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TFR Edilizia: come si calcola, liquidazione, anticipo

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Ultimo Aggiornamento:

Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) spetta ai lavoratori a seguito della cessazione dell’attività da dipendente presso un’azienda. L’importo viene calcolato in base ai mesi o anni di collaborazione, in questo modo l’ex dipendente riceverà una somma di denaro adeguata per il suo tempo di servizio alle dipendenze dell’impresa.

Nel caso del settore edilizio, è la Cassa Edile a dover erogare il TFR al dipendente, a seconda dei contributi versati dall’impresa periodicamente. Ovviamente solo nel caso in cui l’operaio, all’inizio del suo contratto, abbia firmato il consenso per lasciare la gestione del suo TFR alla ditta che lo stava assumendo.

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Il TFR secondo le normative

In Italia, tutti i lavoratori dipendenti con contratto regolare, ogni mese maturano una certa somma di TFR, che sarà più o meno alta in base al ruolo che essi svolgono. Sul campo normativo, il Trattamento di Fine Rapporto viene regolato dalla Legge n. 297/82 del Codice Civile.

La legge dice che il datore di lavoro è tenuto a pagare il TFR al dipendente nei casi di:

  • Dimissioni, quando il dipendente sceglie di lasciare il lavoro;
  • Licenziamento, quando il datore di lavoro sceglie di interrompere il contratto;
  • Pensione, quando il dipendente raggiunge gli anni di pensionamento.

Dal momento della cessazione del rapporto, il datore di lavoro avrà 60 giorni di tempo per pagare il TFR al lavoratore. Se entro quella data l’ex dipendente non avrà ancora ricevuto la somma, potrà mandare un sollecito all’azienda. Se non servisse, si dovrà andare per vie legali. In questo caso, il datore di lavoro sarà tenuto a pagare sia il TFR, sia gli interessi maturati nei giorni di ritardo.

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Come si calcola?

Il calcolo del TFR avviene con una semplice operazione. Si dovrà dividere la RAL (Retribuzione Annua Lorda) per 13,5. E poi moltiplicare il risultato per il totale degli anni di lavoro.

Esempio: se Mario ha lavorato presso un’azienda per 10 anni e la sua RAL ammonta a 50.000 euro, il calcolo che dovrà fare è: 50.000 diviso 13,5 per 10. Il TFR di Mario sarà di circa 37.000 euro.

Nel caso in cui le cifre risultino molto alte, il datore di lavoro potrà mettersi d’accordo con l’ex dipendente per rateizzare l’importo.

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L’anticipo sul TFR

In alcuni casi, il dipendente che ha maturato un’ingente somma di TFR, potrà richiederne un anticipo anche se il rapporto di lavoro è ancora in corso. La somma che gli verrà data nel momento in cui la chiede, gli sarà detratta dal TFR che riceverà al momento della cessazione del contratto.

Per poter fare domanda dell’anticipo di TFR, il dipendente dovrà lavorare presso la stessa azienda per almeno 8 anni. L’importo massimo che potrà richiedere sarà pari al 70% dell’intero importo maturato fino a quel momento. Si può chiedere l’anticipo solo nel caso in cui si debbano affrontare delle spese mediche, oppure si debba acquistare una Prima Casa per sé stessi o per i propri figli.

Il lavoratore potrà chiedere l’anticipo solo una volta presso la stessa azienda. Il datore di lavoro non sarà obbligato ad accettare se il numero degli anticipi richiesti nell’azienda superano il 10%.



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TAGS: calcolo tfr, cessazione attività, contratto, contratto regolare, dipendente, edilizia, legge 297 82, retribuzione annua lorda, tfr, trattamento fine rapporto

Autore: Redazione Online

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