L’APE Volontario non è altro che un prestito che può richiedere chi ha diritto a ricevere la pensione di vecchiaia. Ricordiamo che per avere diritto a quest’ultima, oltre a raggiungere l’età, è necessario aver versato un minimo di 20 anni di contributi.
In ogni caso, se sarete beneficiari della pensione di vecchiaia, questo vi garantisce di poter accedere anche al prestito APE Volontario.
Vediamo come funziona e quali sono gli importi spettanti.
Advertisement - PubblicitàL’APE Volontario (Anticipo finanziario a garanzia pensionistica) può essere richiesto da tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati, dai professionisti autonomi e anche dagli iscritti alla Gestione Separata. Sono esclusi invece i liberi professionisti appartenenti alle casse professionali.
L’età richiesta per accedere al prestito è di minimo 63 anni, e si può beneficiarne anche mentre si continua a lavorare.
Il prestito viene gestito dall’INPS, ma erogato dalle banca in quote mensili. Il periodo minimo di usufrutto è di 6 mesi, fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia. L’erogazione avviene a partire dal primo giorno del mese successivo all’invio della richiesta.
Advertisement - PubblicitàPer quanto riguarda gli importi, questi saranno commisurati all’importo spettante con la pensione di vecchiaia, e ovviamente anche alla richiesta del contribuente. In ogni caso, il minimo mensile richiedibile è pari a 150 euro.
L’importo massimo invece non può essere superiore a:
L’APE Volontario è inoltre assicurato contro il rischio di decesso. Ciò significa che se il contribuente dovesse morire prima di concludere il periodo di ammortamento per la restituzione del prestito, sarà l’assicurazione a pagare il restante importo alla banca. Gli eredi potranno beneficiare a loro tempo dell’APE Volontario senza pericolo di decurtazioni.
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