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Sconto in Fattura 2024: Modalità operative e nuove regole per evitare errori

Sconto in Fattura 2024: Modalità operative e nuove regole per evitare erroriSconto in Fattura 2024: Modalità operative e nuove regole per evitare errori
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Lo sconto in fattura, previsto dall’art. 121 comma 1 del dl 34/2020, è un’opzione che consente ai fornitori di applicare uno sconto diretto sulla fattura per interventi agevolati, acquisendo il diritto a una detrazione in percentuale variabile da distribuire su un numero di anni compreso tra 4 e 10, in base alla tipologia di bonus edilizio.

Tuttavia, lo sconto in fattura, la cessione del credito e l’esonero della responsabilità solidale sono stati notevolmente ridimensionati dal decreto blocca crediti (dl 11/2023). Di conseguenza, la legge di conversione del dl 11/2023 tenta di sbloccare i crediti bloccati, indicando anche tutti i documenti che il cessionario deve possedere per l’esonero della responsabilità solidale.

Leggi anche: Superbonus: tutto quello che devi sapere sul decreto che blocca le cessioni sui crediti edilizi

Se non si dispone di tale documentazione, sarà difficile trovare un cessionario disposto ad acquistare il credito d’imposta, poiché in caso di truffa o dolo, risponderà anche lui, in concorso, per il reato commesso.

AGGIORNAMENTO 2024: Superbonus: addio allo Sconto in Fattura, Cessione del credito e remissioni in bonis

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Cosa è lo sconto in fattura

Lo sconto in fattura è un’opzione particolare che può essere esercitata dal beneficiario di una detrazione fiscale. I beneficiari dei bonus edilizi possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, per:

  1. Un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
  2. La cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
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Come funziona lo sconto in fattura

Lo sconto in fattura viene applicato direttamente dal fornitore e può essere pari al massimo all’importo da pagare. Pertanto, se la spesa è pari a 100.000 €, nel caso di Superbonus 110, il fornitore può applicare uno sconto in fattura da 0 a 100.000 €.

L’ammontare pari allo sconto effettuato, incrementato del 10%, diventerà un credito d’imposta per il fornitore, che potrà utilizzarlo per compensare i propri debiti tributari o cederlo ad altri soggetti, come ad esempio banche o intermediari finanziari. In questo modo, il beneficiario non dovrà anticipare alcuna somma e potrà godere dell’agevolazione senza dover attendere la fruizione della detrazione nel corso degli anni.

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Requisiti e limiti dello sconto in fattura

Per poter applicare lo sconto in fattura, il fornitore deve rispettare alcuni requisiti e limiti. Tra i principali, si evidenziano:

  1. Il fornitore deve essere un’impresa o un professionista residente in Italia o in uno Stato membro dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo;
  2. L’agevolazione si applica solo alle spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2020;
  3. Il fornitore deve comunicare all’Agenzia delle Entrate, entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi, l’ammontare degli sconti praticati e l’ammontare dei crediti d’imposta maturati;
  4. Il credito d’imposta non può essere utilizzato per compensare debiti tributari relativi a imposte indirette, quali l’IVA, o contributi previdenziali;
  5. Il credito d’imposta può essere ceduto a terzi, compresi istituti di credito e intermediari finanziari, anche in più tranches e con facoltà di successiva cessione.
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Documentazione e adempimenti per lo sconto in fattura

Per garantire la corretta applicazione dello sconto in fattura e la fruizione del relativo credito d’imposta, il fornitore e il beneficiario devono seguire una serie di adempimenti e produrre la documentazione necessaria.

Tra questi, si segnalano:

  1. Il beneficiario deve comunicare al fornitore la propria opzione per lo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta, mediante apposita dichiarazione sostitutiva;
  2. Il fornitore deve indicare in fattura l’importo dello sconto praticato e la relativa percentuale di detrazione, nonché il riferimento alla normativa che prevede l’agevolazione;
  3. Il fornitore deve conservare la documentazione attestante la regolarità degli interventi e l’effettiva realizzazione delle opere agevolate, come certificazioni, attestati di prestazione energetica e relazioni tecniche;
  4. Il fornitore e il beneficiario devono conservare copia della comunicazione dell’opzione per lo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta, nonché degli eventuali contratti di cessione del credito a terzi.

In conclusione, lo sconto in fattura rappresenta una soluzione interessante per i beneficiari dei bonus edilizi, che permette di ottenere un vantaggio economico immediato senza dover attendere la fruizione della detrazione nel tempo.

Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione ai requisiti, ai limiti e agli adempimenti previsti dalla normativa, onde evitare eventuali disguidi o problemi nella fruizione del beneficio.

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Controllo e Sanzioni

Per assicurare il corretto funzionamento del meccanismo dello sconto in fattura e del credito d’imposta, l’Agenzia delle Entrate effettua controlli e verifiche sul rispetto dei requisiti e degli adempimenti previsti dalla normativa. In caso di irregolarità o inadempienze, possono essere applicate sanzioni sia al fornitore che al beneficiario.

Le principali sanzioni previste sono:

  1. La decadenza dal beneficio dello sconto in fattura e del credito d’imposta, con conseguente obbligo di restituire le somme indebitamente percepite, maggiorate degli interessi legali;
  2. L’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie, in misura variabile a seconda della gravità dell’infrazione, che possono arrivare fino al 200% dell’importo dello sconto o del credito d’imposta indebitamente fruito;
  3. In caso di false dichiarazioni o documentazioni, l’applicazione di sanzioni penali previste per i reati fiscali, come l’evasione fiscale o la falsità in atti.

Per evitare tali conseguenze, è fondamentale che il fornitore e il beneficiario prestino la massima attenzione al rispetto dei requisiti e degli adempimenti previsti dalla normativa e conservino adeguatamente la documentazione relativa agli interventi e alle agevolazioni.

Leggi anche:

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Conclusioni

Lo sconto in fattura costituisce un’opportunità significativa per i beneficiari dei bonus edilizi, consentendo di ottenere un vantaggio economico immediato e di facilitare l’accesso alle agevolazioni fiscali previste. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei requisiti, dei limiti e degli adempimenti richiesti dalla normativa, al fine di fruire correttamente del beneficio e di evitare possibili sanzioni.

Per approfondire ulteriormente le tematiche relative allo sconto in fattura e al credito d’imposta, è consigliabile consultare la normativa di riferimento e rivolgersi a professionisti del settore, quali commercialisti o consulenti fiscali, che possano fornire supporto e chiarimenti in merito alle specifiche esigenze e situazioni.



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TAGS: sconto in fattura, Sconto in Fattura 2023

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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