si potranno superare le nove ore totali giornaliere.

Deroghe al provvedimento riscaldamento 2022

Il decreto prevede deroghe in caso di situazioni climatiche molto avverse. I comuni potranno presentare un provvedimento motivato per autorizzare l’accensione degli impianti anche fuori dai periodi indicati dal Ministero.

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Accensione del riscaldamento 2022: limiti di temperatura

I nuovi limiti a cui impostare la temperatura sono di un grado inferiori rispetto al passato. La temperatura interna di case e uffici sarà di diciannove gradi, mentre per le attività industriali o di artigianato a diciassette gradi.

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Accensione del riscaldamento 2022: chi è escluso dalle riduzioni

Il decreto Mite prevede l’esclusione dalle riduzioni a ospedali, case di cura, piscine o nelle attività di produzione dove il comune prevede deroghe alla temperatura dell’aria. Il decreto non applica la riduzione a tutti quegli edifici alimentati ad energie solari

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Riscaldamento 2022: un focus sui costi

Le previsioni per quanto riguarda gli aumenti in bolletta dei costi energetici. ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) informa con un Comunicato Stampa, il 29 Settembre 2022 che ha operato un blocco all’aumento dei prezzi del gas, contenendolo al +59%.

La tendenza infatti era al raddoppio. L’argine posto è stato utile ma purtroppo non ha fermato del tutto gli aumenti, che andranno aggiornati e rivisti mese per mese. ARERA pubblicherà il costo del gas aggiornato entro Novembre 2022

Quanto sono aumentati i costi dell’energia per le aziende?

L’inflazione e il caro energia hanno messo a rischio numerose imprese italiane. In particolare il settore terziario, con 120mila aziende, è quello più colpito secondo Confcommercio.

L’inflazione in Europa si distingue da quella che sta avvenendo in America, poiché l’80% di essa è dovuta ai soli costi dell’energia. Settori come la ristorazione, alberghiero e commercio sono i più esposti, che hanno visto triplicare la spesa rispetto al 2021, e con la necessità di riscaldare gli ambienti, dovranno aumentarla ancora nel periodo invernale.

Il presidente Carlo Sanigalli invita il governo ad attuare piani strategici per sostenere le imprese che vacillano.

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Il decreto del MiTE risolverà la crisi energetica?

Sebbene il decreto miri a risparmiare quasi tre miliardi di metri cubi di gas, questo non basterà a risolvere la crisi dei prezzi entro il 2023.

Il presidente di Eni, Claudio Descalzi intanto rassicura sulle scorte di gas e afferma che esse siano sufficienti al sostentamento della popolazione anche in previsione di un clima rigido, salvo malfunzionamento degli impianti, in ogni caso molto rari.

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Riscaldamento 2022: consigli su come limitare i consumi

L’inverno che si avvicina si prospetta più costoso in termini di energia. Per le aziende soprattutto, sarà difficile barcamenarsi tra le spese: molte infatti hanno previsto un mese di chiusura a Novembre, prima del periodo natalizio, per abbattere i costi. Esistono semplici metodi per riuscire a risparmiare: ve ne elenchiamo alcuni tra i più semplici in linea con il Decreto Riscaldamento 2022:

  • Sfruttare la luce naturale il più possibile permette un taglio netto ai costi energetici. Riorganizzare gli spazi per sfruttare la luce, o modificare gli orari di lavoro anticipandoli nelle ore di sole può aiutare molto.
  • Usare i para spifferi e controllare gli infissi, per contenere il calore all’interno dell’abitazione permetterà di tenere la temperatura sempre costante. Quando si effettua un cambio d’aria, farlo sempre a termosifoni spenti.
  • Rinnovare gli impianti di riscaldamento molto vecchi, sostituendoli con quelli ad alta efficienza energetica permette un risparmio notevole e soprattutto di verificare correttamente la temperatura, che, ricordiamolo, non deve essere impostata sopra i diciannove gradi.
    La manutenzione di tutti gli impianti inoltre migliora ancora la loro efficienza: in particolare isolare i termosifoni e farli sfiatare.


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TAGS: accensione riscaldamento, riscaldamento

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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