Come previsto, con il 2020 inizia un nuovo capitolo per il Reddito di Cittadinanza, e ovviamente, per chi ne beneficia. L’argomento più controverso e dibattuto del 2019 prende una svolta differente.
La notizia è arrivata l’8 gennaio 2020, con la pubblicazione del Decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Da questo momento, diventa obbligatorio per chi usufruisce del Reddito di Cittadinanza compiere lavori socialmente utili presso il proprio Comune di residenza.
Advertisement - PubblicitàCosì è ufficiale, finalmente. L’ultimo provvedimento a riguardo è stato l’avvio degli incentivi per le imprese che decidono di assumere i beneficiari del Reddito di Cittadinanza (vedi https://www.edilizia.com/detrazioni-fiscali/reddito-di-cittadinanza-al-via-incentivi-alle-imprese-per-assumere/). Ora l’argomento è differente e, in un certo senso, anche datato.
Si, perché se ricordate bene, il Reddito di Cittadinanza è nato per aiutare economicamente i cittadini disoccupati e con basso reddito. Con la promessa che nel frattempo, sarebbero arrivate delle offerte di lavoro che avrebbero potuto valutare. Il cittadino beneficiario, per ripagare lo Stato dell’aiuto economico mensile, avrebbe dovuto svolgere dei lavori socialmente utili per il Comune.
Dopo quasi un anno, non è accaduto niente di tutto ciò. I cittadini hanno beneficiato del Reddito, ma nessuno di loro ha mai ricevuto un’offerta di lavoro. Né è stato obbligato a svolgere impieghi di pubblica utilità. Nel 2020, con l’avvio degli incentivi per le imprese e del provvedimento dell’8 gennaio, le cose sembrano cambiare.
Advertisement - PubblicitàIl provvedimento stabilisce che chi usufruisce del Reddito, d’ora in poi dovrà manifestare la propria disponibilità di partecipazione ai PUC (Progetti Utili alla Collettività). Se non lo farà, gli sarà negato l’aiuto economico. Per progetti utili alla collettività, non si intende solo pulire le strade. In realtà, sono inclusi molti ambiti differenti, come: culturale, artistico, ambientale, sociale, formativo o a tutela dei beni comuni. Ovviamente si tratterà di lavoro non retribuito.
Per iscriversi ai PUC, il beneficiario del Reddito dovrà recarsi presso il proprio Comune di residenza, e firmare lì il Patto per il lavoro e il Patto per l’inclusione sociale. In questo modo, accetterà di svolgere i lavori socialmente utili in cambio di un aiuto economico mensile, in attesa che arrivi qualche offerta di lavoro.
Non è finita qui però. Perché il nuovo provvedimento stabilisce anche quali sono le condizioni dei PUC. Ecco le regole più rilevanti:
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